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Cenni storici sull'Abbazia di Farfa

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defensio imperialism che al Balzani sembra piuttosto opera di
un imitatore di Gregorio di Catino (').

Malgrado la tendenza imperialists, Farfa non fece causa
> comune con gli antipapi; si accosto all'opera dei Cassinesi
guidati dall'abate Desiderio, e cerco di allontanarsi dalle gravi
colpe simoniache che inquinavano in quei tempi le corti.

Non e il caso di addentrarsi nelle vicende dell'abazia nei
secoli XI e XII, or tristi si da rinnovare le atrocita del sec X,
or liete da sollevare lo spirito in sfere di santita.

Allontanatisi dal comune di Roma, per liti territoriali
contro i signorotti della citta eterna, e soprattutto contro i
Crescenzi, i monaci Farfensi si accostarono alio scismatico
imperatore Enrico V; videro prigioniero nei loro possedimenti
Pasquale II; ma tornarono con l'abate Adinolfo II alia causa
Romana, ed ebbero cordiali fraterni rapporti con papa Eu-
genio III, con i Cisterciensi e con S. Bernardo, si che il beato
Gerardo di Farfa passo a Chiaravalle i suoi ultimi giorni.

Nei sec. XIII la decadenza si accentuo, i tentativi di ri-
forma promossi da Gregorio IX fallirono; i monaci si videro
devastati i loro territori dalle soldatesche imperiali di Enzo;
deboli abati ne governarono le sorti e unica benemerenza e
l'aiuto prestato al nuovo ordine dei mendicanti

Nei secolo successivo l'abazia divenne una commenda di
nipoti dei papi; vi spadroneggiarono gli Orsini, vi ebbero in-
fluenza i monaci tedeschi di Subiaco, sostituiti dai monaci Cas-
sinesi o di S- Giustina di Padova, finche attraverso il governo
di commendatori, quali Cosimo Orsini dei Migliorati, Francesco
Barberini e ultimo il Card- Luigi Lambruschini. Benedetto XV
nei 1919 approvo l'unione dell'abazia di Farfa con quella di
S. Paolo di Roma, decretata dall'abate Schuster, quello stesso
che con tanto amore ha seguito attraverso i secoli l'origine
e lo sviluppo di questa grande storica abazia.

*

Dell'archivio Farfense ha dato notizie il Kehr (2).

Ma oltre alle pergamene, codici numerosi e riccamente

(l) Prefazione al Regesto cit, p. XXVII.

(*) Italia Pontificia vol. I Roma nei Regesta Pontificum Romanoruin,
Berlino 1906, p. 57 sgg.
 
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