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SECONDO PERIODO
Raffaello a Perugia e a Firenze
(1500-1508)
RAFFAELLO ALLO STUDIO DEL PERUGINO
l J una fortuna singolare per noi che la prima opera
di Raffaello, descritta dal Vasari, abbia quasi la stessa
importanza sì dal lato pittorico che dall’architettonico.
Questa opera è l’incoronazione della Vergine nella
galleria Vaticana. In due soggetti della predella, ove
è rappresentata l’Annunziata e la Presentazione di No*
stro Signore nel tempio, egli introdusse degli interes-
santi edilìzi. Un’altra tavola, il rinomato Sposalizio
nella galleria di Brera, dipinto l’anno 1504, forma
colle precedenti opere un gruppo che completa nel
modo più felice le nostre informazioni intorno alle
cognizioni architettoniche di Raffaello all’epoca delle
prime sue opere.
Nel quadretto dell’Annunziata (Tav. I) l’architettura
rappresenta il cortile d’un palazzo circondato da co-
lonne di ordine composito. Gli archi s’impostano di-
rettamente sui capitelli. Il lato minore mostra due soli
archi retti da una colonna in mezzo ; e queste due ar-
cate si ripetono tre volte in un vestibolo che fa se-
guito al cortile, e nel quale in vece di colonne sonvi
pilastri quadrati, come risulta dalle imposte dietro la
colonna di mezzo. lf
La prospettiva non solo dell’insieme ma di ogni
particolare è perfetta. Le basi delle colonne, differenti
da quelle dei pilastri, i capitelli e le imposte non sof-
frono della più lieve deformazione per essere messe
in prospettiva, e dimostrano che la conoscenza delle
forme architettoniche e del modo di rappresentarle
era nota a Raffaello in grado quasi incredibile. Con-
siderando che il tipo dei capitelli compositi a due
ordini di foglie non doveva essere frequente a Peru-
gia, che Raffaello probabilmente non conosceva ancora
il cortile del palazzo Strozzi, siamo quasi costretti ve-
dervi un ricordo del cortile del Palazzo ducale di
Urbino, la divisione del capitello essendo identica. Lo
possiamo, non solamente da quanto fu detto nel ca-
pitolo precedente, ma perchè, questa tavola essendo
stata dipinta tra il 1501 e 1503, Raffaello che era a
Urbino nel giugno 1499 ne aveva ricevuto una fresca
impressione2) che naturalmente sarebbe stata ancora
maggiore, se fosse provato che Raffaello avesse dipinto
questa predella soltanto dopo la visita fatta in patria
nel 1503.3)
’) Il disegno originale qui riprodotto, è bucato per lo spolvero,
e si trova al Museo del Louvre nella salle des boìtes. Il quadretto
è nella Pinacoteca Vaticana.
2) Pungileoni, op. cit., pag. 33. Atto notarile di Tommaso degli
Oddi, junio 3, 1499.
s) Lo stesso, pag. 40.