TAVOLA LXXVIII.
Tom.V.Pit.
OSSO ancora è il campo di quefta
pittura W *, X architettura al di fopra
è gialla, e gialli fono parimente i fe~
Jìoni, e tutti gli ornati *, le ///fe fon
tutte bianche : il paefino è dipinto al na-
turale : il paoone ^ è di anco F altro
uccello è di un color gialletto W.
Ce c
(O ritrovata anche in Pompei.
(2) Quefi» uccello è il noto fimbolo di Giunone
{ Padania II 17. Mrico D. I. XI. e gli altri ),
col quale , fenza altro dlflintivo , Jt -vede talvolta
q. efta dea defignata anche sulle medaglie ; e nota an~
cora è la favola di Argo , cujiode d' Io , che- avea
cento occhi , e fu mutato da Giunone in quejìo uccello
( Marziale XIV. Ep. 85. Servio Aen. VII, 790. ) ,
0 almeno i di lui occhi furono trafportati nella coda
del pavone ( Ovidio Met. I. 721. ). Comunque fia ,
ìafeiando fi are le ragioni favolofe t e allegoriche, par
cui dicono i Mitologi convenire quefio uccello alla dea
delle ricchezze , e della fuperhia ( Fulgenzio Myth.
IL3. Pierio Hìer. XXIV. 1. e fegg. ); / ha da Ate-
neo ( XIV. p. 655.) , che la prima volta furono vedu-
ti i pavoni in S'amo , ifola facra a Giunone , e che
ivi nutriti pajfarono nelle altre parti , e perdi» furon
detti gli uccelli di Giunone a e i Samii col pavone
fognarono ancora le loro momte. In falli i ghiottoni
jacean venire da Santo ì p ninni, cnme i più faporits
e delicati ( Vurrone prejfo Gellio VII. 16. ) ; poiché
fehbene da principio fi ricercajèro i pavoni per la fifa
bellezza ( Ovidio Faft. VI. 178. Ateneo L e, ), poi
s' incominciarono anche a mangiare ; e 7 primo , eòa
prejfo i Romani ne facejé quejVufo , fu Q Ortenfio
{Varrme R. R. HI. 6. Eliano H.A. V. 21. Plinio X.
20. Macrohio Sat, II. 9- )■ Eel Clemente Alef-
fandrino ( Paed. H. 1. e III. 4. ) dice , che per le
menfe fi ricercavano i pavoni della Media; ed Elia-
no ( 1- c. ) fcrive , che Alejfandro vide la prima vol-
ta i pavoni nelV India , e proibì, che fi ammcizzajfe-
ro per la loro bellezza ; e dall' India Salomone il pri-
mo introdeffe in Giudea i pavoni ( III. Reg. 3. ).
(3) E' noto , che le paonefje non hanno i colori,
come ì mafehi (Brouku/10 a Properzio IL E!. XVIII.
59. ) ) e quqjli non cominciano ad averli prima de*
tre anni { Plinio X. 20. Ateneo IX. p 397. jirijlo-
tek H. A. VI. 7. Eik de Anira. prop. Vili. 25. ),
e ogni
Tom.V.Pit.
OSSO ancora è il campo di quefta
pittura W *, X architettura al di fopra
è gialla, e gialli fono parimente i fe~
Jìoni, e tutti gli ornati *, le ///fe fon
tutte bianche : il paefino è dipinto al na-
turale : il paoone ^ è di anco F altro
uccello è di un color gialletto W.
Ce c
(O ritrovata anche in Pompei.
(2) Quefi» uccello è il noto fimbolo di Giunone
{ Padania II 17. Mrico D. I. XI. e gli altri ),
col quale , fenza altro dlflintivo , Jt -vede talvolta
q. efta dea defignata anche sulle medaglie ; e nota an~
cora è la favola di Argo , cujiode d' Io , che- avea
cento occhi , e fu mutato da Giunone in quejìo uccello
( Marziale XIV. Ep. 85. Servio Aen. VII, 790. ) ,
0 almeno i di lui occhi furono trafportati nella coda
del pavone ( Ovidio Met. I. 721. ). Comunque fia ,
ìafeiando fi are le ragioni favolofe t e allegoriche, par
cui dicono i Mitologi convenire quefio uccello alla dea
delle ricchezze , e della fuperhia ( Fulgenzio Myth.
IL3. Pierio Hìer. XXIV. 1. e fegg. ); / ha da Ate-
neo ( XIV. p. 655.) , che la prima volta furono vedu-
ti i pavoni in S'amo , ifola facra a Giunone , e che
ivi nutriti pajfarono nelle altre parti , e perdi» furon
detti gli uccelli di Giunone a e i Samii col pavone
fognarono ancora le loro momte. In falli i ghiottoni
jacean venire da Santo ì p ninni, cnme i più faporits
e delicati ( Vurrone prejfo Gellio VII. 16. ) ; poiché
fehbene da principio fi ricercajèro i pavoni per la fifa
bellezza ( Ovidio Faft. VI. 178. Ateneo L e, ), poi
s' incominciarono anche a mangiare ; e 7 primo , eòa
prejfo i Romani ne facejé quejVufo , fu Q Ortenfio
{Varrme R. R. HI. 6. Eliano H.A. V. 21. Plinio X.
20. Macrohio Sat, II. 9- )■ Eel Clemente Alef-
fandrino ( Paed. H. 1. e III. 4. ) dice , che per le
menfe fi ricercavano i pavoni della Media; ed Elia-
no ( 1- c. ) fcrive , che Alejfandro vide la prima vol-
ta i pavoni nelV India , e proibì, che fi ammcizzajfe-
ro per la loro bellezza ; e dall' India Salomone il pri-
mo introdeffe in Giudea i pavoni ( III. Reg. 3. ).
(3) E' noto , che le paonefje non hanno i colori,
come ì mafehi (Brouku/10 a Properzio IL E!. XVIII.
59. ) ) e quqjli non cominciano ad averli prima de*
tre anni { Plinio X. 20. Ateneo IX. p 397. jirijlo-
tek H. A. VI. 7. Eik de Anira. prop. Vili. 25. ),
e ogni