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decimo area una /cala con fènellra archeg-
giata in faccia, che batte il lume in altra
della seconda cinta . Quella scala voltava
a dritta con porta quadrata Umile alle de-
scritte nella scalà doppia , e per quattro
gradini andava al ripiano, e al secondo ra-
mo desnum. i z. avendo sotto una slanza .
Segue altra via al Podio, come al num. 8.
poi altro Hanzone bislungo : indi scala in
due rami, limile alla pur’ or narrata. Il
diciassette ha una llrada al Podio, come le
due predette, e il dieciotto uno Hanzone ,
con che finisce il quarto dell’ edilìzio nel
pian terreno, sulseguendo nel diecinove la
via diametrale per traverso, qual termina
nel terzo portico; e quale anche su la drit-
ta ha un limile llanzone con gran feneslra,
che guarda sui corridor di mezo. Mostran-
dolì nella pianta di quello piano le scale in-
terne , liccome quelle eh’ hanno radice in
terra, vi li son segnate altresì le aperture nel
muro contigue a’ secondi ripiani, benché
propriamente spettino al pian secondo.
Chi vuole impossèlsarsi con poca fatica
del più difficile di quell’ edilizio , osservi
bene quella tavola X, dove in un’occhiata
seoprirà il modo col qual li saliva alle quat-
tro mani de’Vomitorj per riuseir ne’ gradi,
e ne rileverà per conseguetiza l’intendimen-
to principale. Vedrà in essa come ahi pri-
mi dodici li andava per vie diritte finché
trovavanli le scale di cinque gradi. Ahi se-
condi sedici li andava per via retta fino al
corridor di mezo, e quinci làlivanli le sca-
le interrotte da un ripiano. Chi dovea riu-
seire a gli ordini superiori, trovava le sue
scale nel corridor primo, e montava fino
al secondo piano; dove giunto chi dovea u-
seir da i terzi voltava a dritta, e trovava
la sua porta , e piccola scala : chi dovea
salire ancora, voltava a sinislra, e montan-
do sui corridore trovava ben prello altra
scala in due rami, dopo la quale chi dovea
useir da i quarti voltava a dritta, chi do-
vea passare a i gradi ulteriori di legno, ed
alle logge, chesopra essi giravano, voltava
a manca, e saliva ancora per una scala,
che attraversava il corridore : ma qui la
traccia li perde, poiché il conservato si tron-
ca , e nuli’altro ci rimane. Avvertali come
il profilo de i gradi gli mollra come or li
148
trovan ridotti da’risarcimenti; però la bre-
ve scala, che conduceva a gli sbocchi del
Podio mollra avere alcuni gradi più baffi
dell’esito suo, il che anticamente non era;
e però ancora non si veggono nell’ islesso
profilo le Precinzioni.
CAPO DECIMO.
S e con do piano dell' Ansiteatro
e sii a pianta..
GOme la prima cinta ha due piani, co-
sì prima d’inoltrarli alle parti più in-
terne bisogna salire al secondo. Qui è cer-
tamente dove spicca l’ingegnoso di quell’ e-
difizio, e dove per verità hanno perduto
ogni traccia tutti i valenti Architetti, eh’
hanno trattato finora di quella materia, co-
me si può singolarmente conoscere dalle
piante, che Desgodetz, e Fontana ci han-
no date del secondo piano del Coliseo ; poi-
ché per verità son fatte a caso, e son del
tutto erroniche, nè danno cenno alcuno del-
le scale, nè delle vie, per cui si venilse a’
Vomitorii della quarta linea, nè del modo
con che si riuseisiè ne i gradi. Ho fatto ve-
der nel disegno come l’uno e l’altro de ì
sudetti Architetti l’intesero.
Bisogna premetter qui ciò , che nella
pianta non si può esprimere ; vale a dire,
che due sono i pavimenti nel pian secon-
do : uno interiore più ballò, ed è quello
di tutte le slanze, o anditi, che vogliam
dire, sui quale mettono i secondi rami del-
le scale; altro citeriore più alto sui corri-
dor circolare, al quale si va per nuovi ra-
mi di gradini. Bisogna premettere ancora,
che in quell’ ordine gli archi non son tutti
d’ altezza uguale , elsendovene otto, che
sermentano gli altri di tre piedi come nella
tavola III si accenna, cioè li quattro dia-
metrali, e altri quattro fra mezo a quelli;
non però in mezo per 1’ appunto, poiché
tra il mezano per lungo, e il mezano per
traverso abbiamo archi 17, onde ne rimar-
rebbero otto per parte a quello che inter-
media; dove l’arco più alto, che abbiam
detto, ne lascia 7 dalla parte verso il lar-
go, e 9 dalla parte verso il lungo.
