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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Bearb.]; Berno, Pierantonio [Bearb.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0083
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che ha su la sinidra, Il 18. è un vacuo di
tutta altezza:nel 19, torna l’arco più. alto,
e Io danzino, che ha leale di qua , e di
là. Ed ecco consumato un quarto del se-
condo piano, e additate le drade tutte alle
due mani ultime de’ Vomitorii, e parimen-
te a quelle parti alte, che sormontavano i
gradi.
CAPO UNDECIMO.
Corridori interni, e Cinta
sra essi.
LO spaccato della via più grande, dato
nella Tavola IX, fa vedere come do-
po le tre arcate su i piladri isolati, altra ne
segue un piè più alta, e più larga due. Per
eda s’ entra nell’ ambulatorio mezano, la
volta del quale è alta piedi 28. Il pavimen-
to era comporto di lastre del solito marmo
rodo grolle once io. se ne hanno ancora
molti pezzi riquadrati sopra il sotterraneo
condotto. In quello corridore dalla parte
verso il di fuori son prima gli eliti architra-
vati, o lia le porte delle vie, di cui s’è già
parlato. Il piladro ha 4- piè di sianco : se-
gue il vano di soli piè 4. io. perla ragion già
accennata nel Capo sedo, che fa useire con
sì poca bocca le due vie laterali, e contigue
alla grande. Il secondo vano è di piedi 7.
partecipando elso ancora del ristringimento.
Appretto un* alta porta larga piedi 9. per cui
parta la via verto il centro, Segue muro
corrispondente arti tre spazii della sicaia dop-
pia; poi altra porta, per cui palla altrastra-
da ; muro per quattro arcate; indi altra
porta, e così va seguendo sino alla porta di
mezo per travetto, larga piedi io. 4. che
vien’a elsere piedi 1, once io. meno della
corrispondente citeriore , per 1* accodarli,
che fanno le linee procedendo al centro .
Osiervisi dilegnato efattamente il Iato ester-
no di quello corridor secondo nella Tavola
nona, parte nel mezo dell’arca, e parte di
qua e di là da i Cunei;
Tutte quelle porte dall* antico pavimen-
to all* arco di travetto, eh’ è di pochirtima
curvatura ,> son’alte piedi 20. 8. talché gli
flipiti formati di gran pietre vanno più su,
che il piè della volta ; la quale draordina-
ria altezza serviva per dare al portico mag-
gior lume. Non sono da tralasciar le fene-
dre, che sono in due mani; alcune in alto
nel piegar del volto, e riquadrate, con la
gran pietra di sopra inclinata : di quelle ab-
biane fatta menzione ove de’ secondi rami
delle sicaie: prendono il lume da un arco del
secondo piano , e con la direzione di quella

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pietra inclinata lo mandano mirabilmente
nelle rtanze, ©prigioni, che son di là dal
portico, come diremo. Altre alquanto più
bade archeggiate in cima, e asfai più gran-
di ; ne corrisponde una ad ogni prima scala
edema, e si trovano di rincontro ad ogni
scala dell’ altra cinta interiore . Quede so-
no date quali tutte otturate modernamen-
te, elsendosi ancora serrate con muri le vie s
per far’uso di que’ luoghi,
Tornando addietro per osièrvare I’ altro
lato del portico, il disegno del quale vede-
si nell’ ideila Tavola dalla parte oppoda a’
Cunei ; nel principio di erto è il muro d’una
danza» che ha l’ingresfo dalla parte di là,
e di qua sidamente un’ alta, e angusta fe-
nedra, 0 spiraglio, che vogliam dire. Poi
una porta architravata per cui si parta al
terzo portico, ed è alta quanto la corris-
pondente , che ha in facciata , Segue una
piccola danza, che mortra edere fiata pri-
gione, ma non di Fiere, perchè ha la por-
ta tropp’ angufia,e quella formata da quat-
tro pezzi di pietre, delle quali quella che
forma il travetto di sopra, è alta piedi 2,
ed entra nel muro, abbracciando adai più
spazio che la porta. In alto seguita qui 1’
architrave; siotto edo è una fenedra dique-
sta prigione larga piedi uno, alta tre, e in
questa viene il lume dalla fenestra , eh’ è
dirimpetto con la ladra di sopra in penden-
za . Quede porte hanno un buco tondo nel-
la fòglia, ed altro sopra, dove entravano i
poli delle impode. Appiedo viene altra por-
ta della solita altezza, con una scaladi gra-
dini io, sopra i quali è la porta interna d’
uno sbocco della seconda mano, e oltra es-
sa altri 8 scalini, che portano su la Precin-
zione, Getta lume per di dentro su questa
scala la fenestra, eh' è di là alquanto più
bada, e archeggiata. Il rimanente procede
tutto all’isteda maniera, didinto in prigio-
ni , drade, e sicaie, e con l’istesso compar-
timento di lumi, onde la pianta, e il pros-
petto de gl’interni ed occulti corridori fan-
no intendere a bastanza ■ ogni cosa. Le do-
dici prigioni hanno dunque tutte la porta
nel secondo ambulatorio, senza aver’ esito
alcuno, dalla parte verto il campo. Hanno
ancora un alito di lume di più da spira-
glio, che sopra forava i gradi ; il modo di
che si può ossèrvare in alcuni pezzi antichi
con quedi fori; de’ quali pochi fmussati, c
dalla tramontana deformati gradi, sovvien-
mi, che molt’ anni sono , entrando nell”
Arena casualmente, arrivai appunto a tem-
po d’impedir quasi a forza ladist razione,
che i muratori avean principiato a farne
per rimettervene di nuovi: come altra volta
opposimi senza riserva alla demolizione de
1 pie-
 
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