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LIBRO
PRIMO.
intendente, e sensato, di concedere non
esser’impossibile, che qualche spezie d’An-
fiteatro forsè per compiacimento d' alcun
Preside Romano, anche in Città Greca,
benché contra l’uso Greco, si ergesse ; ciò
non pregiudicando alla verità della mia
asfezione in generale , ed al costume pro-
prio e comune de Greci. Vero è per al-
tro , che connettendo tutto ben si conosce,
come anche questo valentuomo si lasciò
condurre dalla prevenzion comune in cre-
der vestigi d’Ansiteatro quei che non e-
rano. Nelle ruine della detta Città di
Gerapitna maggiori reliquie di superbe
fàbriche ei ritrovò, che altrove ; ed un
contratto di Società rifeisce, fatto da es-
sa con altra ignota , e trovato in Lapida,
di cui non è questo il luogo. Sovvienmi
ora d’altra Iscrizione di tal Città riferita
dal celebre Padre Montfaucon nel Diario
$as. 74. Italico, e da lui veduta in Venezia, dove
legge ENIEPAIIYTNH e traduce facra
pugna-, con che stima quel monumento di
rarislima contenenza , e dipendentemente
da queste parole per verità tutto in falso
Io spiega, non avendoli quivi menzion di
pugna nè sacra , nè profana , e dovendoli
leggere ENIEPAnTTNH,e intendere,che nel-
la Città di Gerapitna, e dal silo Senato fu
fatto quel decreto. Di sirmili osièrvazioni
assai maggior numero che per certo non
si crederebbe sta registrato nella mia Arte
Critica Lapidaria, posta or da me quali in
dimenticanza 3 e di cui non so qual sarà il
destino.
CAPO OTTAVO.
> Sì sa ricerca nell' altre partì
Orientali,
Siccome genera Imente parlando non eb-
be Anfiteatri la Grecia, così non gli
ebbe 1’ Alia. D’acquedotti, di Tempj, di
Teatri, e d’altre antiche fabrich'e vestigj e
ruine osfevansi in que’ paesi ancora, non
d’Anfiteatri. Il Tempio d’Efèso, epiùaltri
edifizj son ricordati più volte da gli Scrit-
tori: le mura , i Teatri, i Portici di quelle
Città, come cole di cui molto si pregiavano,
Orai. 31. nell’Órazione a lor diretta rammenta Aristi-
de: di Stadii, o Circhi in quelle parti si ha
in più luoghi menzione ; d’Anfiteatro non
mai. Quella Città Asiatica che l’avesse avu-
to, non avrebbe per certo ommessò di met-
ter fuori tal ragion di primato, quando ri-
Tac. Ann. cor^b ciascheduna le sue prerogative nella
4. gara per ergere ilTempio a Tiberio; e tanto
più, che un Ansiteatro avrebbe tirato a se il
Ver. Illustr. Parte IV.
concorso dell’àltre Città, e sarebbe fiatala
sede de’più sontuosi spettacoli, qualispesse
volte sàceano in comune, e per la qual colà
aveano spesfò contefa, di che nella stesià
orazione fa cenno Aristide. Non ha però
fatta su quefto particolar considerazione, chi
poco faha scritto, come il titolo di Neocore Sann.
indicava d’aver quelle Città Anfiteatri, in AW-s-5-
cui si fodero fatti Giuochi per nome di
tutta la Provincia. Così può farli ragione
delle Città, che /òpra l’altre torreggiavano
neìlTmperio. Tra gli edifizj abbattuti in
Nicomedia dal terremoto ricorda Liba- Orat.6.
nio il superbo Teatro , e ’1 Circo , che
dice era più solido delle mura di Babilo-
nia ; del fuo Acquedotto paria Plinio il io.
giovane , e del Teatro di Nicea altresì
e d’altri edisizj in quella Provincia ;
d’Anfiteatro non fa motto . Ma qual
Autor parla d’Anfiteatro in Cartagine, in
Alessandria, in Antiochia , in Costanti-
nopoli? Io inclino a credere, che vero, e
stabile Anfiteatro nè purqueste avellerò. L’
amico di S. Agostino Alipio, finché flette sfff-
in Cartagine, dove ferveano non i crudeli, cartìfs.
ma i vani e piacevoli spettacoli, fu per-
duro nel piacer de i Circensi ; e solamente
in Roma fu rapito da i gladiatori! certami. wntfpedn.
