PREFAZIONE
In questo sesto volume che compie tutta l'Opera,
sono state raccolte le sculture non cimiteriali e
divise nelle loro classi.
Gli otto anni trascorsi dal principio della pub-
blicazione, e la buona fortuna di avere giornali con-
temporanei apportatori di novelli materiali, e l'amo-
revole concorso dei benevoli amici, hanno conferito
alla pienezza delle nostre tavole. Marmi e stucchi,
gemme ed avori, ori ed argenti, bronzi, vetri,
piombi, terre cotte, il legno persino e fosso vi
hanno la loro parte. I monumenti purgati dalle
imposture e dai falsi restauri, resi inoltre senza
lusso al proprio carattere, vi sono distribuiti, de-
scritti e interpretati per ordine.
Voglio nondimeno essere il primo a dichiarare
che, non ostante la perseveranza nelle ricerche e
la buona fortuna nelle scoperte, sono ben persuaso
che qualche parte di monumenti mi è rimasta
ignota: ma non vorrei che alcuno attribuisse ad
ignoranza anche ciò che debbo aver omesso a
disegno.
Oggidì, più che mai, f avidità del guadagno
spinge molti e al male li consiglia. Falsano essi
i monumenti antichi cristiani che vendono a gran
prezzo; altri anche illudono la loro coscienza dan-
doli per un prezzo modico, senza avvedersi che
chi compra dall'antiquario non intende comprare
l'imitazione ancorché esatta, è però che si viola
la sostanza del contratto dando cose moderne per
antiche. Le falsificazioni sono di tre' generi. In
prima si fa passare per cristiano un antico lavoro
con l'aggiunta che vi si fa di un segno, di un
simbolo cristiano, qual sarebbe una croce, un'an-
cora, un monogramma, una epigrafe, a modo di
esempio 1X0YC. Talvolta si ritoccano i contorni, e
di due personaggi barbati si fanno i due principi
degli Apostoli Pietro e Paolo, come si potrebbe ve-
dere in una pietra che si conservava tempo fa nella
Biblioteca Vaticana quando ne cavai l'impronta.
Un secondo modo di falsificare è quello che si fa
copiando l'antico ora semplicemente, ora colf ag-
giunta di alcun simbolo. Il terzo si ottiene inven-
tando un soggetto che si mette in costume antico.
Non è poi una falsificazione ma un errore nel
In questo sesto volume che compie tutta l'Opera,
sono state raccolte le sculture non cimiteriali e
divise nelle loro classi.
Gli otto anni trascorsi dal principio della pub-
blicazione, e la buona fortuna di avere giornali con-
temporanei apportatori di novelli materiali, e l'amo-
revole concorso dei benevoli amici, hanno conferito
alla pienezza delle nostre tavole. Marmi e stucchi,
gemme ed avori, ori ed argenti, bronzi, vetri,
piombi, terre cotte, il legno persino e fosso vi
hanno la loro parte. I monumenti purgati dalle
imposture e dai falsi restauri, resi inoltre senza
lusso al proprio carattere, vi sono distribuiti, de-
scritti e interpretati per ordine.
Voglio nondimeno essere il primo a dichiarare
che, non ostante la perseveranza nelle ricerche e
la buona fortuna nelle scoperte, sono ben persuaso
che qualche parte di monumenti mi è rimasta
ignota: ma non vorrei che alcuno attribuisse ad
ignoranza anche ciò che debbo aver omesso a
disegno.
Oggidì, più che mai, f avidità del guadagno
spinge molti e al male li consiglia. Falsano essi
i monumenti antichi cristiani che vendono a gran
prezzo; altri anche illudono la loro coscienza dan-
doli per un prezzo modico, senza avvedersi che
chi compra dall'antiquario non intende comprare
l'imitazione ancorché esatta, è però che si viola
la sostanza del contratto dando cose moderne per
antiche. Le falsificazioni sono di tre' generi. In
prima si fa passare per cristiano un antico lavoro
con l'aggiunta che vi si fa di un segno, di un
simbolo cristiano, qual sarebbe una croce, un'an-
cora, un monogramma, una epigrafe, a modo di
esempio 1X0YC. Talvolta si ritoccano i contorni, e
di due personaggi barbati si fanno i due principi
degli Apostoli Pietro e Paolo, come si potrebbe ve-
dere in una pietra che si conservava tempo fa nella
Biblioteca Vaticana quando ne cavai l'impronta.
Un secondo modo di falsificare è quello che si fa
copiando l'antico ora semplicemente, ora colf ag-
giunta di alcun simbolo. Il terzo si ottiene inven-
tando un soggetto che si mette in costume antico.
Non è poi una falsificazione ma un errore nel