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Inghirami, Francesco
Pitture di vasi etruschi: per servire di studio alla mitologia ed alla storia degli antichi popoli (Band 4) — Florenz, 1856

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https://doi.org/10.11588/diglit.862#0124
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12* DEI VASI FITTILI

Se le precederli osservazioni sono fondate; ne risulta che il pensiero di
questo dipinto sin stato concepito sotto l'influenza delle teofisiche idee. Or
quest' influenza medesima di cui abbiamo incontrato giù tante volle le tracce
nell'esame, che s'è tatto dì varie parli del nostro quadro, si riconoscere del
pari in un altro suo importante particolare, intendo dei (lue Genii, quante
volle in queste due immagini di alati giovinetti si ravvivasse una doppia ef-
figie dell'Amore; consentaneo essendo interamente a quelle dottrine si l'ap-
parizione dì colai deilè in una siffatta scena e sì la sua duplicata figura. In
prova di ciò basterà ra ni meni are essere stato proprio di quel sistema consi-
derarsi l'Amore come un essere cosmico e di duplice natura, perchè inerente
così ad ogni principio, o fisica proprietà, come alla sua contraria; sicché dal-
l'unione di tali opposli elementi determinala dalla congrua azione di quel-
li ente doppio, che v' è insito e li regge, risultasse il rongi tingi mento eh' è
come dire l'armonia fra loro, elle fa temperata ed equabile la costiluzìone
delle stagioni (1). Laonde nel rappresentare il mito della liberazione di lo,
che secondo quegli stessi principi, allude come s'è disopra avvertito alla
emancipazione della terra, dal che segui il suo congiugnimene) con l'opposto
o almeno dissimile elemento dell'acqua, in questa rappresentazione, ripeto,
assai opportunamente è introdotto il personaggio di Erole: tenuto egli essen-
do, in conformità a quel medesimo sistema, come abbiamo testé notato, per
un principio nella natura, il quale promuova l'unione, ch'è l'armonia tra
contrarli, ovvero diversi elementi, a cui presiede, benché sieno opposti si-
multaneamente, per effetto della sua duplice essenza, dì quel dualismo ap-
punto, di che l'attribuitagli geminato figura si è la grafica espressione.

Con queste osservatimi intorno ai gemini amori s'è per noi compiuto
I' esame di quei personaggi della rappresentazione, i quali occupano, dirò cosi,
il fondo della scena. Quanto a quegli altri cui si riferisce dirctlaiuenle l'alio-

Né debhesi omettere quel luogo di Stazio nel primo delle Selve, carme i
v. 185-186, ove il poeta fa dire a Venerei in conubia terree Alliberà, cui
pluviis rarescunl nubita, solvo.

(1) Platone nel Convito, ovvero dialogo intorno l'Amore, § 13-16. Vi
«pongono tali principii per bocca di Erìssimaeo, il quale da fisico, ch'egli <
discetta fisicamente della natura di Erole.
 
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