78 DELLE URNE ETRUSCHE
terle. Attenderemo pertanto 1' incontro di altre figure alate
nelle sculture etnische per dedurne i metodi che tenevansi
nello ammetterle o no. Qui accennerò soltanto con brevità
che nei monumenti greci e romani compariscono indifferen-
temente i Mercuri ora alati, or senz'ali ».
La nostra figura che trovasi nella presente Tav. Vili co-
me quella pubblicata dal Gori hanno entrambe un occhio
nelle ali: cosa da me rarissimamente veduta ne'monumenti
di altre scuole, ma ripetutamente nella etrusca. Il Ch. Sig.
Micali accennando questa singolarità nei monumenti etru-
schi dichiara esser simbolo di previdenza 2: frase che merite-
rebbe maggiore sviluppo a migliore intelligenza del monu-
mento. Ammettendo che quivi sia effigiato Mercurio infero
o il Tanato, come accennai, ben si conviene ad esso quel-
l'occhio fuor della fronte, mentre un tale emblema secondo
il sagace Gebelin significò il veder tutto e che nulla sfugge
o può restare inosservato a chi lo porta 3. Se la nostra figura
è il simbolo della morte dell'uomo, tutto ciò gli è maravi-
gliosamente appropriato. Chi mai sarà infatti quel vivente
che possa starsene tacito e rannicchiato in modo da potersi
credere inosservato alla morte? È vero pur troppo che costei
tutto vede, tutto sente e da per tutto sa penetrare, onde a
lei ben si convengono le ali come gli occhi fuori di conve-
niente situazione.
Se poi si considera qual maligno spirito, come vuole il
.-"
i Ved. ser. ih , tav. i, ser. vi, tav.
M, n. 4. tav. O, tav. S n. 2. do-
ve i Mercuri sono senz'ali.
2 Micali, L'Italia av. il dominio de5
Romani, Tom. n, p. 4g, not.(a)
3 Gebelin, Diss. sopra lo spirito al-
legorico dell'Antichità. Estratto del
Cesarotti, Op., Voi. X, par. 11, Ver-
sione dell'Iliade , Tom. v, par. 15»
P-
He
20.
terle. Attenderemo pertanto 1' incontro di altre figure alate
nelle sculture etnische per dedurne i metodi che tenevansi
nello ammetterle o no. Qui accennerò soltanto con brevità
che nei monumenti greci e romani compariscono indifferen-
temente i Mercuri ora alati, or senz'ali ».
La nostra figura che trovasi nella presente Tav. Vili co-
me quella pubblicata dal Gori hanno entrambe un occhio
nelle ali: cosa da me rarissimamente veduta ne'monumenti
di altre scuole, ma ripetutamente nella etrusca. Il Ch. Sig.
Micali accennando questa singolarità nei monumenti etru-
schi dichiara esser simbolo di previdenza 2: frase che merite-
rebbe maggiore sviluppo a migliore intelligenza del monu-
mento. Ammettendo che quivi sia effigiato Mercurio infero
o il Tanato, come accennai, ben si conviene ad esso quel-
l'occhio fuor della fronte, mentre un tale emblema secondo
il sagace Gebelin significò il veder tutto e che nulla sfugge
o può restare inosservato a chi lo porta 3. Se la nostra figura
è il simbolo della morte dell'uomo, tutto ciò gli è maravi-
gliosamente appropriato. Chi mai sarà infatti quel vivente
che possa starsene tacito e rannicchiato in modo da potersi
credere inosservato alla morte? È vero pur troppo che costei
tutto vede, tutto sente e da per tutto sa penetrare, onde a
lei ben si convengono le ali come gli occhi fuori di conve-
niente situazione.
Se poi si considera qual maligno spirito, come vuole il
.-"
i Ved. ser. ih , tav. i, ser. vi, tav.
M, n. 4. tav. O, tav. S n. 2. do-
ve i Mercuri sono senz'ali.
2 Micali, L'Italia av. il dominio de5
Romani, Tom. n, p. 4g, not.(a)
3 Gebelin, Diss. sopra lo spirito al-
legorico dell'Antichità. Estratto del
Cesarotti, Op., Voi. X, par. 11, Ver-
sione dell'Iliade , Tom. v, par. 15»
P-
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