DEL T E ATRO
Lte ross; già guadagnata , radere non negiua li debito , non auertendo, che
cip raceua per metterli al cont'roiKo d'vno , moito più ailuto di loro, e che
haurebbe trouato inuenzioni, e mezzi per rendere vani i Tuoi furbdehi dise-
gni. Di satto somparso ti Drogammo alla prekn*a del Giudice coafcssò
f altamente hauer li Mercante nceuuta la soni ma accennata ; ma ched; que-
lla haueua futa la rellitueiooe , e per ciò prouare feceillanza , che gli fo siero*
conceLsi tré giorni,nelqual tempo corruppeconil dono di due, ótre seudi,
due teit moni saisi ,i quali con giuramento (opra 1* Alcorano aderirono elle-
re slati preseuti ni tal giorno , nel tal luogo , quando seguì tal pagamento ,
d\m a 1 jche $1 Cadì diede sYuoreuole kneenza al Mercante a confusìone del
Turco ,che rcitò condamato, come calunniatore, & vn ingordo dell'altrui
roba , pe^ uajereesskre due Uolte pagato . Ecco come la menzogna trionfò
d'unakrimcnsogna5 e come k pretensioni del falso accusatori riuicirono
Vane.
Doppo:che • Turchi (T sono tirannicamente de'beni de'Popoli arricchiti,
si servono d'una parte di tali ricchezze-, malamente acquika:e,per fabbrica-
re Moichce ,ò vn Cin Serijglìo^ouero vn ponte per publico benesizio. Altri
al solneuo demandanti sanno collocare nelle strade dentro, e fuori delle
Città piccole , pscine d'acqua ripiene ,ò pure lakiano per legato alia Mecca
vnaCasa, vn bagno, un Giardino t òaltra cosa. Altri finalmente sanno alla
Città qualche riparo,si per l'opinione,che hanno^he per queste buone ope-
re »gU daranno ri me ili i peccati, come ancora ad oggetto di maggiormente
auuantaggiarsi nella grazia del Gran Signore ,ed issuggtr quel castigo al lord .
demerito giustamente douuto, e non già per motiuo alcuno di carità .
c A p i T o l o xi..
Disoriinc sire* le ruberie, ebe vengano permesje dA*S*Jsà,,
a r t i c o l o, VHICO.
Ter quii sinc> e con qud condizione danno tal lìcen\**'Ladri i
NON contcntj i Bassà di rapire con le propri? tirannie Taltrui fc> dan-
ze a pregiudizio de'poueri Popoli, ciò ai: no ancóra con una sordU
da , & indegna maniera , per mano de'Curdi, e degli Arabiche so-
no iLidri più famosi della Turchia, s'quali permettono^ di (uali-
giare le Carouaue, & i uiandanti, con patto, che gli cedano la metà de'frut-
ti, e di tutte le prede, che fanno.- ò pure ne pretendono per tale licenza uri
annuale tributo. Per obbligarli poi al pagamento della stahilita contribuzio-
ne , e perfaaueme indubitata la ikurezza , uogliono in ortaggio il prist'.oge-
jjkoidi'£mìr9 cioè dei Principe degli Arabi . <
La danneuole conseguenza, che det iua da questoe secrabìle patto de'Ba sa
con quelli huomini maluaggi, è la disfrazione dilla Giustjzwj mentre quelli,
che
Lte ross; già guadagnata , radere non negiua li debito , non auertendo, che
cip raceua per metterli al cont'roiKo d'vno , moito più ailuto di loro, e che
haurebbe trouato inuenzioni, e mezzi per rendere vani i Tuoi furbdehi dise-
gni. Di satto somparso ti Drogammo alla prekn*a del Giudice coafcssò
f altamente hauer li Mercante nceuuta la soni ma accennata ; ma ched; que-
lla haueua futa la rellitueiooe , e per ciò prouare feceillanza , che gli fo siero*
conceLsi tré giorni,nelqual tempo corruppeconil dono di due, ótre seudi,
due teit moni saisi ,i quali con giuramento (opra 1* Alcorano aderirono elle-
re slati preseuti ni tal giorno , nel tal luogo , quando seguì tal pagamento ,
d\m a 1 jche $1 Cadì diede sYuoreuole kneenza al Mercante a confusìone del
Turco ,che rcitò condamato, come calunniatore, & vn ingordo dell'altrui
roba , pe^ uajereesskre due Uolte pagato . Ecco come la menzogna trionfò
d'unakrimcnsogna5 e come k pretensioni del falso accusatori riuicirono
Vane.
Doppo:che • Turchi (T sono tirannicamente de'beni de'Popoli arricchiti,
si servono d'una parte di tali ricchezze-, malamente acquika:e,per fabbrica-
re Moichce ,ò vn Cin Serijglìo^ouero vn ponte per publico benesizio. Altri
al solneuo demandanti sanno collocare nelle strade dentro, e fuori delle
Città piccole , pscine d'acqua ripiene ,ò pure lakiano per legato alia Mecca
vnaCasa, vn bagno, un Giardino t òaltra cosa. Altri finalmente sanno alla
Città qualche riparo,si per l'opinione,che hanno^he per queste buone ope-
re »gU daranno ri me ili i peccati, come ancora ad oggetto di maggiormente
auuantaggiarsi nella grazia del Gran Signore ,ed issuggtr quel castigo al lord .
demerito giustamente douuto, e non già per motiuo alcuno di carità .
c A p i T o l o xi..
Disoriinc sire* le ruberie, ebe vengano permesje dA*S*Jsà,,
a r t i c o l o, VHICO.
Ter quii sinc> e con qud condizione danno tal lìcen\**'Ladri i
NON contcntj i Bassà di rapire con le propri? tirannie Taltrui fc> dan-
ze a pregiudizio de'poueri Popoli, ciò ai: no ancóra con una sordU
da , & indegna maniera , per mano de'Curdi, e degli Arabiche so-
no iLidri più famosi della Turchia, s'quali permettono^ di (uali-
giare le Carouaue, & i uiandanti, con patto, che gli cedano la metà de'frut-
ti, e di tutte le prede, che fanno.- ò pure ne pretendono per tale licenza uri
annuale tributo. Per obbligarli poi al pagamento della stahilita contribuzio-
ne , e perfaaueme indubitata la ikurezza , uogliono in ortaggio il prist'.oge-
jjkoidi'£mìr9 cioè dei Principe degli Arabi . <
La danneuole conseguenza, che det iua da questoe secrabìle patto de'Ba sa
con quelli huomini maluaggi, è la disfrazione dilla Giustjzwj mentre quelli,
che