35 DE GLI ANFITEATRI 36
gli stampati ; nè se gli avesie, menzion ci
si vedrebbe d’Ansiteatrali certami., più che
nelli già noti si vegga.
Non v’era dunque motivo di costruire in
Grecia Anfiteatri, mentre stranieri vi furo-
no,e poco graditi uni versalmente sì fatti slet-
taceli. In due Città solamente furono in al-
cun tempo ammessi,come toccammo, Ate-
pai. ad ne,e Corinto. Però forsè fu scritto,e da Filan-
11 s-^s- diro ancora sopra Vitruvio, e da Lipsio , ma
senza autorità ver una,che Ansiteatro di mar-
mo fosse in Atene. Ma Erode Attico,il quale
ne’suoi sforzi di magnisicenza due superbi
edifizj a gli Ateniesi diede, che in tutto l'im-
perio Romano non avean gli uguali, come
invìt.Hsr. afferma Filostrato, altro non fece che Sta-
dio di marmo per li certami degli Atleti ,
e Teatro. Niun vestigio d’Anfiteatro ha
però scoperto chi ha fatto attenta ricerca
delle ruine di quella Città ; e quanto si a
lontano dal vero che Anfiteatro vi fosse ,
AthJn’t Pu° raccoglierli da Sparziano, che narra co-
'rarum me trovandoli Adriano in Atene, e volendo
venadonetn celebrarvi uno spettacolo di Fiere , lo die-
de nello Stadio : e da Filostrato, che rac-
ìnvit. conta come Apollonio per distor gli Atenie.
£ dal far combatter per piacere uomini sce-
lerati comperati a prezzo, essendo chiama-
to in Consiglio , che si ragunava in Teatro,
disse, non voler’andare in luogo lordo di
sangue, e stupirsi come Pallade nonabban.
donasfe la Città alta, dove il Teatro era ,
e non dover Bacco venir più in Teatro a
ricever le libazioni, mentr’ era da omicidi!
contaminato. Bel passò è altresì in Dion
Qrat.31, <qrisos|omo, che decide anche per Corinto.
Vituperando egli gli Ateniesi del compia-
cerli de’Gladiatori, dice, eh’erano in ciò
peggiori de’ Corinti!, poich’ elsi almeno
gli facean combattere in una brutta , e son-
dila valle, dove gli Ateniesi in così nobil
luogo qual era il Teatro : conchè si rende
chiaro, che nè in Corinto, nè in Atene fu
Ansiteatro, e che non hilògna, come Lipsio,
e gli altri hanno fatto, dedurlo da qualche
menzione , che si trovi a sorte di tai slet-
taceli in Grecia.
Che se non ebbe Anfiteatro Atene , nè
Corinto, ben si può pensare , che molto
men l’avellerò le Città minori, e men dedi-
te agli spettacoli. Potrebbero oppormi!! i
due Ansiteatri, de’ quali corre voce vederli
reliquie in Sicilia , cioè a Catania, ed a Si-
racusa : ma la Sicilia passati i tempi della
Republica Romana, siotto gl’ Imperadori
di Grecia li fece Italia, e per lingua, e per
costumi. Non dilsimulerò un motivo di
credere Anfiteatri nell’IsoladiCandia, che
ho trovato in prezioso Manuscritto fatto-
mi vedere dal P. Carlo Lodoli Minore Os-
scrvante, il quale per ben corrilpondere al
suo importante impiego, non men di talen-
to, che di rare studiose supelletili è prove-
duto, Contiensi in talMsun ampio Trat-
tato dell’Isola di Candia composto da Ono-
rio Belli Vicentino, che vi andò nel 1583,
Medico del Proveditor Generale , e vi ri-
masie orrevolmente condotto. Fa di questo
valentuomo spesso menzione Giovanni Po-
na nel Montebaldo , per rarissime piante,
ch’ei gli mandò di Candia,
L’Opera è scritta con erudizione, e con
senno, e non si ha siopra quel paese alle stam-
pe cola di gran lunga paragonabile. Nel
primo libro , in cui si tratta delle antichi-
tà , rifèrisee le Isicrizioni, e con ottima
cognizion d’architettura dà le piante di tut-
ti gli antichi edifizj, de’ quali publica no-
tizia non si ha, ed alcuni de’quali in quegli
anni stessi per occasioni nate furon distrutti.
