TAVOLA XXVI. 209
dio della gozzoviglia '. Avendo poi altrove occasione di
riprendere in nuovo esame la iscrizione di questo Vaso,
soggiunge c|le sebbene eragli sembrata la voce in tal gui-
sa spiegata comessatio cioè gioia del festino essere un con-
veniente epiteto di un semideo della compagnia di Bacco;
pure questa parola spogliata del dorismo de' Greci d' Italia
diviene x»p«k, e significa, secondo Polluce, V insieme delle
labbra o il contorno della bocca. Trova egli per tanto che
tal voce da tradursi in latino labeo ben si adatti ad un
satiro,, le cui labbra per abitudine di suonare i due flauti
hanno contratta; e ne ratifica l'induzione, in quanto che
ravvisa la voce medesima sopra di un satiro che suona
positivamene due tibie 2. Ma in fine protesta che ciò non
Spedisce a chi piaccia di preferire la prima da lui data
mterpetrazione 3 , Altri pure lessero kìimos comessatio 4.
Se gue un nome assai chiaro qaau, similmente Talia con-
servato in altre lingue. La nebride che ha in braccio, il
tirso che in parte celasi dietro al satiro, e l'atto suo fu-
ribondo la caratterizzano qual Menade seguace di Bacco.
tri altri Vasi lo precede coli' equivalente nome di Comme-
dia 5, mentre nel b. ril. che rappresenta l'apoteosi di O-
ttiero vedesi la Commedia e la musa Talia figurate sepa-
ratamente 6. Qual meraviglia? Non furon già quelle don-
1 Visconti, Mus. P. Clem., Tom.
v, p. 86 , not. 3 .
a Millingen, Peintur. ant. de Vas.
Grecs, PI. xix .
3 Visconti, Ved. Memoires de l'instit.
de France, CI. d' Histoire et
de litterature ancienne , Tom. in,
s. r.
p. 38. Note sur un vase peiut
apportò de Sicile .
4 Millin, Peint. de Vas., Tom. 1,
p. 20 , not. 3 .
5 Millingen , 1. cit., PI. vi.
6 Mus. P. Clem. , Tom. 1 , tav. B,
riunì. 4> 23, e p. 281, 284 ■
37
dio della gozzoviglia '. Avendo poi altrove occasione di
riprendere in nuovo esame la iscrizione di questo Vaso,
soggiunge c|le sebbene eragli sembrata la voce in tal gui-
sa spiegata comessatio cioè gioia del festino essere un con-
veniente epiteto di un semideo della compagnia di Bacco;
pure questa parola spogliata del dorismo de' Greci d' Italia
diviene x»p«k, e significa, secondo Polluce, V insieme delle
labbra o il contorno della bocca. Trova egli per tanto che
tal voce da tradursi in latino labeo ben si adatti ad un
satiro,, le cui labbra per abitudine di suonare i due flauti
hanno contratta; e ne ratifica l'induzione, in quanto che
ravvisa la voce medesima sopra di un satiro che suona
positivamene due tibie 2. Ma in fine protesta che ciò non
Spedisce a chi piaccia di preferire la prima da lui data
mterpetrazione 3 , Altri pure lessero kìimos comessatio 4.
Se gue un nome assai chiaro qaau, similmente Talia con-
servato in altre lingue. La nebride che ha in braccio, il
tirso che in parte celasi dietro al satiro, e l'atto suo fu-
ribondo la caratterizzano qual Menade seguace di Bacco.
tri altri Vasi lo precede coli' equivalente nome di Comme-
dia 5, mentre nel b. ril. che rappresenta l'apoteosi di O-
ttiero vedesi la Commedia e la musa Talia figurate sepa-
ratamente 6. Qual meraviglia? Non furon già quelle don-
1 Visconti, Mus. P. Clem., Tom.
v, p. 86 , not. 3 .
a Millingen, Peintur. ant. de Vas.
Grecs, PI. xix .
3 Visconti, Ved. Memoires de l'instit.
de France, CI. d' Histoire et
de litterature ancienne , Tom. in,
s. r.
p. 38. Note sur un vase peiut
apportò de Sicile .
4 Millin, Peint. de Vas., Tom. 1,
p. 20 , not. 3 .
5 Millingen , 1. cit., PI. vi.
6 Mus. P. Clem. , Tom. 1 , tav. B,
riunì. 4> 23, e p. 281, 284 ■
37