Non d’altro in fatto di spettacoli riprende
i Cristiani Cartaginefi Salviano, se non del
folleggiar ne' Circhi, e del Infuriar ne'Teatrì.
Non però che mancasfeo del tutto giuochi
di gladiatori, e di fiere nell’ Africa: ne
parla S. Cipriano, benché non nomini An-
fiteatro, e ne parla Sant’ Agostino, il qua-
le anche nomina Ansiteatro più d’una vol-
ta, siccome quello, che avea presò in Ita-
lia tal’ uso ; ma sorsè tal nome diede per
similitudine allo Stadio, o ad altro simil
recinto: e forsè negli Atti di SantariPerpe-
tua, e compagni, che furono esposti, altri
ha creduto in Tuburbio, ed altri in Carta-
gine. alle Fiere, nome d’Anfiteatro fu da-
to al Circo : vedesi nel sin di essi come i
Martiri furono efposti allebestie sopra d’un
palco, il che negli Ansiteatri non costuma-
vasi; ma ben’ in altri recinti, dove non si
potea dagli spettatori tutti dominar sì ben
la piazza.
In Antiochia fu da Traiano sentenziato
alle Fiere S. Ignazio; ma nell’ istessò tem-
po fu ordinato di condurlo però a Roma,
come ne gli Atti. Di Gladiatori ben si com-
piacquero quelle parti talvolta, onde Co-
flantino promulgò in Berito la legge per
abolirgli, e di tai Giuochi in Antiochia par-
la Libanio; ma non per questo bisogna in-
ferirne Anfiteatro , perchè si celebravano
anche negli Stadii, e dentro steccati. E’
noto quanto gran Città fossè Tessaloràea. In
C 2 eslà
LIBRO
PRIMO.
intendente, e sensato, di concedere non
esser’impossibile, che qualche spezie d’An-
fiteatro forsè per compiacimento d' alcun
Preside Romano, anche in Città Greca,
benché contra l’uso Greco, si ergesse ; ciò
non pregiudicando alla verità della mia
asfezione in generale , ed al costume pro-
prio e comune de Greci. Vero è per al-
tro , che connettendo tutto ben si conosce,
come anche questo valentuomo si lasciò
condurre dalla prevenzion comune in cre-
der vestigi d’Ansiteatro quei che non e-
rano. Nelle ruine della detta Città di
Gerapitna maggiori reliquie di superbe
fàbriche ei ritrovò, che altrove ; ed un
contratto di Società rifeisce, fatto da es-
sa con altra ignota , e trovato in Lapida,
di cui non è questo il luogo. Sovvienmi
ora d’altra Iscrizione di tal Città riferita
dal celebre Padre Montfaucon nel Diario
$as. 74. Italico, e da lui veduta in Venezia, dove
legge ENIEPAIIYTNH e traduce facra
pugna-, con che stima quel monumento di
rarislima contenenza , e dipendentemente
da queste parole per verità tutto in falso
Io spiega, non avendoli quivi menzion di
pugna nè sacra , nè profana , e dovendoli
leggere ENIEPAnTTNH,e intendere,che nel-
la Città di Gerapitna, e dal silo Senato fu
fatto quel decreto. Di sirmili osièrvazioni
assai maggior numero che per certo non
si crederebbe sta registrato nella mia Arte
Critica Lapidaria, posta or da me quali in
dimenticanza 3 e di cui non so qual sarà il
destino.
CAPO OTTAVO.
