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Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 2,1): Specchi mistici — [s.l.], 1824 [Cicognara, 2591-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.4311#0011
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EGLI SPECCHI MISTICI

TAVOLA PRIMA.

Al plausibile scopo di raccogliere nei Musei le antiche
memorie, debb'essere quello di piacevolmente istruirci nella
storia dei trapassati. Queste ci ravvicinano ad essi, come se
in certo modo vivessimo ai loro tempi, testimoni oculari
de'loro costumi, religioni, scienze, arti, talché per esse,
come osserva Cicerone, dilatiamo le nostre cognizioni per
i vasti spazj del tempo, trionfando di quello. Reputo per-
tanto, che di quante ne giunsero fino a noi, sieno da porsi
tra le più interessanti quei Dischi in bronzo manubriati, che
Patere etnische comunemente si dicono ; poiché contengono
iscrizioni, e figure, che a vicenda si aiutano ad assicurarne
Finterpetrazione, giovando del pari alla cognizione dell'anti-
chità figurata, e delle lingue perdute; colle quali nozioni
apresi largo campo a maggior cognizione della storia degli
uomini. Per questi motivi, gli editori dell'opera Dempsteria-
na intitolata: de etruria regali fregiaronla di alcuni rami
contenenti quei Dischi antichi, allora conosciuti nei princi-
pali Musei. Da questi han presa occasione di scrivere sulle
Patere degli Etruschi, e il Passeri, e il Gori, e il Buonar-
roti, come di oggetti che meritavano l'attenzione dei dotti.

Ebbe in animo il Passeri di dare alla luce una collezione
d'iscrizioni tolte dalle Patere etnische; ma il pubblico non
vide altrimenti, se non l'accenno di questa di lui buona dis-
posizione, annunziata nella prefazione alla sua opera de'Vasi

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