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Lanzi, Luigi Antonio
Storia pittorica della Italia: dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del 18. secolo (Band 1) — 1824

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https://doi.org/10.11588/diglit.3145#0461
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436 SCUOLA SENESE

e co' primi pittori che in Roma l'ossero , ne'
grandi Prole ti della basilica Lateranensè. La
miglior sua tavola si tien quella di S. Lionar-
do ; che pose in Foligno alla Madonna del
Pianto, ove pure ha dipinta la volta da buon
frescante. Siena è colma delle sue opere da
ogni prezzo : più che altro ineritali di esser ve-
duti i quadri de'Novissimi fatti già per pa-
lazzo Pitti, e di là trasferiti alla chiesa de'
Conventuali di Siena. Vi è una gran quantità
d'immagini non cosi scelte, né così ordinate
da fermare un curioso ; ma chi passasse anche
a sprezzar l'autore, dica quanti pittori d'Italia
potean allora altrettanto?
Smoia dei Na- Giuseppe si formò in casa due discepoli.
Ebbe un fratello sacerdote nomato Antonio,
di cui, come di buon ritrattista, è la effigie
fra quelle de' lodati pittori a Firenze. Nacque

Apollonio Na- di Giuseppe il cav. Apollonio Nasini, che nella
professione fu minor del padre 5 nondimeno lo
ajulò ne' lavori anche più vasti, e tenne ono-
rato luogo fra' coetanei. Visse al tempo de'

GiosefTo p.- ]yasini Gioseffo Pinacci senese, discepolo del
Mehus in figure, del Borgognone in battaglie.
Fu buon ritrattista, e fece qualche fortuna
prima nella corte del viceré Carpio in. Napoli,
poi presso il gran principe Ferdinando in Fi-
renze , ove lasciò alquante opere. Ma il suo
maggior talento fu conoscere le mani de' pittori
Niccolò Fran- antichi. Niccolò Franchini ancora più che pel
dipingere è memorabile per la pratica delle
altrui mani, onde al Pecci diede opportune
notizie per la sua Guida ; e per la preroga-
tiva , dice il cavaliere, di ristorare le lacere

Siili.

naca.
 
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