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Ficoroni, Francesco de'
Le vestigia e raritá di Roma antica — Rom, 1744 [Cicognara, 3722]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3934#0105
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Libro Primo Capitolo XIL yy
In Chiesa d'antico^ltre le predette ventiquattro colon-
ne, vi è un frammento di marmo affidò in alto a delira per an-
dare in sagrestia y ove si vede scolpito un Ippopotamo con ca-
panne dì lavoro Egizio. A mio tempo erano nel pavimento
molte tavole di Porfido , delle quali ve ne restano alcune
avanti la Tribuna . E' da osservarsi la nobile Cappella d'Elei
riverita di marmi Orientali con buona pittura nell'Altare 3
e con la Cupola dipinta a freseo dalFOdazzi con figure ben
disposte .
La prima mattina di quaresima vi si tiene la Cappella Pa-
pale con intervento di numeroso Popolo . Nel Convento vi è
buona Biblioteca con bella veduta di Roma . Vi sono.ancora
due Cappelle , una dove si crede , che si ritirassero acFbrarc
San Domenico , e San Francesco dedicata a quelli Santi: l'al-
tra dove abitò San Pio V. a quello Santo Pontefice consagra-
ra , degna di esser veduta per lo pulito disegno , e pe'lavori
di stucco 3 di cui migliori fin qui non si oiTervano . Nell'or-
ticello si trovò , tempo fa , un pavimento di Mosaico istoria*
to di figure Egizie , le quali al presente si vedono sopra le
porte delle camere di Belvedere in Vaticano, sattevi assìggere
da Clemente XI. Sommo Pontefice . Le predette ventiquatr
tro colonne della Chiesa vengono comunemente credute del
Tempio di Diana ,. eretto da Servio Tullio ,. nel cui Portico,
riferisee Livio , che a suo tempo si vedeyan le corna de' cer-
vj dedicati a Diana , e che il detto Re fece concorrere alla
Ipesa le Città del Lazio ad imitazione delle Città dell'Ada ,
che concorsero alla sabbrica del Tempio di Diana Efesina 3
del cui simulacro d'Alabastro Orientale trasparente 9 trovato
l'anno 1722. nel!'orto dirimpetto alla Chiesa suddetta , ne
espungo in quello luogo il disegno •
In quanto alla teda turrita di Diana Efesina è osservabi-
le, che Diana fu creduta la stessa y che Iside, Cerere * e Ci*
bele , di cui Lucrezio cantò nel lib.2. ver.606.
Mar ali q uè caput fummum ci noe ere corona «
Degli altri molti poi , e varjsimboli > che si osservano
in quello disegno* si può vedere la spiegazione nell'Opera eru-
dita del Mene.trejo con aggiunta del Bellori » Campata m
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