3 $2 DEGLI SPECCHI MISTICI
do dai coltivatori un culto comune. Essi invocano l'una col
nome di Anesidora, e nell'altro vedono il Dio che fa frut-
tificare gli alberi, ed arricchisce Y autunno di frutti ' ; ove
aggiunge Teone che gli antichi unirono questo culto di
Bacco e Cerere per consacrare con tale unione enigmatica
la facoltà fecondatrice del principio umido 2; su di che
quanto accordo sia fra gli scrittori e il monumento, ben
lo attesta la già esaminata tazza nelle mani di esso, come
anche Y albero ed i fiori che ha intorno, alla cui presiden-
za essendo stato deputato dai Greci, sacrificavano ad esso
col titolo di Bacco Floo 3*
Una rappresentanza che può meglio servire di sviluppo
all'unione di Bacco e delle mentovate deità femminili, si
trova in un bel vaso dipinto e dottamente illustrato da
Millin. Egli che la descrive ci avverte che vi si vede una
donna la cui testa è turrita, ed ha un tirso ornato di na-
stro, nell' atto di presentare una tazza ad un giovine che
sta davanti a lei ornato di corona radiata. Questi alza con
una mano il suo pallio, mentre colf altra tiene una coro-
na: v'è pure un'altra donna che tiene un vaso. Svolazza
fra loro un giovinetto alato con una benda in mano, in-
dicato dal Millin col nome di Genio de' misteri. Questo
valente archeologo pretende che una tal pittura debba es-
ser intesa soltanto dagl' iniziati ai misteri di Bacco ; e in
conseguenza dichiara Y impossibilità di comprenderne in-
tieramente il senso. Soggiunge peraltro esser facile il rico-
noscervi Gibele e Bacco, mentre le torri che coronano la
Dea non lasciano alcun dubbio sopra questo punto. La don-
giudicata un:
di corona
i Platar. in Symp., lib. ìx, p. T]\%-
a Theo» , p. 31^7.
3 PIutar. 1. eit., lib. v, p. 683.
sempi ove qt
stano altri su
ce in testa ir
teria il mento
ée nei mist<
due divinità,
dopo aver rie
ci, lo mischia
clie divenne ;
ina siccome (
non fu più et
Sacco e Cibelc
saffi di anticl
mente cita a U
to nei misteri
sua anima nell
t0 di Bacco ce
¥ della p
Niellerà, o
Misteri del
4 leo»a i vasi
*ici> e i fca<
%% P«nto di
É> !«*i tl
^ anc0ra c
do dai coltivatori un culto comune. Essi invocano l'una col
nome di Anesidora, e nell'altro vedono il Dio che fa frut-
tificare gli alberi, ed arricchisce Y autunno di frutti ' ; ove
aggiunge Teone che gli antichi unirono questo culto di
Bacco e Cerere per consacrare con tale unione enigmatica
la facoltà fecondatrice del principio umido 2; su di che
quanto accordo sia fra gli scrittori e il monumento, ben
lo attesta la già esaminata tazza nelle mani di esso, come
anche Y albero ed i fiori che ha intorno, alla cui presiden-
za essendo stato deputato dai Greci, sacrificavano ad esso
col titolo di Bacco Floo 3*
Una rappresentanza che può meglio servire di sviluppo
all'unione di Bacco e delle mentovate deità femminili, si
trova in un bel vaso dipinto e dottamente illustrato da
Millin. Egli che la descrive ci avverte che vi si vede una
donna la cui testa è turrita, ed ha un tirso ornato di na-
stro, nell' atto di presentare una tazza ad un giovine che
sta davanti a lei ornato di corona radiata. Questi alza con
una mano il suo pallio, mentre colf altra tiene una coro-
na: v'è pure un'altra donna che tiene un vaso. Svolazza
fra loro un giovinetto alato con una benda in mano, in-
dicato dal Millin col nome di Genio de' misteri. Questo
valente archeologo pretende che una tal pittura debba es-
ser intesa soltanto dagl' iniziati ai misteri di Bacco ; e in
conseguenza dichiara Y impossibilità di comprenderne in-
tieramente il senso. Soggiunge peraltro esser facile il rico-
noscervi Gibele e Bacco, mentre le torri che coronano la
Dea non lasciano alcun dubbio sopra questo punto. La don-
giudicata un:
di corona
i Platar. in Symp., lib. ìx, p. T]\%-
a Theo» , p. 31^7.
3 PIutar. 1. eit., lib. v, p. 683.
sempi ove qt
stano altri su
ce in testa ir
teria il mento
ée nei mist<
due divinità,
dopo aver rie
ci, lo mischia
clie divenne ;
ina siccome (
non fu più et
Sacco e Cibelc
saffi di anticl
mente cita a U
to nei misteri
sua anima nell
t0 di Bacco ce
¥ della p
Niellerà, o
Misteri del
4 leo»a i vasi
*ici> e i fca<
%% P«nto di
É> !«*i tl
^ anc0ra c