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Maffei, Paolo Alessandro; Rossi, Domenico de [Editor]
Raccolta di statue antiche e moderne: data in luce sotto i gloriosi auspicj della ... Papa Clemente XI. — Rom, 1704 [Cicognara, 3523]

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https://doi.org/10.11588/diglit.3527#0277
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3

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e Buonanno-
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{Ornici, lib. 4-
Metam.v.i'j.
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Fom.

a Taufan. I.

che dottamente si danno dall’erudito Sena-
tore Buonarrotie, tratte da Ovidiof, da Ti-
bullo g, e da Lattanzio Firmianoh. La chioma
di cui ha fregiato il capo, è data al medesimo
da Pindaro ‘j da Vergilio k, e da cento altri 5 e
da Macrobio1 gli si dà la faretra, che piena di
dardi gli si vede pendere dagli omeri,con por-
tamento ad elso proprio,come viene a noi in-
fìnuato per saggio insegnamento di Giulio
Cesare Scaligero, il quale dice edere ad elso
solo , ed a Diana lecito di così portarla, non
già ad altri, o tra gli Dei, o tra le Ninfe , che
al fianco solo la cingevano. Dalla clamide
fermata silila spalla sinistra con preziosa fibu-
la si raccoglie la gran perizia dell’ Artefice ,
avendocelo per appunto voluto essigiare ,
qual ce lo deserissie Massimo Tyrio , (Mi&l-
xaov ,yjfAvov ix , •mP3òrm di&fafèyixó'm
'm; 7idcnv eaa'usp tov Ssovia : cioè : giovane , che
dalla clamide moìlra nudo il fianco , c con
pojitura di piedi in atto di camminarlo non
mi alsicuro d’ affermare , se quella Ila la fa-
mola statua d’Apollo scolpita da Filisco, e
riporta nel suo Tempio , che era nel portico
d’Ottavia, della quale parla con tanto van-
taggio Plinion, mancando tutti quegli indizj
di sicurezza, che convincer possooo l’intel-
letto a crederlo, fuorché quello della proba-
bilità , che a statua di tanta eccellenza, e rap-
presentante un Dio semmamente venerato
in Roma, dovesse esier dato porto in uno de’
principali tempj, a lui dedicati, quale ap-
punto fu quello del portico accennato, per
tertimonianza d’Asconio Pediano", che lo
dice antichirtlmo , e primo d’qgn’altro, che
ad Apollo sorte consacrato in Roma, perchè
fu sabbricato per voto dal Popolo, in tempo
d’una grave pertilenza , circa F Anno 330.
dalla sila fondazione, lotto il Tribunato di
M. Fabio Vibulano, di M. Folio, e di L. Ser-
gio Fidenate, e dedicato 73. Anni dopo nel
Considato di Sulpizio PoTiTo, e di Valerio
Publicola, come serivo Livio p nelle sue
i fiori e.
A NTINOO

L nome di quello Giovane si è
renduto famoso per il favore
d’Adriano . Nacque egli nel-
la Bitiniaa di condizione servi-
3 , ma fu dalla grazia del suo
Signore fatto ase e n eie re a somma potenza, e
siima. Morì in Egitto, avendo voluto sagri-


ficare se rtertb ad unico oggetto di prolunga-
re la vita all’Imperadore , come vogliono
Dioneb, e Vittore". Degli onori attribuiti
a quello Eroe dopo morte, della sua deifica-
zione , de i tempj consacratigli, de i giuochi,
degli Altari, de i sacrifizj, de i sacerdoti,
degli oracoli, e delle statue destinategli par-
lano altri abbondantemente'1. Io quanto a me
concorro ne i sentimenti di chi vuole , esser-
gli flati eretti simulacri sidamente dopo mor-
te , e li suppongo in quel numero, che Teppe
conseguire dall’ adulazione di tutte le Città
più riguardevoli della Grecia, dell’Asia , e
dell’ Egitto verso il genio d’ Adriano . Tra
quelli tanti è la statua famosa, di cui ora si
favella, che scolpita in Grecia, o pure in Ro-
ma da Greco artefice, è portento conghiettu-
raessergli siata eretta dallo stesso Imperado-
re nelle sue Termee, il ritrovamento fattone
siotto Leone X. fra le rovine delle medesime,
non lungi da S. Martino de i Monti, dove si
dice ertèr elle fiate . E' indubitata la sua im-
magine in quello simulacro, corrispondendo
perfettamente a quella della sua medaglia
fattagli coniare dalla Metropoli di Nicome-
dia, che si conserva nel Museo Carpineo f.
Le braccia tronche non ci lasciano seorgere
alcun simbolo, che forsè dovea portare nelle
mani, per porre' in chiaro , se egli forte qui
essigiato siotto la immagine d’ alcuna dei-
tà, come è assai verisimile , vedendoli nel-

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io lue medaglie chiari riseontri d’esser egli
fiato rappresentato siotto la figura di diversi
idoli principali de i luoghi, ove quelle li bat-
tevano . E però malagevole a determinarli
a qual deità li debba attribuire la nortra sta-
tua . Se l’ingiurie del tempo non c’avessero
per la maggior parte tolte colla ruggine le
lettere di quella medaglia,di cui fa menzione
l’Erizzo %e che dice aver rappresentata sirn-
magine ignuda di quello Eroe , fuorché nel '

e?-

braccio fìnirtro, sopra cui portava un drap-
po , che appunto par che sia una copia della
nortra statua, potremmo con conghiettura
assai efficace argomentare, qual antico nume
egli simboleggiasse , che principale fosse sla-
to in quella Città, che la fé pubblicare: solo
il tronco della palma, che ha accanto, ci fa
vedere qualche simbolo, e cosa appartente
all’Egitto . Per altro l’eccellenza di quello
marmo dà chiaro a conoscere quanto siotto 1’
l’imperio d’ADRiANO ancora fiorissero le
le arti, e quanto vaglia sesempio d^f11101-
pe , e l’amore del medesimo * cl^°
per propagarle, e rer»'J*'iAe 3£COnc^e ^ 3^u^r3
opere.

VE-
 
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