52 DELLE URNE ETRUSCHE
scolpito in un cinerario. Ma il più importante a sapersi è
che gli Stoici parlando appunto di quel veicolo elementare
che non oltrepassava la sfera lunare, trattenendosi fra Hj
Eroi come nota Psello nel compendio della dottrina de'
Caldei, sostenevano che fosse sottoposto a Plutone l, e che esi-
stendo qualche poco dopo la morte fosse poi ancor egli
mortale.
Trattai già 2 delle anime liberate dai legami del corpo
e de'nomi che prendevano di Lemuri, di Lari familiari
di Larve, di Manu Ora ne confermo le dottrine colf auto-
rità di S. Agostino 3 che scrive quanto dal già lodato Creu-
zer dissi essere stato asserito. Le iscrizioni dedicate a que-
sti enti portan 1' epigrafe latina Diìs Manibus, di cui si
rende conto per quel che ne dicon gli antichi: talché Apu*
lejo scrivendo del Nume di Socrate, avverte che il nome
di Dei aggiunto ai Mani era titolo solo di onore 4. Si crede
poi che in plural numero sieno costantemente indicati i Ma-
ni nelle iscrizioni sepolcrali anzidette, appunto perchè indi-
cando essi l'anima del cadavere a cui la iscrizione era ap-
posta, e questa essendo divisibile in tre enti dopo la mor-*
te del corpo, ma però notati sotto il solo nome di Manes,
doveva esso necessariamente mostrarne la pluralità; quasi
dicesse: Alle divine anime dell' estinto r/i/i sepolto. L'etimo-
logìa generalmente ricevuta della voce Manes vien da Var*
i Capella, lib. n, p. 49-
2 Ve.l. alla spieg. della tav. n, della
ser. i, p. 21.
3 Animus hominum Daemones es-
se, et ex hominìbus fieri Lares
si boni ineriti si ut; Lemures si
inali seu Larvas; Manes autem
Deos dici si incertum sit, ho-
norum eos sive malorum esso
meritorum. S. August. de Civit,
Dei, lib. ix, cap. xi, p. 226.
4 Apul. ap. D. Augustin. 1. cH»
roti
lin;
lini
à
le e
»'*
e di
dell'c
del Vf
che ti
È
voce
sìfflìl
per
mi
Eti
gli
de
P1
m
i i
ve
ì
a
C
31
ti
scolpito in un cinerario. Ma il più importante a sapersi è
che gli Stoici parlando appunto di quel veicolo elementare
che non oltrepassava la sfera lunare, trattenendosi fra Hj
Eroi come nota Psello nel compendio della dottrina de'
Caldei, sostenevano che fosse sottoposto a Plutone l, e che esi-
stendo qualche poco dopo la morte fosse poi ancor egli
mortale.
Trattai già 2 delle anime liberate dai legami del corpo
e de'nomi che prendevano di Lemuri, di Lari familiari
di Larve, di Manu Ora ne confermo le dottrine colf auto-
rità di S. Agostino 3 che scrive quanto dal già lodato Creu-
zer dissi essere stato asserito. Le iscrizioni dedicate a que-
sti enti portan 1' epigrafe latina Diìs Manibus, di cui si
rende conto per quel che ne dicon gli antichi: talché Apu*
lejo scrivendo del Nume di Socrate, avverte che il nome
di Dei aggiunto ai Mani era titolo solo di onore 4. Si crede
poi che in plural numero sieno costantemente indicati i Ma-
ni nelle iscrizioni sepolcrali anzidette, appunto perchè indi-
cando essi l'anima del cadavere a cui la iscrizione era ap-
posta, e questa essendo divisibile in tre enti dopo la mor-*
te del corpo, ma però notati sotto il solo nome di Manes,
doveva esso necessariamente mostrarne la pluralità; quasi
dicesse: Alle divine anime dell' estinto r/i/i sepolto. L'etimo-
logìa generalmente ricevuta della voce Manes vien da Var*
i Capella, lib. n, p. 49-
2 Ve.l. alla spieg. della tav. n, della
ser. i, p. 21.
3 Animus hominum Daemones es-
se, et ex hominìbus fieri Lares
si boni ineriti si ut; Lemures si
inali seu Larvas; Manes autem
Deos dici si incertum sit, ho-
norum eos sive malorum esso
meritorum. S. August. de Civit,
Dei, lib. ix, cap. xi, p. 226.
4 Apul. ap. D. Augustin. 1. cH»
roti
lin;
lini
à
le e
»'*
e di
dell'c
del Vf
che ti
È
voce
sìfflìl
per
mi
Eti
gli
de
P1
m
i i
ve
ì
a
C
31
ti