TAVOLA XXXIV .
celeste, qui forse fatta nota per la situazione nel più alto
dèi Vaso. Si osservi V anima del monumento egiziano che
sebbene abbia già la forma d'uccello, pure non avendo per
anco ricevuta la pienezza di quella grazia e di quella sta-
gne che domanda dall' alto, si trattiene al disotto della
Dea con le braccia stese in atto di ricevere quanto da es-
sa le vien compartito.
Con questi principj spiegheremo tutta la pittura nel modo
Seguente. Minerva, cioè la sapienza, è concessa a quell'a-
nima che occupandosi nelle contemplazioni divine se ne
fa degna 1. Assistita quest' anima dalla Dea si cimenta nei
Più forti contrasti che nella vita s'incontrano, e qua!' Er-
c°le laborioso 3 sa vincere e superare cgni altro competi-
le , e qual' esperto auriga si conduce vittorioso alla me-
tu assegnata al corso della sua vita, eh'è la morte; dopo
la Huale abbandonato il corpo e prese le ali, come ente che
sPetta ad una sfera superiore 3 va a situarsi nella più alta par-
te del inondo tra le stelle e gli Dei, e trova il premio del vit-
torioso di lei corso di vita, quando questo sia stato nel refr
to sentiero della virtù, alla quale Minerva dovea ritenerla.
Tale, cred'io, dovè esser lo scopo di far questi Vasi, e di
^ nei sepolcri dipinti con le allusioni del destino dell'a-
fa, come ho mostrato che gli Egiziani ancora, e gli
buschi hanno praticato attorno ai loro sepolcri.
P- iti » .
s. r.
3 VeJ. ser. i, p. 271,
47
celeste, qui forse fatta nota per la situazione nel più alto
dèi Vaso. Si osservi V anima del monumento egiziano che
sebbene abbia già la forma d'uccello, pure non avendo per
anco ricevuta la pienezza di quella grazia e di quella sta-
gne che domanda dall' alto, si trattiene al disotto della
Dea con le braccia stese in atto di ricevere quanto da es-
sa le vien compartito.
Con questi principj spiegheremo tutta la pittura nel modo
Seguente. Minerva, cioè la sapienza, è concessa a quell'a-
nima che occupandosi nelle contemplazioni divine se ne
fa degna 1. Assistita quest' anima dalla Dea si cimenta nei
Più forti contrasti che nella vita s'incontrano, e qua!' Er-
c°le laborioso 3 sa vincere e superare cgni altro competi-
le , e qual' esperto auriga si conduce vittorioso alla me-
tu assegnata al corso della sua vita, eh'è la morte; dopo
la Huale abbandonato il corpo e prese le ali, come ente che
sPetta ad una sfera superiore 3 va a situarsi nella più alta par-
te del inondo tra le stelle e gli Dei, e trova il premio del vit-
torioso di lei corso di vita, quando questo sia stato nel refr
to sentiero della virtù, alla quale Minerva dovea ritenerla.
Tale, cred'io, dovè esser lo scopo di far questi Vasi, e di
^ nei sepolcri dipinti con le allusioni del destino dell'a-
fa, come ho mostrato che gli Egiziani ancora, e gli
buschi hanno praticato attorno ai loro sepolcri.
P- iti » .
s. r.
3 VeJ. ser. i, p. 271,
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