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Lanzi, Luigi Antonio
Storia pittorica della Italia: dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del 18. secolo (Band 1) — 1824

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https://doi.org/10.11588/diglit.3145#0462
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EPOCA TERZA 4^"

tele, e ridarle all' antica loro perfezione sen-
z adoperarvi pennello : dove nutrica il colore
supplisce con altri colori tratti da altre tele
di minor prezzo ; invenzione che non e stata
da altri scoperta. Giovami aver riferito questo
metodo; altri passino a esaminarlo. Qui farem
fine alla Scuola senese ; aggiugnendo per sua
gloria, ch'ella se non conta pittori di primo
ordine, ne ha però molti de' huoni, conside-
rato il tempo in cui vissero, e non molto gran
numero di mediocri e cattivi (*). Par vera-
mente o che il talento pittorico sia innato
nelle indoli di trae' cittadini, o eh1 essi non
abbiano rivolti all'arte se non ingegni ahili a
riuscirvi.

(*) Alcuni Senesi più deboli sono accennati dal P.
M. della Valle nel Tomo 111 delle Lettere Senesi a
pag. 4*>° > come un Crescenzio Gamlierelli IVasinesco ,
un Deifobo Burbarini , languido artefice , un Aurelio
Martelli detto il Mutolo, un Gio. Batista Ramacciotti,
prete e di pittura dilettante : il die credo potersi dire
di Bernardino Fungai , e del nob. Marcello Loli, di
Galgano Perpignano e simili poco o anebe nulla men-
tovati dal sig. Pecci. 11 P. M. rinunzia V incarico di
scrìvere di costoro a più felici scrittori; e poiché noi
non aspiriamo a tale felicità, comportiamo che altre
penne profittino della liberalità di questo scrittore.

Fine del primo volimi:.
 
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