TAVOLA PRIMA °
sottigliezza. È però da considerarsi che a'tempi die scrisse
Attilio Alessi, cioè sul cadere del secolo decimo quinto, i
"Vasi d'uso domestico solevan essere assai materiali, in con-
fronto de'quali gli antichi aretini posson dirsi finissimi al
maggior segno. Non mi sfugge il pensare alla forma che ac-
cenna l'Alessi, a foggia di bicchiere. In fatti esibiscono an-
che i miei frammenti una certa convessità ed un labbro
molto comune a tazze, a bicchieri, a Vasi in somma che
posson servire per uso potorio e mensario. Simili forme
son dagli antichi ripetute nei Vasi che vedonsi sulle loro
mense conviviali, come non poche ne hanno le urne etni-
sche di Volterra: di che ne do l'esempio alla Tav. F che
è di corredo a quest'opera. E qui mi giova riportare un
distico citato da vari scrittori a tal proposito, e da essi at-
tribuito a Virgilio:
Arretina calix mensis decollante paterms
Ante manus medici quarti bene sanus eras1.
Debbonsi dunque i Vasi etruschi d'Arezzo riguardare
come utensili stati già in uso per le mense o per altri tali
usi domestici. Aggiunge l'Alessi nel suo MS. altre partico-
larità che non sono da omettersi a questo proposito : « vi
furon trovati, egli dice, gran quantità e numero di fram-
menti con lettere ne fondi di ciascun vaso, ed alle volle vi
fu presente, quando si cavavan le grotte, Messer Giovanni
de'Medici, che fu poi Papa Lione X » •
Io dunque da ciò ne argumento che Giovanni de'Medici
ne debba aver posseduti, e che alla Galleria di Firenze, ove
conservasi quanto di antico raccolse quella illustre famiglia
s" debba ritrovar qualche Vaso di quei d'Arezzo. In fatti due
io ve ne ravviso, che senza saperne la provenienza giudico
f Ved, Pignoni, 1. cit., p. i43,e S. Isidor., 1. cit.
sottigliezza. È però da considerarsi che a'tempi die scrisse
Attilio Alessi, cioè sul cadere del secolo decimo quinto, i
"Vasi d'uso domestico solevan essere assai materiali, in con-
fronto de'quali gli antichi aretini posson dirsi finissimi al
maggior segno. Non mi sfugge il pensare alla forma che ac-
cenna l'Alessi, a foggia di bicchiere. In fatti esibiscono an-
che i miei frammenti una certa convessità ed un labbro
molto comune a tazze, a bicchieri, a Vasi in somma che
posson servire per uso potorio e mensario. Simili forme
son dagli antichi ripetute nei Vasi che vedonsi sulle loro
mense conviviali, come non poche ne hanno le urne etni-
sche di Volterra: di che ne do l'esempio alla Tav. F che
è di corredo a quest'opera. E qui mi giova riportare un
distico citato da vari scrittori a tal proposito, e da essi at-
tribuito a Virgilio:
Arretina calix mensis decollante paterms
Ante manus medici quarti bene sanus eras1.
Debbonsi dunque i Vasi etruschi d'Arezzo riguardare
come utensili stati già in uso per le mense o per altri tali
usi domestici. Aggiunge l'Alessi nel suo MS. altre partico-
larità che non sono da omettersi a questo proposito : « vi
furon trovati, egli dice, gran quantità e numero di fram-
menti con lettere ne fondi di ciascun vaso, ed alle volle vi
fu presente, quando si cavavan le grotte, Messer Giovanni
de'Medici, che fu poi Papa Lione X » •
Io dunque da ciò ne argumento che Giovanni de'Medici
ne debba aver posseduti, e che alla Galleria di Firenze, ove
conservasi quanto di antico raccolse quella illustre famiglia
s" debba ritrovar qualche Vaso di quei d'Arezzo. In fatti due
io ve ne ravviso, che senza saperne la provenienza giudico
f Ved, Pignoni, 1. cit., p. i43,e S. Isidor., 1. cit.