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Febure, Michele
Teatro Della Tvrchia: Eoue si rappresentano i disordini di essa, il genio, la natura, & i costumi di quattordici nazioni che l'habitano ... ; Il Tvtto Confermato Con Esempi, e casi tragici nouamente successi — Bologna, 1683

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https://doi.org/10.11588/diglit.16240#0488

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47© DEL TEATRO
edi Maisignor Vescoqo di Ces.ropolis, Vicaria Apaslolico di Babilonia»
chiamaci alidori V Abbate Picquet, e da alcuni akn > doppo hauerie otte*
nute da tutte le Nasoni Orientali, habitanti nella Turchine Perfia,e far*
te tradurre fedelmente de eerbo td verbum da'loro diueili Jd orni in lingua
latinai& Io iiesso ho hauuto i'honore di tradurne alcune, le quali sono fia-
te inierte nel secondo, e terzo Forno del Libro di detro Signor Arnaud.
Alcuni Ciluinish non Capendo più , che riiponéere a quette attenzioni
Così autentiche , che h conu;nono della verità , mentre protono chiara*
mente, che le cose condanna'e da taro* come ta ate nouità > tono pm di mil-
le j e trecento Anni auanti laloso ttetigipne , i> kv.ù imagmad vn altro
sutterfagio per copr la loro Qonsu^ose » duendo falbamente t che i Pa-
triarchi, e Vesccui, i quali hanno date quelle attefiazioni sono Itati altre
Secolari in Roma nei Collegio de Propaganda side s e per, conseguen-
za le hanno satte a gusto di que', che le hanno dimandate, tosa asfatto ahe»
sa dai U sp r ; r à j potcoche ni uno di eslì mai è irato a Re ma , e moito meno
v hanno (tuiuo . Ma dito anco, ciò re, si e vero come haurebbero hauuto
ardire ( lenza hauer perio il giudici© ; di dare vna proresiione di stde,sotto-
seruta ( come Iona quelle ) da molti Vescoui , e Preù, munita co'l proprio
lugello, e così contraria alia loro lede ? polche tacendo quello si sarebbero
tipo ti al surore de'Popoli loro Sudditi. Fina'mente ì Signori Inglefì, &
Oiardeii,! quali si ri E rouano in diuersi Porti della Turchia per lo commer-
cio e molte volte vanno per curiesità alle Cbiese de' Greci, Armeni &c
ponuo eller te's moni; non io (petti in qaesio ci fo, e dire a'loro Confratel-
li Calumiti, fc li a vero , che la fede, e l'osTeruanze di quefte Nazioni fiano
consormi al e attefbgioni date da esfe in scripcis; Se la Mefia fi c lebri ne!»
le loro Cbieft; sé fi adora in t (Te 1 Ho fri a consacrata, come si sa nelle nofire;
le inuocano i Santi ; se riuenseono le loro Imagini ftc. Que'pochi tra'Meiv
canti Francefi , che sono Oluiniftl, & habkanti in Turchia ponno ancor
e ili dar testimonisnza dello (ì elio ; anzi alcuni de' medefimi fi fono iui tatti
Cattolici» vedendo quitta beila consormici di tante , e sì diuerfe Nazioni
con ìa Chiefa Komana in tutte le cole , che da'Calu: miti i®no rspr@uate.Ec
infatti quefta loia «moderazione farebbe più , che ballante per conuiacer-»
ìi, tutto che noe ci sollerò altre prone »
Hò benvoluto riserire di passaggio ad honore,e Gloria della nosira San-
ta Fede quatta vnisormìtà di dottrina sra le Sette Christiane Orientali, e la
C'h.ela Romana circa le materie di (opra accennate , e per mofìrare agli
Heretici, non haaer efìi ragione di asletire » che fiano nouità inuentatedal
Papa. Ma per altroessi Hererici deuGrao esstre molto riprefi in ci©, di che
temerariamente riprendono la Chiefa Cattolica pesciache non è gran
tempo , che fi fono sabbiicatia ito modo vna Religone, la quale per e (sere
totalmente contraria alla vera, & antica, non è degna del nome di Religio*»
m, ma d* efsere chiamata una Sacrilega A coftafia j,una temeraria4e diaboli*
ca mutazione *
 
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