MÉLANGES HULIN DE LOO
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corne « pin non arebbe fatto il pennello » e loda molto in
genere le vetrate contemporanee perche « si vecle oggi
condotta quest’arte delle finestre di vetro a quella perfe-
zione che nelle tavole si conducono le belle pitture, unité
di colori e pulitamente dipinte ». Il Vasari, in una parola,
loda proprio lutte quelle qualità meno artistiche che noi
ritroviamo in Guglielmo, preoccupato di raggiungere corne
pittore su vetro un effetto che è in contrasto con le migliori
possibilità espressive délia tecnica da lui prescelta. E’
un pô, in fondo, la fine délia vetrata, o, se vogliamo, 1 ’adat-
tamento délia vetrata, tipico adornamente délia Cattedrale
Gotica, al compl'esso délia decorazione pittorica che allieta
la Chiesa del Rinascimento.
Questa di Perugia certamente non è la sola vetrata
eseguita da Arrigo Fiammingo nell’Umbria. Sappiarao da
un documento che egli già nel maggio 1564 era stato ad
Assisi, ed è lecito supporre, anche perche di sue pitture
a fresco o ad olio non è ivi ricordo, che possa avervi atteso
a un lavoro o a un restauro di vetrate. Ripetutamente, e
a lungo, e in epoche diverse, egli è stato inoltre a dipinger
quadri ed afifreschi nel Santuario di Mongiovino, presso
Panieale : non è improbabile che fosse opéra sua anche una
vetrata, su cui era dipinta VAnnunciazione. Arrigo poi
lavorô anche di^scultura, e sempre a Mongiovino ebbe paga-
menti per una statua, ora perduta, e ivi gli si posson forse
attribuire i frammenti di un Presepio in terracotta.
La vetrata di Perugia reca in basso la firma del pittore.
Sotto la figura del fanciullino col bastone e la bisaccia
vediamo lateralmente le lettere R e G, e in mezzo una sigla
che è agevole sciogliere nelle quattro lettere H H A B, che
precisamente voglion significare Henricus TT en ri ri a
Broech. La scritta è completata poco più in basso dal’P
indicazione délia patria del pittore T). MaMnis, e nella zona
che chiude inferiormente la vetrata è in mezzo 1 ’indicazione
dell’anno 1565, mentre ai due lati è ripetuto lo stemma
del Collegio délia Mercanzia, il grifo con la balla.
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corne « pin non arebbe fatto il pennello » e loda molto in
genere le vetrate contemporanee perche « si vecle oggi
condotta quest’arte delle finestre di vetro a quella perfe-
zione che nelle tavole si conducono le belle pitture, unité
di colori e pulitamente dipinte ». Il Vasari, in una parola,
loda proprio lutte quelle qualità meno artistiche che noi
ritroviamo in Guglielmo, preoccupato di raggiungere corne
pittore su vetro un effetto che è in contrasto con le migliori
possibilità espressive délia tecnica da lui prescelta. E’
un pô, in fondo, la fine délia vetrata, o, se vogliamo, 1 ’adat-
tamento délia vetrata, tipico adornamente délia Cattedrale
Gotica, al compl'esso délia decorazione pittorica che allieta
la Chiesa del Rinascimento.
Questa di Perugia certamente non è la sola vetrata
eseguita da Arrigo Fiammingo nell’Umbria. Sappiarao da
un documento che egli già nel maggio 1564 era stato ad
Assisi, ed è lecito supporre, anche perche di sue pitture
a fresco o ad olio non è ivi ricordo, che possa avervi atteso
a un lavoro o a un restauro di vetrate. Ripetutamente, e
a lungo, e in epoche diverse, egli è stato inoltre a dipinger
quadri ed afifreschi nel Santuario di Mongiovino, presso
Panieale : non è improbabile che fosse opéra sua anche una
vetrata, su cui era dipinta VAnnunciazione. Arrigo poi
lavorô anche di^scultura, e sempre a Mongiovino ebbe paga-
menti per una statua, ora perduta, e ivi gli si posson forse
attribuire i frammenti di un Presepio in terracotta.
La vetrata di Perugia reca in basso la firma del pittore.
Sotto la figura del fanciullino col bastone e la bisaccia
vediamo lateralmente le lettere R e G, e in mezzo una sigla
che è agevole sciogliere nelle quattro lettere H H A B, che
precisamente voglion significare Henricus TT en ri ri a
Broech. La scritta è completata poco più in basso dal’P
indicazione délia patria del pittore T). MaMnis, e nella zona
che chiude inferiormente la vetrata è in mezzo 1 ’indicazione
dell’anno 1565, mentre ai due lati è ripetuto lo stemma
del Collegio délia Mercanzia, il grifo con la balla.