Sono firaquesti sette Teatri, di cui egli tro-
vò trale ruine di varie Città gran reliquie:
ma cinque Anfiteatri nomina altresì, de’
quali parvegli di veder vestigio ; anzi di due,
l’uno a Cortina, l’altro aGerapitna, ne
fórma, e ne rappresienta idisiegni, secondo
l’uso comune come se gli avesfe trovati inte-
ri , e perfetti. Qui altro non saprei dire, se
non che mostrerem fra poco, quanto sia fa-
cile ne’ frammenti, e vestigj d’antichi edi-
fizj l’equivocare; e tanto più che Teatri,
Anfiteatri, Circhi, ed altri publici recinti
erano in gran parte simili ed unisormi, e che
Teatri v’ erano ancora con circonferenza in-
tera , di che parleremo ove di Pola. Di
quello dì Cortina (ch’ei rappresienta secon-
do il costume con pianta affatto limile a
quella del Coliseo Romano nel portico rad-
doppiato, e nelle quattro vie diametrali,
benché poi di soli archi 56.) dice, ch’era
tutto di mattoni, e senza nilsun ornamen-
to d’architettura ; il che mal potrebbe cre-
derli d’Anfiteatro in un paese, dove gli edi-
fizj publici eran di pietra , ed ornati :
aggiunge!!, che tal lùbrica si mostra attac-
cata al Foro della Città, dove gli Anfi-
teatri solean’estère fuor delle mura, L’al-
tro Ansiteatro dice ch’era a Gerapetra,
detta prima come imparò dalle Lapide
trovatevi, Gerapitna, onde consermali l’o¬
pinione di chi ha creduto la Gerapetra di
Tolomeo esière appunto la Gerapitna di
Strabene, e di Plinio. Affermaquell’ Au-
tore, ch’era incavato tra due collinette,e
che per finir l’ovato avean fatto su lepunte
sei Contrafòrti di muraglia soda senza orna-
mento, e che tra questi erano le sicaie. Che
debba di ciò crederli non saprei, nè qual’ uso
veramente tal luogo avesse ; e voglio anco-
ra aver tanto rispetto al giudizio d’uom sì
inten-
gli stampati ; nè se gli avesie, menzion ci
si vedrebbe d’Ansiteatrali certami., più che
nelli già noti si vegga.
Non v’era dunque motivo di costruire in
Grecia Anfiteatri, mentre stranieri vi furo-
no,e poco graditi uni versalmente sì fatti slet-
taceli. In due Città solamente furono in al-
cun tempo ammessi,come toccammo, Ate-
pai. ad ne,e Corinto. Però forsè fu scritto,e da Filan-
11 s-^s- diro ancora sopra Vitruvio, e da Lipsio , ma
senza autorità ver una,che Ansiteatro di mar-
mo fosse in Atene. Ma Erode Attico,il quale
ne’suoi sforzi di magnisicenza due superbi
edifizj a gli Ateniesi diede, che in tutto l'im-
perio Romano non avean gli uguali, come
invìt.Hsr. afferma Filostrato, altro non fece che Sta-
dio di marmo per li certami degli Atleti ,
e Teatro. Niun vestigio d’Anfiteatro ha
però scoperto chi ha fatto attenta ricerca
delle ruine di quella Città ; e quanto si a
lontano dal vero che Anfiteatro vi fosse ,
AthJn’t Pu° raccoglierli da Sparziano, che narra co-
'rarum me trovandoli Adriano in Atene, e volendo
venadonetn celebrarvi uno spettacolo di Fiere , lo die-
de nello Stadio : e da Filostrato, che rac-
ìnvit. conta come Apollonio per distor gli Atenie.
£ dal far combatter per piacere uomini sce-
lerati comperati a prezzo, essendo chiama-
to in Consiglio , che si ragunava in Teatro,
disse, non voler’andare in luogo lordo di
sangue, e stupirsi come Pallade nonabban.
donasfe la Città alta, dove il Teatro era ,
e non dover Bacco venir più in Teatro a
ricever le libazioni, mentr’ era da omicidi!
contaminato. Bel passò è altresì in Dion
Qrat.31, <qrisos|omo, che decide anche per Corinto.
