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Inghirami, Francesco [Editor]
Monumenti Etruschi o di Etrusco nome (Band 2,1): Specchi mistici — [s.l.], 1824 [Cicognara, 2591-3]

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https://doi.org/10.11588/diglit.4311#0216
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so6

DEGLI SPECCHI MISTICI

Fu opinione dei Montalbani che il volatile posto dall'ar-
tefice sulF arboscello del melograno fosse una colomba; né
sarebbe improbabile, qualora altre circostanze dell'intiera
composizione combinassero in quel sospetto. Credè Venere
la figura femminile presso la colomba. Disse esser Giove il
nume scettrifero e fulminigero sedente sulle nuvole, ma il
sedile di Giove comparisce formato di rozze pietre piutto-
sto che di nubi per la rigidezza marcata delle linee che lo
compongono. Convenne ancor egli che la piccola Pallade
era in atto di nascere dalla testa del padre. Credè parimen-
te che avanti a Giove fosse Giunone Lucina, che in quali-
tà di ostetrice ricevesse fra le braccia il feto di Giove, opi-
nione modernamente impugnata: e credè rinnovato a suoi
piedi il melograno; lo che io non ammetto, per la differen-
za espressa nel Disco fra quelle due piante. Suppose infine
esser Mercurio il giovine presso di lei, ed un istrumento
ginnastico quella evidente bipenne manubriata che ha in
mano; al che si oppongono con ragioni giustissime tutti
quei che di questo Disco scrissero dopo di lui. Congetturò
che le voci etrusche presso le figure ci facessero sapere i
nomi di quelle in lingua etnisca, e modestamente confessò
non conoscer la lingua per leggerle o pronunziarle; ma pur
tuttavia lesse come pura supposizione Anlao per Venere,
Anil per Giove, Danao per Giunone, Mnaloes per Mer-
curio. Fa torto alla vasta dottrina di quell'uomo il vederla
occupata in ricerche di strane ed inconcludenti etimologie,
per provare che gli Etruschi potettero valersi di quelle vo-
ci per indicar le accennate Deità.

Il P. Atanasio Kirker reputassimo Antiquario ebbe in
animo di produrre al pubblico una grande opera sulle anti-

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