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Inghirami, Francesco
Pitture di vasi etruschi: per servire di studio alla mitologia ed alla storia degli antichi popoli (Band 2) — Florenz, 1853

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https://doi.org/10.11588/diglit.860#0007
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TAVOLA CI.

come abitatore del centro della terra, da dove dicevasi che motivasse i ter-
remoti e sotto un tale aspetto veneravasi a Delfo e nel monte Parnaso,
dov' era consultato, come antico possessore dell' oracolo , che aveva in co-
mune con Gca (1) la terra. Dimostra in oltre con documenti, che troppo
lungo sarebbe il rammentarli, l'identità della Vittoria con Nettuno sposo di
Gea, come intender si debba una Dea d' un senso più elevato e più gene-
rale , e distinta dalle Vittorie accidentali, eh' è quanto dire una Divinità
stabile e fissa, concentrata in se stessa e partecipante della natura e qua-
lità di Minerva (2) : deità che spesso in Grecia si trovano unite, portando
altri esempi di Atene Nice, ossia Minerva Vittoria, adorata nell' Acropoli
d'Atene ; e coli' aiuto della oculare ispezione ed interpetrazione d' altre pit-
ture di vasi, dimostra una conferma che la religione attica si aggirava su
due principali miti, vale a dire le due dispute di Minerva, 1'una con Net-
tuno, l'altra con Vulcano marito di Gea (3). A conferma di ciò ne adduce
in esempio il bel vaso di S. Ec. il principe di Canino, che noi riportammo
in quest'opera (4), dove si vede Vulcano perquotendo la terra con la lan-
cia ad oggetto di farne sortire Erittonio, e Nettuno che fece sortire dalla
terra il primo cavallo con un colpo del suo tridente. Da tale unione prende
ad argomentare il dotto scrittore, che in Attica il medesimo nume centrale
si chiamasse in estate per causa del suo calore Vulcano, e nell'inverno
Nettuno per motivo delle inondazioni e delle piogge abbondanti, che in quel
paese caratterizzano esse sole il tempo della cattiva stagione (o).

Che diremo della nostra giovane alata ? I rami a spirale che tiene in
mano , e le ali che porta alle spalle ce la fan dichiarare la Vittoria di Net-
tuno ; nel tempo eh' essa medesima è simbolo atto a rappresentare l'ingresso
del sole nei segni dell' inverno, come un trionfo di quella stagione, per
cui vien figurata una Vittoria, e intanto a tenore della maggior parte dei
vasi bacchici, rammentando il tempo autunnale che dà principio all' inverno
ed il nume che allora domina, vale a dir Bacco ricevitore delle anime; tutto
ciò porta a credere che il vaso possa esser fatto come tanti e tant' altri ne

(1) Paus. 1. x, e. 5,

(2) Panofka cit. p. 135.

(3) Ved. toni, i, pag. 113.

(4) Ved. tom. i, tavv. lxxiii, lxxiv.

(5) Panofka 1. cit. p. 136.
 
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