DE G L I A N F I T E A T R. I
Or
decimo area una /cala con fènellra archeg-
giata in faccia, che batte il lume in altra
della seconda cinta . Quella scala voltava
a dritta con porta quadrata Umile alle de-
scritte nella scalà doppia , e per quattro
gradini andava al ripiano, e al secondo ra-
mo desnum. i z. avendo sotto una slanza .
Segue altra via al Podio, come al num. 8.
poi altro Hanzone bislungo : indi scala in
due rami, limile alla pur’ or narrata. Il
diciassette ha una llrada al Podio, come le
due predette, e il dieciotto uno Hanzone ,
con che finisce il quarto dell’ edilìzio nel
pian terreno, sulseguendo nel diecinove la
via diametrale per traverso, qual termina
nel terzo portico; e quale anche su la drit-
ta ha un limile llanzone con gran feneslra,
che guarda sui corridor di mezo. Mostran-
dolì nella pianta di quello piano le scale in-
terne , liccome quelle eh’ hanno radice in
terra, vi li son segnate altresì le aperture nel
muro contigue a’ secondi ripiani, benché
propriamente spettino al pian secondo.
Chi vuole impossèlsarsi con poca fatica
del più difficile di quell’ edilizio , osservi
bene quella tavola X, dove in un’occhiata
seoprirà il modo col qual li saliva alle quat-
tro mani de’Vomitorj per riuseir ne’ gradi,
e ne rileverà per conseguetiza l’intendimen-
to principale. Vedrà in essa come ahi pri-
mi dodici li andava per vie diritte finché
trovavanli le scale di cinque gradi. Ahi se-
condi sedici li andava per via retta fino al
corridor di mezo, e quinci làlivanli le sca-
le interrotte da un ripiano. Chi dovea riu-
seire a gli ordini superiori, trovava le sue
scale nel corridor primo, e montava fino
al secondo piano; dove giunto chi dovea u-
seir da i terzi voltava a dritta, e trovava
la sua porta , e piccola scala : chi dovea
salire ancora, voltava a sinislra, e montan-
do sui corridore trovava ben prello altra
scala in due rami, dopo la quale chi dovea
useir da i quarti voltava a dritta, chi do-
vea passare a i gradi ulteriori di legno, ed
alle logge, chesopra essi giravano, voltava
a manca, e saliva ancora per una scala,
che attraversava il corridore : ma qui la
traccia li perde, poiché il conservato si tron-
ca , e nuli’altro ci rimane. Avvertali come
il profilo de i gradi gli mollra come or li
148
trovan ridotti da’risarcimenti; però la bre-
ve scala, che conduceva a gli sbocchi del
Podio mollra avere alcuni gradi più baffi
dell’esito suo, il che anticamente non era;
e però ancora non si veggono nell’ islesso
profilo le Precinzioni.
CAPO DECIMO.
S e con do piano dell' Ansiteatro
e sii a pianta..
GOme la prima cinta ha due piani, co-
sì prima d’inoltrarli alle parti più in-
terne bisogna salire al secondo. Qui è cer-
tamente dove spicca l’ingegnoso di quell’ e-
difizio, e dove per verità hanno perduto
ogni traccia tutti i valenti Architetti, eh’
hanno trattato finora di quella materia, co-
me si può singolarmente conoscere dalle
piante, che Desgodetz, e Fontana ci han-
no date del secondo piano del Coliseo ; poi-
ché per verità son fatte a caso, e son del
tutto erroniche, nè danno cenno alcuno del-
le scale, nè delle vie, per cui si venilse a’
Vomitorii della quarta linea, nè del modo
con che si riuseisiè ne i gradi. Ho fatto ve-
der nel disegno come l’uno e l’altro de ì
sudetti Architetti l’intesero.
Bisogna premetter qui ciò , che nella
pianta non si può esprimere ; vale a dire,
che due sono i pavimenti nel pian secon-
do : uno interiore più ballò, ed è quello
di tutte le slanze, o anditi, che vogliam
dire, sui quale mettono i secondi rami del-
le scale; altro citeriore più alto sui corri-
dor circolare, al quale si va per nuovi ra-
mi di gradini. Bisogna premettere ancora,
che in quell’ ordine gli archi non son tutti
d’ altezza uguale , elsendovene otto, che
sermentano gli altri di tre piedi come nella
tavola III si accenna, cioè li quattro dia-
metrali, e altri quattro fra mezo a quelli;
non però in mezo per 1’ appunto, poiché
tra il mezano per lungo, e il mezano per
traverso abbiamo archi 17, onde ne rimar-
rebbero otto per parte a quello che inter-
media; dove l’arco più alto, che abbiam
detto, ne lascia 7 dalla parte verso il lar-
go, e 9 dalla parte verso il lungo.
DE G L I A N F I T E A T R. I
Or