> Sì sa ricerca nell' altre partì
Orientali,
Siccome genera Imente parlando non eb-
be Anfiteatri la Grecia, così non gli
ebbe 1’ Alia. D’acquedotti, di Tempj, di
Teatri, e d’altre antiche fabrich'e vestigj e
ruine osfevansi in que’ paesi ancora, non
d’Anfiteatri. Il Tempio d’Efèso, epiùaltri
edifizj son ricordati più volte da gli Scrit-
tori: le mura , i Teatri, i Portici di quelle
Città, come cole di cui molto si pregiavano,
Orai. 31. nell’Órazione a lor diretta rammenta Aristi-
de: di Stadii, o Circhi in quelle parti si ha
in più luoghi menzione ; d’Anfiteatro non
mai. Quella Città Asiatica che l’avesse avu-
to, non avrebbe per certo ommessò di met-
ter fuori tal ragion di primato, quando ri-
Tac. Ann. cor^b ciascheduna le sue prerogative nella
4. gara per ergere ilTempio a Tiberio; e tanto
più, che un Ansiteatro avrebbe tirato a se il
Ver. Illustr. Parte IV.
concorso dell’àltre Città, e sarebbe fiatala
sede de’più sontuosi spettacoli, qualispesse
volte sàceano in comune, e per la qual colà
aveano spesfò contefa, di che nella stesià
orazione fa cenno Aristide. Non ha però
fatta su quefto particolar considerazione, chi
poco faha scritto, come il titolo di Neocore Sann.
indicava d’aver quelle Città Anfiteatri, in AW-s-5-
cui si fodero fatti Giuochi per nome di
tutta la Provincia. Così può farli ragione
delle Città, che /òpra l’altre torreggiavano
neìlTmperio. Tra gli edifizj abbattuti in
Nicomedia dal terremoto ricorda Liba- Orat.6.
nio il superbo Teatro , e ’1 Circo , che
dice era più solido delle mura di Babilo-
nia ; del fuo Acquedotto paria Plinio il io.
giovane , e del Teatro di Nicea altresì
e d’altri edisizj in quella Provincia ;
d’Anfiteatro non fa motto . Ma qual
Autor parla d’Anfiteatro in Cartagine, in
Alessandria, in Antiochia , in Costanti-
nopoli? Io inclino a credere, che vero, e
stabile Anfiteatro nè purqueste avellerò. L’
amico di S. Agostino Alipio, finché flette sfff-
in Cartagine, dove ferveano non i crudeli, cartìfs.
ma i vani e piacevoli spettacoli, fu per-
duro nel piacer de i Circensi ; e solamente
in Roma fu rapito da i gladiatori! certami. wntfpedn.
Non d’altro in fatto di spettacoli riprende
i Cristiani Cartaginefi Salviano, se non del
folleggiar ne' Circhi, e del Infuriar ne'Teatrì.
Non però che mancasfeo del tutto giuochi
di gladiatori, e di fiere nell’ Africa: ne
parla S. Cipriano, benché non nomini An-
fiteatro, e ne parla Sant’ Agostino, il qua-
le anche nomina Ansiteatro più d’una vol-
ta, siccome quello, che avea presò in Ita-
lia tal’ uso ; ma sorsè tal nome diede per
similitudine allo Stadio, o ad altro simil
recinto: e forsè negli Atti di SantariPerpe-
tua, e compagni, che furono esposti, altri
ha creduto in Tuburbio, ed altri in Carta-
gine. alle Fiere, nome d’Anfiteatro fu da-
to al Circo : vedesi nel sin di essi come i
Martiri furono efposti allebestie sopra d’un
palco, il che negli Ansiteatri non costuma-
vasi; ma ben’ in altri recinti, dove non si
potea dagli spettatori tutti dominar sì ben
la piazza.
In Antiochia fu da Traiano sentenziato
alle Fiere S. Ignazio; ma nell’ istessò tem-
po fu ordinato di condurlo però a Roma,
come ne gli Atti. Di Gladiatori ben si com-
piacquero quelle parti talvolta, onde Co-
flantino promulgò in Berito la legge per
abolirgli, e di tai Giuochi in Antiochia par-
la Libanio; ma non per questo bisogna in-
ferirne Anfiteatro , perchè si celebravano
anche negli Stadii, e dentro steccati. E’
noto quanto gran Città fossè Tessaloràea. In
C 2 eslà