VII
ci, o qualche maniera men velata di esprimersi degli Egi-
ziani, o di altra qualunque siasi antica nazione . Anche
le varietà dei tempi nei quali si eseguirono i monumenti', som-
ministrarono ad una stessa nazione il motivo di variar
foggia et esprimere i loro concetti.
Se questo è , si dee credere che i simboli e le favole po-
tessero comunicare le idee corrispondenti anche a nazioni che
nel sermone volgare avessero adottato delle modificazioni
sì diverse dalla primaria favella, da non essere altrimenti
intesi dai popoli vicini. Ma frattanto potevasi da costo-
ro serbare quel poetico linguaggio nelle favole e quel delle
arti nei simboli che fu primario e comune a molte nazioni.
Gli Egiziani furono assai gelosi di non alterarne le forme,
per timore, credJ io, che non se ne perdesse in nessun modo
il senso ideale^ ma i Greci trasportati dalle seducenti ca-
ratteristiche di bellezza e di varietà non furono in ciò si
gelosi, poiché seppero con mirabile ingegno aggregare ai
loro simboli alcune utili modificazioni e addizioni di varie-
tà e di bellezza, che trasformarono quei simboli in oggetti
di ammirazione per le persone erudite, Gli Etruschi se-
condarono in parte il metodo di riforma dei Greci, ed
in parte ritennero le antiche forme nei loro simboli ; ma
siccome queste erano state comuni anche alla Grecia come
allJ Egitto, ed a molti aitici paesi dell' Asia, cosi ne avvie-
ne che fatti più intelligibili presso i Giteci per le modifica-
zioni ricevute, o resi noti alla nostra intelligenza per qual-
che accidente i più intatti presso le altre indicate nazioni
abbiamo presentemente un dovizioso numero di simboli an-
tichi de quali conosciamo il senso con certezza quasi evi-
dente.
ci, o qualche maniera men velata di esprimersi degli Egi-
ziani, o di altra qualunque siasi antica nazione . Anche
le varietà dei tempi nei quali si eseguirono i monumenti', som-
ministrarono ad una stessa nazione il motivo di variar
foggia et esprimere i loro concetti.
Se questo è , si dee credere che i simboli e le favole po-
tessero comunicare le idee corrispondenti anche a nazioni che
nel sermone volgare avessero adottato delle modificazioni
sì diverse dalla primaria favella, da non essere altrimenti
intesi dai popoli vicini. Ma frattanto potevasi da costo-
ro serbare quel poetico linguaggio nelle favole e quel delle
arti nei simboli che fu primario e comune a molte nazioni.
Gli Egiziani furono assai gelosi di non alterarne le forme,
per timore, credJ io, che non se ne perdesse in nessun modo
il senso ideale^ ma i Greci trasportati dalle seducenti ca-
ratteristiche di bellezza e di varietà non furono in ciò si
gelosi, poiché seppero con mirabile ingegno aggregare ai
loro simboli alcune utili modificazioni e addizioni di varie-
tà e di bellezza, che trasformarono quei simboli in oggetti
di ammirazione per le persone erudite, Gli Etruschi se-
condarono in parte il metodo di riforma dei Greci, ed
in parte ritennero le antiche forme nei loro simboli ; ma
siccome queste erano state comuni anche alla Grecia come
allJ Egitto, ed a molti aitici paesi dell' Asia, cosi ne avvie-
ne che fatti più intelligibili presso i Giteci per le modifica-
zioni ricevute, o resi noti alla nostra intelligenza per qual-
che accidente i più intatti presso le altre indicate nazioni
abbiamo presentemente un dovizioso numero di simboli an-
tichi de quali conosciamo il senso con certezza quasi evi-
dente.