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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0003
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Giunte per la. prima Parte, cioè per l’Iftoria •

e. 139.
cioè la terra. Andrea Scotto nell’ Itinera-
rio prende la lunghezza del Veronese da
Torbole al Polesine : dunque Veronese era
tenuta allora comunemente 1* acqua tutta.
c. 278.
precede Elia, e da lui si conferma Grado
in Metropoli, nè di Legato del Papa vi si
fa menzione.
c. 306.
non fanno venir di lontano. Di Germanica
origine hanno per esempio voluto quella
degli Scaligeri, un de’ quali in antico roto-
lo, oltre al profèsfàr la legge Romana ,
vien detto de genere Romanorum. Così

c. 318.
sidamente; i crede. Veggasi nel Documen-
to nono riferito da noi a pie dell’ Opera:
per dire unum Casale ì et illum campam, si
seri ve uno Casale et lo campo.
c. 328.
e corsivo fu in uso. Una rissessione si può
rinovare ancora, per ben conoscere quan-
to vanamente tal modo di scrivere creduto
fòsse de’ Longobardi. Non è egli noto a
tutti coloro, che d’ antichi rotoli, e codici
hanno perizia, come i medesimi caratteri
fi praticarono per l’Italia tutta? Italici fii->
tono adunque , e non Longobardi, poiché
costoro non tennero, che la metà dell’ Ita-
lia , e non si troverebbe però tal modo di
scrittura ugualmente usato in quelle Cit-
tà , e regioni , dove i Longobardi non fil-
ma mai,

Per la seconda Parte che tratta degli Scrittori.

a c. 23.
del noflro tempo. Aggiungali, come per ul-
timo. de’nobili, che avessero esercitata la
pittura, nomina apprestò Ateriq Labeone
morto poco prima in decrepita età ; ma di-
ce, che quand’ egli 1’ esércitava, era già
tal profetinone in diseredito. Molto innan-
zi era dunque fiorito Turpilio, e non mai
a tempi di Plinio,
a c. 29.
di Dottore. Andrea Dandolo nella sua Cro-
nica così parla : Brìcb'm.o venerabil Vefcovo
della Città di Verona nella Vanesia y e Dotto-
re egregio, fcrifse più insigni operette.,.. com’
co l’istesso Dandolo insegna, dicendo
a c. 45.
Stesano Cantore
Quello Sacerdote, eh’ ebbe nella nostra Ca-
nonica 1’ usizio di Cantore, con utile, e ben
condotta fatica compilò un Ordine Vero-
nese, nel quale si contien 1’ indice dell’Ora-
zioni, Antifone, e Salmi, che si cantava-
no per tutto l’anno.Dice nel Proemio,che
sì fatto libro, fecondo la denominazione degli
antecefsori, si chiama Carpfum ; manca però
Ver. 111. P. IV

nell’ utililsimo Glolsario del Cangio all’ in-
dice de' libri Ecclesiastici la notizia de*
Carpii, e la voce ancora , quale usàvano
per carptum, cioè deccrptum. Negli Analet-
ti del P. Mabillon, dove si ha liber Scara- es.
pfui, andava Ietto Carpsus. L’ opera si con-
tiene in un codice Capitolare di carattere
fiampatello assai antico : del Calendario,
che vi si premette, abbjam fatto uso nell-
Istoria: ma ecco il Proemio,
Incipit liber qui Carpsum vocatur.
In divinù. voluminibu! scriptum babetur, quod
unufquìfque religìofa fanffae CbrìftianitatÌ! fide
infraliti!, quique in agro Dominico boni operi!
femen fluduerit feminare, si iuxta fui labori!
exercitium centuplìciter aeternam fit accepturut
merce de m, atque inessabilem remimeratùmem,
fhiaproptcr ego Stephanusì licei indigna! y ta-
men in Canonica fanslae matris Domini Ma-
rine , Veronae fitaeì imbuttn,et educata!, Sa-
cerdoti! quoque ì et Cantori! sungeni ofs cii digni-
tate, buius libelli opifcidum , quod ex noftrorum
antecefsorum nuncupatione Carpfum vocatur, di-
vina renovavi infp’ratione. Incìpiem ab adventu
Domini e a quaefunt infan fi a Ecclefìa ordinatina
c a vitanda, quae pertinere cernuntur seundum
tempori! qualitatem, tam in diurni!, quam in
notiurni! ossiciti, In hoc ergo, memorato opere
quae congrue nter addenda erant t addi di„ et
* quae
 
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