So4 DEL TEATRO
Hò voluto inferire in questo luogo il predetto Breue , sì per macgìorcon-
sormazione di quanto riabbiamo detto di Copra cioè delle gran persecuzio-''
ni de'Greci centra iRR, PP. Osoruaati ài Terra Santa, sì anco perche più
sacilmente venga alla notizia di tutti 5 e con 1* esecuzione d ilo ftesìo Breue
si lem i* adito a' medesimi Scifmitici ( perpetui nemici della Santa Romana
Chiefa) accioche per la pietà de'Fedeli non fi sacciano (Irada a nuouiin-
suìti centra i Latini, emendo dato a qaefts efsetto ordinato dalla Santità di
N. S. IN NOCENZO XI., come coafta da quelle parole nello steflb Breue
contenute; T^eHeexifidelutmPietate Schismaticis , perpetuis Eccìefi*.
Romana hofiibus aditus ad nouas cumuland&s iniiitias aperiatur San&iffi*
Ecco dunqac come sé la pattano que* poueri Religìosi co' Greci, le perse-.
cuzioni, eie trauerfìe , che patifeonoquafi di continuo. Non così però sono
trattati dagli Armeni /Soriani,e Cofu , per essere molto piuhumani,epie*
gheuo'li* Ne hò veduto molti di quefti, cheritornauanoda Gerusalemme
poco meno) che conuerti ti, mossi blamente dal buon esempio, carità, e di-
uosione , che diceuano hauerveduto ne'Religiosi Franchi, senz*hauer!i al-
trimenti praticati. Alcuni efaltauano il beli*ordine, che tendono nel!»
Eccksìaftiche cerimonie $ la modettia, e grauità con la quasevftciano ; la
iòauità del loro canto. Altri ammirauano V eccedo della loro carità per 1*
quantità delie-iinaosine , che faceuan© a tuttique', che ricnrreuano ad eslì,
di qualsiuogiia Nazione ,che fossero, ma Almamente a* Cattolici conuertiti
da* Milionari j > che li riceueuan©con vna cordialissima tenerezza, e eoa
amore paterno, quando veniuano accompagnati da qualche, ancorché mini*
ma raccomandazione. losteflo ne hò loro inuiati molti didiuerse Prooincie,
e raccommandati con mie lettere, accioche nella dimora faceuano in Geru-
falemme amminiftraflero loro i Sacramenti, e gli sacefsero vedere tutti i
Santuari),che vi lono . Tutti hanno confessato d'efsere stati foddisfattìfiirm
della gran cura,eso!Iecitudine,che que* Padri prendeuatso de' loro bifogni,
sì fpiritualijcome corporali. Anzi che il Patriarca de*Suriani pìu volte m' hà
ateeftato, ch'i fauori riceuuti da que' buoni Religiosi , mentr'era Arciuef-
couo di Gerufalemme,vnki al lorobuonesenapio,cV al diuoto trattenimento*
c'haueua con alcuni d'esfi, pratici della lingua Arabica, erano ftati la cagióne
della fua ccnuerfione alla sede ,*edi pertinace Heretico, ch'era 3 difpoftoio a
sarfi Cattolico, e diuentare nemico mortale degli Heretici.
Potrà da quefto ognuno sacilmente comprendere la gran carità, eh* vfa-
no que* Padri co'Christiani d'Europa, che vengono In Gerusalemme, meri»
tre si dimostrano tanto amoreuoli uersoi Pellegrini Orientali, che non fc»«
no della loro Patria . Ben conobbe gli essetti di quefta sìngolar carità de*
RR .PP.di Terra Santa l'Illusori Aimo Marchete di Nointel, il quale, mentre
si ritrouaua in quelle parti, in qualità d' Ambafciadore del Rè di Francia
apprelso il Gran Signore, essendolì portato in Gerusalemme l'anno 1674,
per desideriodi visitare que'Sacri Luoghi, sù alloggiato con grandissima
cortesìa nel Conucato di S. Saluatore. lai frette sette meli continui con {2.
