cristallo, per tenervisi dei pesci; talché alzando
gli ocelli parea che per 1' aria volassero; ma per
la difficoltà del mantenimen lo e pe'ghiacci, que-
sta invenzione non ebbe lunga durata (i). Per
ordine di Francesco I. ne fu dal Poccetti ornata
di pitture la volta con le pareti (a). Queste
accompagnano il concetto del Buontalenti, che
figurò la grotta in procinto di rovinare, e che
dalle rotture escissero diversi animali e pian-
te; quindi anche de' Pastori, che con i loro ar-
menti si mostrassero spaventati per la rovina.
In faccia ali' ingresso della Grotta è un pilo di
marmo fatto venir di Roma da Cosimo III, ed
ivi sostituito ad altro più antico, dal 1696 fino
ad ora esistente negli appartamenti del Palaz-
zo, per ricevervi le acque che sgorgano anche
alla Piazza di S. Croce (3). Sopra vi è collocato
un gruppo di due statue di un sol pezzo, espri-
menti Teseo ed Elena, con una Troja ai pie-
di (4) allusiva alla Citta , distrutta per cagion
della Donna (5), scolpito da Vincenzo Rossi da
Fiesole, come leggesi nel cinto che attraversa
il petto di Teseo. L' Autore avealo regalato a
Cosimo I. quando era in Roma (6). In altra
Grotticella che riman dietro al gruppo descrit-
to, havvi una tazza in marmo alquanto elevata
(1) Cambiagi, 1. cit. p. 20.
(2) Bocchi le Bellezze della Città di Firenze pag. 69.
(3) Cambiagi 1. cit. p. 23. not. (1).
(4) Bocchi I. cit. p. 70.
(5) Vogliono alcuni, che il Giovine sia Paride Rè dì Atene del
qual dubbio non fa motto iI Bocchi , nè allusione ad alcun simbolo par-
ticolare del marmo v. Soldini 1, cit. p. 3fo T. VII.
(6) Vasari 1. cit. Tom. XI. p. 112.
gli ocelli parea che per 1' aria volassero; ma per
la difficoltà del mantenimen lo e pe'ghiacci, que-
sta invenzione non ebbe lunga durata (i). Per
ordine di Francesco I. ne fu dal Poccetti ornata
di pitture la volta con le pareti (a). Queste
accompagnano il concetto del Buontalenti, che
figurò la grotta in procinto di rovinare, e che
dalle rotture escissero diversi animali e pian-
te; quindi anche de' Pastori, che con i loro ar-
menti si mostrassero spaventati per la rovina.
In faccia ali' ingresso della Grotta è un pilo di
marmo fatto venir di Roma da Cosimo III, ed
ivi sostituito ad altro più antico, dal 1696 fino
ad ora esistente negli appartamenti del Palaz-
zo, per ricevervi le acque che sgorgano anche
alla Piazza di S. Croce (3). Sopra vi è collocato
un gruppo di due statue di un sol pezzo, espri-
menti Teseo ed Elena, con una Troja ai pie-
di (4) allusiva alla Citta , distrutta per cagion
della Donna (5), scolpito da Vincenzo Rossi da
Fiesole, come leggesi nel cinto che attraversa
il petto di Teseo. L' Autore avealo regalato a
Cosimo I. quando era in Roma (6). In altra
Grotticella che riman dietro al gruppo descrit-
to, havvi una tazza in marmo alquanto elevata
(1) Cambiagi, 1. cit. p. 20.
(2) Bocchi le Bellezze della Città di Firenze pag. 69.
(3) Cambiagi 1. cit. p. 23. not. (1).
(4) Bocchi I. cit. p. 70.
(5) Vogliono alcuni, che il Giovine sia Paride Rè dì Atene del
qual dubbio non fa motto iI Bocchi , nè allusione ad alcun simbolo par-
ticolare del marmo v. Soldini 1, cit. p. 3fo T. VII.
(6) Vasari 1. cit. Tom. XI. p. 112.