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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0009
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LIBRO

Veliti; ha- come i Veliti militari alle battaglie, ed esi
^ere Spediti com’essi, e leggieri, però disse
Isidoro, riusoire la lor pugna, e il lor vi-
brar dell’ aste più grato a gli Spettatori : 1’
/. 3J, 4-..s arena gialla indica ? uso mentovato da Pli-
nio, di mischiar talvolta crisocolla con l’a¬
rena . Io credo, ancora non mancare quella
spezie di Gladiatori in quel luogo d’ Arre-
di, c. 33. midoro dove le nomina partita mente ; sol
che in vece di n-po/SArop, che portano le
Pampe , si legga Trpo/Soiiarop Provocatore .
Così doverli leggere pareami chiaro., per
non esser la prima voce nè Greca, nè Lati-
na ; ma me ne son poi con piacere accerta-
ci.1. 5.5. to in Venezia per un buon Manuscritto del-
la publica Libreria di S. Marco, in cui co-
sì ho trovato leggerli. La gladiatoria classè
Pro$ejì. &£? Provocatori è nominata da Cicerone, e
F5* 234- in due iscrizioni del Fabretti. Che quelli
forteto gl’istelfi detti anche Veliti, e dertè-
ro principio alio spettacolo, provocando a
pugna, l’indica il nome; però poiché non
pugnavano di piè fermo, ma volteggiando,
e soorrendo, dice Artemidora , che dino-’
tavano in sogno moglie lubrica, e facile.
Proprio adunque fu de più antichi abitato-
ri dell’Italia l’uso de’Gladiatori, non so-
llmente in grazia de’ morti, ma ancora per
piacer de’vivi; ben’adattandoli alla lor’ in-
dole bellicosa e feroce, e parendo forsè lo-
ro, che potessè molto contribuire a fomen-
Paneg. tar valore, e bravura, Dirte Plinio il gio-
33- vane di così fatti spettacoli, esser’ atti a
inlpirar fortezza, e disprezzo delle ferite,
e della morte,facendo vedere anche ingen-
te vile amor di vittoria, e di lode.
Pallate il costume a’ Romani, ne am-
pliarono in progrérto di tempo oltre misura
e la frequenza, e la pompa. La prima vol-
ta che li facertè in Roma dimostrazion so-
lcane di Gladiatori fu nell’ anno Varronia-
no 490,quando i due fratelli Bruti tre cop-
Liv.i. 16 pie ne fecero pubicamente combattere in
memoria del lor defonto padre, e per ono-
rar le sue ceneri. Dall' onor de' morti pastà-
deSpett. ron ben torto, come dice Tertulliano, all'
onor de' viventi cotesti spettacoli ; perchè
riuseendo gratinimi alla moltitudine , co-
minciarono a fargli celebrare a proprie spe-
se tutti coloro, che salivano a certe prima-
rie dignità, quali in regalo, e per retribu-
zione al popolo d’avergli eletti, onde si dis-
Munera ^ero D°na1:tvt ■ U luogo, ove fàceansi que-
lle pugne, lasciando i primi tempi, quan-
do si combatteva dinanzi a’ sopolcri, eran
d’ordinario le piazze , come sito più am-
pio, e più adattato per distribuirvi gli spet-
Vitr.i. 5. tutori: però ne’portici di esfe si faceano gl’
s. $• intercolonii più spaziosi, acciochè la villa
ne venisse tanto meno impedita . Il primo
Ver. Illufi. Parte IL

PRIMO. 6
Giuoco accennato poc’anzi de’Bruti, si ha
da Valerio Mallimo , come fu nel Foro Val.Hb. i.
Boario, così detto dal mercato, cui sorvi-
va de’buoi . A tempo, di Polibio,, che vuol Po/. «
dire nel sollo lèccio di Roma, il. mestier
de’Gladiatori era già ridotto in arte, onde
non si pugnava più con la mera forza, an-
zi ve n’ erano già più spezie , e varie ma-
isiere .
CAPO SECONDO
Spettacoli dì Fiere, e prima idea
degli Ansiteatri.
PRimo spettacolo d’animali fu , quan-
do l’anno di Roma 502, vennero in- ?//«./■«»
tradotti nel Circo gli Elesanti presi a’ Car- e' 6-’
■ taginesi con la vittoria di Lucio Metello in
Sicilia : ma combatter non. si fecero che al-
la metà del surteguente secolo nell’ Edilità
di Claudio Pulcro, se nestiamo a FenesteL
Ta. riferito da Plinio; anzi sidamente intem- e. s.
pò di Pompeo, se ne stiamo a Seneca , e Sen.Br.
ad Asoonio Pediano. Nè d’ altre bestie co- sfisip
minciarono. combattimenti se non dopo la j~onian.
[seconda guerra Punica, ridotta ? Africa dò. 7.43.
* Cartaginese in una spezie di servitù. In
; fatti la.prima menzione, eh’ io ne trovi nell?
| Istoria Romana, è nell’anno 568, quando
; Marco Fulvio celebrò con maggior’appara-
| to che mai per 1’addietro i Giuochi nelU
j guerra Etolica premerti in voto. Narra Tir
| to Livio, che allora oltre al certame de gli
ì Atleti veduta in Roma la prima volta, fu
Ì data una Caccia di Leoni, e di Pantere.,
Che questa forte la prima, l’argomento da
Livio stesso, che diligenti ssimp nel riferire
’ i Giuochi di tempo in. tempo , non, ne fa
anteriormente menzione alcuna , quando
però ne’libri che mancano non ? avertè fat-
ta. Ben la fa egli dell’ essersi vent’ anni do-
po ne’giuochi Circensi cominciato ad accre- ni.
feer la pompa con esporre 63 Pantere, 40
Orsi, ed alcuni Elefanti. Ma ampliandoli
il lussò, e la ricchezza di mano in mano.,
Marco Scauro nella sua Edilità foce mostra pw. «,
di 150 Tigri , e di cinque Cocodrilli / e
del?’Ippopotamo: Siila nella sua Pretura di l7‘ 2
cento Leoni, e quelli soiolti, dove prima c
solcano, introdurli nel Circo legati, after- ,
mandole Seneca. Ma vinse di gran lunga c. 1.
tutti gli oltrepartàti Pompeo Magno ne’
Giuochi celebrati per la dedicazione del
suo Teatro. Dopo tutti gli altri spettacoli
furono impiegati nelle Cacce gli ultimi cin-
que giorni. Vi si videro 410 Tigri , 500 p/>«. i»
Leoni, Elefanti saettati per uomini d’ A-
frica, Lupo cerviero, Rinoceronte, q stra,- epfilS
ne beltié fin d’Etiopia. Cqsare altresì divi-
A z fe
 
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