Vituperando egli gli Ateniesi del compia-
cerli de’Gladiatori, dice, eh’erano in ciò
peggiori de’ Corinti!, poich’ elsi almeno
gli facean combattere in una brutta , e son-
dila valle, dove gli Ateniesi in così nobil
luogo qual era il Teatro : conchè si rende
chiaro, che nè in Corinto, nè in Atene fu
Ansiteatro, e che non hilògna, come Lipsio,
e gli altri hanno fatto, dedurlo da qualche
menzione , che si trovi a sorte di tai slet-
taceli in Grecia.
Che se non ebbe Anfiteatro Atene , nè
Corinto, ben si può pensare , che molto
men l’avellerò le Città minori, e men dedi-
te agli spettacoli. Potrebbero oppormi!! i
due Ansiteatri, de’ quali corre voce vederli
reliquie in Sicilia , cioè a Catania, ed a Si-
racusa : ma la Sicilia passati i tempi della
Republica Romana, siotto gl’ Imperadori
di Grecia li fece Italia, e per lingua, e per
costumi. Non dilsimulerò un motivo di
credere Anfiteatri nell’IsoladiCandia, che
ho trovato in prezioso Manuscritto fatto-
mi vedere dal P. Carlo Lodoli Minore Os-
scrvante, il quale per ben corrilpondere al
suo importante impiego, non men di talen-
to, che di rare studiose supelletili è prove-
duto, Contiensi in talMsun ampio Trat-
tato dell’Isola di Candia composto da Ono-
rio Belli Vicentino, che vi andò nel 1583,
Medico del Proveditor Generale , e vi ri-
masie orrevolmente condotto. Fa di questo
valentuomo spesso menzione Giovanni Po-
na nel Montebaldo , per rarissime piante,
ch’ei gli mandò di Candia,
L’Opera è scritta con erudizione, e con
senno, e non si ha siopra quel paese alle stam-
pe cola di gran lunga paragonabile. Nel
primo libro , in cui si tratta delle antichi-
tà , rifèrisee le Isicrizioni, e con ottima
cognizion d’architettura dà le piante di tut-
ti gli antichi edifizj, de’ quali publica no-
tizia non si ha, ed alcuni de’quali in quegli
anni stessi per occasioni nate furon distrutti.
Sono firaquesti sette Teatri, di cui egli tro-
vò trale ruine di varie Città gran reliquie:
ma cinque Anfiteatri nomina altresì, de’
quali parvegli di veder vestigio ; anzi di due,
l’uno a Cortina, l’altro aGerapitna, ne
fórma, e ne rappresienta idisiegni, secondo
l’uso comune come se gli avesfe trovati inte-
ri , e perfetti. Qui altro non saprei dire, se
non che mostrerem fra poco, quanto sia fa-
cile ne’ frammenti, e vestigj d’antichi edi-
fizj l’equivocare; e tanto più che Teatri,
Anfiteatri, Circhi, ed altri publici recinti
erano in gran parte simili ed unisormi, e che
Teatri v’ erano ancora con circonferenza in-
tera , di che parleremo ove di Pola. Di
quello dì Cortina (ch’ei rappresienta secon-
do il costume con pianta affatto limile a
quella del Coliseo Romano nel portico rad-
doppiato, e nelle quattro vie diametrali,
benché poi di soli archi 56.) dice, ch’era
tutto di mattoni, e senza nilsun ornamen-
to d’architettura ; il che mal potrebbe cre-
derli d’Anfiteatro in un paese, dove gli edi-
fizj publici eran di pietra , ed ornati :
aggiunge!!, che tal lùbrica si mostra attac-
cata al Foro della Città, dove gli Anfi-
teatri solean’estère fuor delle mura, L’al-
tro Ansiteatro dice ch’era a Gerapetra,
detta prima come imparò dalle Lapide
trovatevi, Gerapitna, onde consermali l’o¬
pinione di chi ha creduto la Gerapetra di
Tolomeo esière appunto la Gerapitna di
Strabene, e di Plinio. Affermaquell’ Au-
tore, ch’era incavato tra due collinette,e
che per finir l’ovato avean fatto su lepunte
sei Contrafòrti di muraglia soda senza orna-
mento, e che tra questi erano le sicaie. Che
debba di ciò crederli non saprei, nè qual’ uso
veramente tal luogo avesse ; e voglio anco-
ra aver tanto rispetto al giudizio d’uom sì
inten-