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Inghirami, Francesco
Pitture di vasi etruschi: per servire di studio alla mitologia ed alla storia degli antichi popoli (Band 3) — Florenz, 1855

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https://doi.org/10.11588/diglit.861#0142
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DEI VASI riTNl.l

TAVOLA CCXCVIH.

Nelle composizioni di pitture che ornano i vosi iitlili, questa tien luugo
certamente ira le più graziose. Vi si rappresenta il giuoco da noi Toscani
chiamato altaleno, ed è proprio delle giovani laminile, come qui si vedon di-
pinte, le quali bilanciandosi su di un'asse imperniata nel suo vero mezzo s'in-
nalzano a vicenda e s'abbassano con un atto del loro corpo. Potrebbesi a
primo aspetto supporre che la pittura non avesse altr' oggetto che il mostrare
questo puerile trastullo; e le due voci greche a ciascuna delle due ninfe
aderenti non altro significare che due nomi propri e femminili. Ma il genietto
che ve nel mezzo accenna qualche cosa di più. Egli ha le ali significative
di un soggetto incorporeo, perché un fanciullo introdotto fra queste ninfe che
si berzan Ira loro non sarebbe nudo, né avrebbe ali alle spalle, né librereb-
besi in aria; e noi vedemmo più e più volte in queste pitture simili alati
giovani, ai quali per non saper qual nome lor fosse dato dogli antichi pagani
i nominammo comunemente il Genio de' misteri : e la henda che si spesse
vedemmo nelle di lui mani si giudicò distintivo di ricompensa che ottenevano da
lui quelle anime, le quali per un merito d'opere virtuose da Ioni esercitate
salivano tra i beati, o almeno un segnale convenuto delle iniziazioni (1), lo
dunque da ciò congetturo che le due giovani fanciulle, collo scambievole al-
zarsi e abbassarsi sull'asse imperniata, siano l'immagine dell'anima dirsi trova
in un giro continuato oro scendendo dall'alto nei corpi umani per vivificarli.or.
questi abhandonando olla morte per nuovamente salire alla heatiludine tra le
altre, come ho tante volle detto che nei misteri promeltcvosi ai loro segua-
ci. I nomi delle due ninfe non ci recano alcun lume a meglio intendere il
soggetto, Papalina può essere slato un nome di ninfa usato tra i Greci. Tut-
I al più si può dire che \rrhedia significhi In divina regolatrice, forse del
giuoco, o dell'oggetto a cui alludeva il giuoco medesimo, che io eredo nii-
stico. Maggior lume si trae dal nome del fanciulli! Neos, nnn olirò significante
che giovanetto, fanciullo, e cosi difatti chionutvasi quel ragazzetto che pom-
posai.....ite portavasi nelle feste di Bacco: di che ho molto ragionato nel trat-

ti) Galleria omerica, Odissea, voi. ni, argomento del liluo V.
 
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