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Frommel, Christoph Luitpold
Architettura alla corte papale nel Rinascimento — Milano: Electa, 2003

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.65774#0170
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IV.9


IV.9. Baldassarre Peruzzi,
decorazione della Domus
Aurea, particolare (Firenze,
GDSU 1683 Orn. v).
IV. 10. Baldassarre Peruzzi,
trabeazione rinvenuta intorno
al 1507 sotto il pilastro
sud-est della cupola
di San Pietro (Firenze,
GDSU 1699 Ar).

la di vecchio tipo. Il capitello ionico qui raffigurato ritorna, anche se in forma meno per-
fetta, nella metà superiore del foglio 14r. La scrittura sembra a prima vista un’altra, ma il
tratto, i numeri e le singole lettere come il “eh” sono gli stessi del foglio 17r-v. Ognuno dei
tre disegni presenta dunque la scrittura di Peruzzi in uno stadio differente: sono appunto
le tre fasi che precedono chiaramente i fogli degli anni 1507-08 e seguono quelli del grup-
po dello Pseudo Cronaca. Sul foglio 14r, senza dubbio il primo dei sei disegni, il capitello
in basso, rinvenuto vicino al Campidoglio, si presenta rettificato nel contorno; la sezione
è incompleta, mentre il capitello in alto dei Santi Apostoli è separato da quello sottostan-
te dal dettaglio della sua cimasa. Tutti questi difetti furono corretti da Peruzzi sul foglio
17r, dove le tre raffigurazioni del capitello dei Santi Apostoli sono distribuite armoniosa-
mente nella pagina. Sul foglio 14r si trova una spiegazione assai preziosa per interpretare
questi segni: “questa linia qui di sopra e il mezo piedi chon quelo fu misurato questi cha-
pitelli e latre base chornice che seguie”. Si tratta dunque di un gruppo misurato in piedi
antichi e includente, oltre che capitelli e cornici, anche le basi. Di fronte alla cura con cui
Peruzzi procedette nel foglio 17r, viene da supporre che si abbia a che fare con i modelli
per una progettata serie di incisioni di importanti esempi di ordini antichi.
Ci sono rimasti anche alcuni esempi di trabeazioni appartenenti a questa serie. Sui
fogli 13r e 16r Peruzzi disegnò per due volte la trabeazione della basilica Emilia: più
grande nel foglio 16r e con “pedi” scritto in corsivo, mentre nel foglio 13r la medesima
parola è in minuscola calligrafica e i singoli elementi sono disposti in modo più accura-
to nella pagina e inseriti dentro una cornice; un argomento già di per sé indicativo della
sua intenzione di pubblicare il foglio (fig. IV. 13).
La trabeazione dorica rinvenuta nelle terme di Diocleziano sul foglio 13v presenta
la stessa disposizione ordinata racchiusa dentro una cornice. Le scritte presenti sulle due
facce di questo foglio sono di altra mano, la stessa che aveva vergato i fogli immediata-
mente contigui del codice. E dato che si tratta in gran parte di copie di rilievi dall’antico
di Giancristoforo Romano, un’attività a cui si è dedicato anche Peruzzi negli stessi an-
ni, i due disegnatori potrebbero essersi conosciuti e forse anzi aver compiuto studi in

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