TAVOLA LXVHI. 58I
le stando sotto all' estinto par che significhi la superiorità
della morte, allorché il Leone è passato nei segni dell' emi-
sfero inferiore. Si osservi di più che questo Leone avendo,
come nella nostra Sfinge , la coda terminata in capo di
serpe, ergesi essa al di sopra del morto », quasiché additas-
se che il serpe ahbia dominio nel cielo in un tempo di male,
di freddo, di oscurità, ed in fine di morte: qualità che si
attribuivano, come altre volte ho detto, all'emisfero infe-
riore 3. Io dunque potrò attenermi all'opinione di un si-
gnificato astronomico, sia relativo all' idra, sia al Serpente
dell' Ofiuco, o al polare, fintantoché da chi gratuitamente lo
negasse, non si adducano prove bastanti da mostrarne il
contrario. Tutt' al più dir potremo che il poeta quando im-
maginò J' enigma spiegato da Edipo , del quale, come os-
serva il eh. Zannoni, furon prive le più antiche favole di
quest'eroe 3, abbia voluto in qualche modos ancorché lon-
tano , alludere alla Sfinge d' Egitto , significativa di forza
ed intelligenza : ma non per questo potremo dire col pre-
lodato interpetre che sotto ambedue queste relazioni riguar-
darono i Greci la loro Sfinge 4; giacché egli stesso ne trae la
significazione dall'enigma e dalle stragi tebane, e non già
dalla figura di questo mostro. Ho già eletto che il serpe
converso in coda di leone dà indizio, a parer mio, del si-
gnificato della Sfinge in questo monumento .
Il eh. Zannoni crede di non dover trascurare una tale
osservazione, ma in un modo alquanto diverso da quello
che io ne penso . Egli dice che lo scultore terminando la
i Ved. ser. vi, tavv. N4, num. 1.
P4, num. 2.
a Ved. ser. u, p. 120.
S. I.
3 Ved. p. 565, 566.
4 Ved. p. 564.
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le stando sotto all' estinto par che significhi la superiorità
della morte, allorché il Leone è passato nei segni dell' emi-
sfero inferiore. Si osservi di più che questo Leone avendo,
come nella nostra Sfinge , la coda terminata in capo di
serpe, ergesi essa al di sopra del morto », quasiché additas-
se che il serpe ahbia dominio nel cielo in un tempo di male,
di freddo, di oscurità, ed in fine di morte: qualità che si
attribuivano, come altre volte ho detto, all'emisfero infe-
riore 3. Io dunque potrò attenermi all'opinione di un si-
gnificato astronomico, sia relativo all' idra, sia al Serpente
dell' Ofiuco, o al polare, fintantoché da chi gratuitamente lo
negasse, non si adducano prove bastanti da mostrarne il
contrario. Tutt' al più dir potremo che il poeta quando im-
maginò J' enigma spiegato da Edipo , del quale, come os-
serva il eh. Zannoni, furon prive le più antiche favole di
quest'eroe 3, abbia voluto in qualche modos ancorché lon-
tano , alludere alla Sfinge d' Egitto , significativa di forza
ed intelligenza : ma non per questo potremo dire col pre-
lodato interpetre che sotto ambedue queste relazioni riguar-
darono i Greci la loro Sfinge 4; giacché egli stesso ne trae la
significazione dall'enigma e dalle stragi tebane, e non già
dalla figura di questo mostro. Ho già eletto che il serpe
converso in coda di leone dà indizio, a parer mio, del si-
gnificato della Sfinge in questo monumento .
Il eh. Zannoni crede di non dover trascurare una tale
osservazione, ma in un modo alquanto diverso da quello
che io ne penso . Egli dice che lo scultore terminando la
i Ved. ser. vi, tavv. N4, num. 1.
P4, num. 2.
a Ved. ser. u, p. 120.
S. I.
3 Ved. p. 565, 566.
4 Ved. p. 564.
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