per ione dileguilo, & egli, e la sua Corte (empreallespefe dique'ataoreuoii
PP. .li quali io tutto quel tempo non njancaroao d'yfas loro ogni poffibile
* Carità s
Hò voluto inferire in questo luogo il predetto Breue , sì per macgìorcon-
sormazione di quanto riabbiamo detto di Copra cioè delle gran persecuzio-''
ni de'Greci centra iRR, PP. Osoruaati ài Terra Santa, sì anco perche più
sacilmente venga alla notizia di tutti 5 e con 1* esecuzione d ilo ftesìo Breue
si lem i* adito a' medesimi Scifmitici ( perpetui nemici della Santa Romana
Chiefa) accioche per la pietà de'Fedeli non fi sacciano (Irada a nuouiin-
suìti centra i Latini, emendo dato a qaefts efsetto ordinato dalla Santità di
N. S. IN NOCENZO XI., come coafta da quelle parole nello steflb Breue
contenute; T^eHeexifidelutmPietate Schismaticis , perpetuis Eccìefi*.
Romana hofiibus aditus ad nouas cumuland&s iniiitias aperiatur San&iffi*
Ecco dunqac come sé la pattano que* poueri Religìosi co' Greci, le perse-.
cuzioni, eie trauerfìe , che patifeonoquafi di continuo. Non così però sono
trattati dagli Armeni /Soriani,e Cofu , per essere molto piuhumani,epie*
gheuo'li* Ne hò veduto molti di quefti, cheritornauanoda Gerusalemme
poco meno) che conuerti ti, mossi blamente dal buon esempio, carità, e di-
uosione , che diceuano hauerveduto ne'Religiosi Franchi, senz*hauer!i al-
trimenti praticati. Alcuni efaltauano il beli*ordine, che tendono nel!»
Eccksìaftiche cerimonie $ la modettia, e grauità con la quasevftciano ; la
iòauità del loro canto. Altri ammirauano V eccedo della loro carità per 1*
quantità delie-iinaosine , che faceuan© a tuttique', che ricnrreuano ad eslì,
di qualsiuogiia Nazione ,che fossero, ma Almamente a* Cattolici conuertiti
da* Milionari j > che li riceueuan©con vna cordialissima tenerezza, e eoa
amore paterno, quando veniuano accompagnati da qualche, ancorché mini*
ma raccomandazione. losteflo ne hò loro inuiati molti didiuerse Prooincie,
e raccommandati con mie lettere, accioche nella dimora faceuano in Geru-
falemme amminiftraflero loro i Sacramenti, e gli sacefsero vedere tutti i
Santuari),che vi lono . Tutti hanno confessato d'efsere stati foddisfattìfiirm
della gran cura,eso!Iecitudine,che que* Padri prendeuatso de' loro bifogni,
sì fpiritualijcome corporali. Anzi che il Patriarca de*Suriani pìu volte m' hà
ateeftato, ch'i fauori riceuuti da que' buoni Religiosi , mentr'era Arciuef-
couo di Gerufalemme,vnki al lorobuonesenapio,cV al diuoto trattenimento*
c'haueua con alcuni d'esfi, pratici della lingua Arabica, erano ftati la cagióne
della fua ccnuerfione alla sede ,*edi pertinace Heretico, ch'era 3 difpoftoio a
sarfi Cattolico, e diuentare nemico mortale degli Heretici.
Potrà da quefto ognuno sacilmente comprendere la gran carità, eh* vfa-
no que* Padri co'Christiani d'Europa, che vengono In Gerusalemme, meri»
tre si dimostrano tanto amoreuoli uersoi Pellegrini Orientali, che non fc»«
no della loro Patria . Ben conobbe gli essetti di quefta sìngolar carità de*
RR .PP.di Terra Santa l'Illusori Aimo Marchete di Nointel, il quale, mentre
si ritrouaua in quelle parti, in qualità d' Ambafciadore del Rè di Francia
apprelso il Gran Signore, essendolì portato in Gerusalemme l'anno 1674,
per desideriodi visitare que'Sacri Luoghi, sù alloggiato con grandissima
cortesìa nel Conucato di S. Saluatore. lai frette sette meli continui con {2.
per ione dileguilo, & egli, e la sua Corte (empreallespefe dique'ataoreuoii
PP. .li quali io tutto quel tempo non njancaroao d'yfas loro ogni poffibile
* Carità s