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https://doi.org/10.11588/diglit.862#0008
TAVOLA CCCII1.
La parie inferiore del vaso eh' è alla tav. mini. CCCI, ha due ranghi di
animali di varia specie, imitanti perfettamente quei che vedonsr nei monu-
menti egiziani, e questi non perallro certamente vi son dipinti, che per dare
alla pittura il carattere egizio che vi si voleva, probabilmente soltanto per
diversificare il monumento dalla greca maniera comunissìma nei vasi sepol-
crali. Sara inutile rammentare a chi legge come gli Egiziani adorassero nelle
immagini viventi degli animali le divine virtù degli Dei, parendo loro che
meglio in essi che nelle mute immagini di pietra prive affatto di vita sì figu-
rassero esse divine virtù. Quindi è che il Leone era per gli Egiziani un vivo
simbolo di Vulcano e del sole, la vacca d'Iside e di Venere, lo Sparviere
d'Osiride (I), e cosi dicasi d'altri. Da ciò ne avvenne che il pittore avendo
volato dare al suo vaso la sembianza di monumento egiziano vi dipìnse at-
torno attorno in giro in due ranghi inferiori le bestie a tenore del costume
che sì praticava in Egitto. Osservo peraltro che quantunque sinnsi voluti
quegli animali sfigurare con affettate fattezze di stile egiziano, dando loro una
lunghezza maggiore del convenevole, pure non è abbastanza nascosto l'elle-
nico stile, sì delle mosse, che delle forme delle gambe colle quali si agitano
con una grazia, ehe non fu propria dell'antica scuola egiziana.
1 ranghi della pittura supcriore son disposti diversamente, poiché nella-
parte che noi diremo anteriore vi san soggetti assai diversi chen eli'opposta.
Quest' ultima rappresentando gruppi d'oscenità le più laide si tralascia di ri-
portarla in questi rami. Solo diremo che i satiri interessali in quell'azione
sono disegnati con certe ampie criniere calanti sugli omeri per modo che
rassembrano veri bruti in brutali atti occupali. Ma noi discorreremo dell' an-
terior parte che è modestissima.
(1) Porphyr. De abslincut,, lib. iv, pag. 379. Hygin. poel. i
La parie inferiore del vaso eh' è alla tav. mini. CCCI, ha due ranghi di
animali di varia specie, imitanti perfettamente quei che vedonsr nei monu-
menti egiziani, e questi non perallro certamente vi son dipinti, che per dare
alla pittura il carattere egizio che vi si voleva, probabilmente soltanto per
diversificare il monumento dalla greca maniera comunissìma nei vasi sepol-
crali. Sara inutile rammentare a chi legge come gli Egiziani adorassero nelle
immagini viventi degli animali le divine virtù degli Dei, parendo loro che
meglio in essi che nelle mute immagini di pietra prive affatto di vita sì figu-
rassero esse divine virtù. Quindi è che il Leone era per gli Egiziani un vivo
simbolo di Vulcano e del sole, la vacca d'Iside e di Venere, lo Sparviere
d'Osiride (I), e cosi dicasi d'altri. Da ciò ne avvenne che il pittore avendo
volato dare al suo vaso la sembianza di monumento egiziano vi dipìnse at-
torno attorno in giro in due ranghi inferiori le bestie a tenore del costume
che sì praticava in Egitto. Osservo peraltro che quantunque sinnsi voluti
quegli animali sfigurare con affettate fattezze di stile egiziano, dando loro una
lunghezza maggiore del convenevole, pure non è abbastanza nascosto l'elle-
nico stile, sì delle mosse, che delle forme delle gambe colle quali si agitano
con una grazia, ehe non fu propria dell'antica scuola egiziana.
1 ranghi della pittura supcriore son disposti diversamente, poiché nella-
parte che noi diremo anteriore vi san soggetti assai diversi chen eli'opposta.
Quest' ultima rappresentando gruppi d'oscenità le più laide si tralascia di ri-
portarla in questi rami. Solo diremo che i satiri interessali in quell'azione
sono disegnati con certe ampie criniere calanti sugli omeri per modo che
rassembrano veri bruti in brutali atti occupali. Ma noi discorreremo dell' an-
terior parte che è modestissima.
(1) Porphyr. De abslincut,, lib. iv, pag. 379. Hygin. poel. i