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Inghirami, Francesco [Editor]
Galleria Omerica o raccolta di Monumenti antichi (Band 2) — [s.l.], 1829

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https://doi.org/10.11588/diglit.3665#0104

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Riportando adesso la descrizione d' Omero al sog-
getto -della -pittura, si trova che il corpo di Patroclo
occupa il centro della rappresentanza, onde l'occhio
si fermi sopra di esso come l'oggetto più interes-
sante. È nudo perchè spogliato da Achille. Menelao
lo ritiene in possesso, e frattanto si copre dai dardi dei
nemici ( v. 588 ), mentre che Ettore s' è allontanato
per seguire i cavalli di Automedonte. Menelao non
ha più la spada, perchè è tutto intento al possesso
di quel cadavere che solo vuol recar seco, e por-
tarlo ai compagni . Stanno due campioni in di lui
difesa, l'uno è Aiace di Telamone, il quale perquote
con una scure Ippotoo, che avea tentato di trarre a se
quel cadavere legato per un piede. Ecco una licenza
dell'artista che pone la scure nelle mani d'Àiace, non
per secondare il poeta che non la nomina, ina per
variar le armi di quei combattenti . Dietro di Me-
nelao si vede Merione che lo difende coli' arco ( v.
717 ), ed è coperto d'una corazza di molte lami-
ne di metallo. Sotto a Menelao v' è probabilmente
Aiace d'Oileo, che viene a soccorrere un guerriero,
il quale appoggia il ginocchio sopra un'oggetto emi-
nente, e difendesi dal proprio avversario. Or questa si-
tuazione genuflessa, io la vidi spesso per comodo di
composizione adattata a coloro che sono assaliti da
altri T . I due arcieri che hanno la loro faretra a
sinistra dirigono le frecce contro i due Aiaci. Quel-

1 Ved. Ingliirami, Monum. etrusehi, «er. 1, p. ig5.
 
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