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Inghirami, Francesco [Hrsg.]
Galleria Omerica o raccolta di Monumenti antichi (Band 1) — [S.l.], 1831

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https://doi.org/10.11588/diglit.3664#0309
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TEOCRAZÌA omerica

DEL VII! LIBRO

DELLA ILIADE.

É

mente di Giove che i Troiani divenuti supe-
riori, pongano in dissesto e rovina i Greci, onde
Agamennone si penta dell' ingiuria portata ad
Achille', e proibisce perciò agli altri Dei di non
influire nelle azioni della guerra, per esser egli
solo l'arbitro dell'esito di quella pugna , e in tale
occasione rammenta agli Dei presso di se convo-
cati , e spiega loro quanto egli sia pili potente
di essi, onde non si lusinghino di mandare a
vuoto le di lui minacce, mentre alla sola Minerva
permette di prestarsi ai Greci col suo consiglio,
( v. 1-4° )• Quindi Giove trasportato in un
cocchio si ferma sul monte Ida ad osservar la
battaglia^ v. 52 ). Portata questa a metà del gior-
no, egli prende le bilance per misurarne la sorte,
e la dichiara a favore de Troiani. Allora scaglia
de' fulmini coi quali spaventa i Greci, ( v. 77 ),
e ne infigge uno inclusive davanti al cocchio di
Diomede perche si spaventi e prenda la fuga
(v. 130-171). Di ciò sdegnata Giunone vedendo
la strage de' Greci consigliasi con Nettuno , ma

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