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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0038
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Tanto io scrissì due anni fa nella prima edi-
zione di quello libro fatta separatamente, e
tanto ho voluto che rimanga vivo anche in
quella seconda per intera notizia del fatto, e
di mia condotta : per altro al presente in ma-
niera diverla son per discorrerla, nulla più
elitando intorno al fondamento che può farli
nella Medaglia , poiché non è più sola.
Elsendoli per buona sorte trasferito da
Vienna a Venezia il Sig. Apollolo Zeno
Letterato a tutti noto , il quale all’altre
sue cognizioni ha in poco tempo aggiunta
una mirabil perizia in quella materia , e
scelto tesoro di Medaglie d’ogni metallo
ha pollo insieme, ne’complimenti amiche-
voli , che per sua bontà mi fece sopra il
Trattato degli Anfiteatri , dispiacere mi
lignificò aver solamente provato per edere
in elso registrata la non più intesa Medaglia
di Verona, siccome quella, ch’altro che
fàlsa elser non potesiè. Non molto tempo
dopo venuto in cerca di me un giorno ,
dissèmi tutto giulivo , aver cambiata opi-
nione, e render l’onore alla miaMedaglia,
poiché altra in tutto Umile ne avea trova-
ta in altro Audio lineerà, e indubitatilsi-
ma. In fatti visitando egli con diligenza lira-
ordinaria ad' una ad una le Medaglie del
Museo Capello , che in argento è ricchis-
simo, trovò con sua maraviglia quella di
Verona , ed essóndo con lui il Cavalier
Lioni famoso Pratico , e alcun altro di
tal’ ordine, osservata, e riolservata, fu con-
chiuso da tutti concordemente non poterli
della sincerità di ella aver dubbio alcuno.
Ecco però come il regno delle Medaglie non
c corso tutto ancora ; ed ecco quanto si scuo-
pran vere le sciocchezze sparse a Venezia, e a
Roma intorno alla mia Medaglia per opera
di coloro, che lavorando falso,non polsono
parlar vero.
Diali ormai termine a quella digressione,
se così vogliam chiamarla, diretta a far
conoscere come per rotondità di edilizio
non deesi ne’ monumenti antichi far argo-
mento d’Anfiteatro , nè sospettare che
Anfiteatro sia,ciò che nelle mentovate Me-
daglie si rappresenta . Necessàrio per altro
fu , spezialmente per l’istoria dell’Arena
Veronele , il diffónderli nel far ben co-
noscere il vero senso della riferita moneta
di Massimiano Celare ; poiché opinion cor-
rendo pressò molti , che appunto in quel
tempo, o dall’uno, o dall’altro Massi-
miano essa fòssè edificata , non sarebbe
mancato chi interpretando per Anfitea-
tro il tipo, in tal falsa credenza si con-
fermane.

FITEATRI 64
CAPO DUODECIMO.
Ansiteatri , de' quali resi ano in oggi
suor di Ifyma grandi, e sicure
reliquie.
LE Città oltre a Roma , che secondo
l’universale , e da secoli tramanda-
ta olservazione, e credenza, ancor conser-
vano grandi, e famosi avanzi d’Arene, si
riducono a quattro; Verona, Capuano-
la, e Nimes. Ma che dirassi mai, fe di
quelle poche ancora alcuna io ne trarrò
fuori ? e pure così avverrà ; perchè trasfe-
ritomi personalmente a Pola, ho rilevato,
come quello altro non fu che un superbo
Teatro ; la qual cosa con evidenza si di-
moftrerà nel secondo libro. Nè posso nega-
re, che qualche dubbio non mi nasea an-
che su quel di Nimes dal sapere, ch’è
in due soli piani, senza fenestre nell’alto,
senza numeri fu gli Archi , senza velligio
di gradi; e parimente per affermare il P.
Montfàucon, che sia diverfo dagli altri
Anfiteatri, e abbia porte in vece di sicaie;
e dall’imparare nell’erudito recente libret-
to del Gautier , intitolato silaria dì Nimet
e delle file Antichità , come in più luoghi
si ossèrvan Priapi effigiati a basso rilievo su
le pietre, il che a Teatro può forsè conveni-
re, ma non ad Anfiteatro. Strano parrà que-
llo sospetto per non essersi finora avverti-
to come Teatri si fecero anche di recinto
intero, e circolare ; ma noi l’abbiamo ac-
cennato già per un passo di Pausania nel
capo sedo, e lo moslreremo più chiaramen-
te nel sin di quell’opera. Tuttavia lascian-
do quel di Nimes nel fuo possesso, vi lascie-
remo per ora anche quel di Pola, in quan-
to che fu Teatro di slruttura dalla comu-
ne diversa, e limile nell’ esserno giro a gli
Ansiteatri.
L’aver veduto ampiamente quanto rari
furono gli Anfiteatri llabili , invoglierà
tanto più di saper l’ilioria de’sopranomina-
ti , e sopra tutti del Veronese, ch’è il
maggior de gli altri dopo il Romano, e
di cui abbiam preso a trattare singolar-
mente. Ma sventura vuole, che nè di
esso, nè degli altri si pofsa render molto
sicuro conto, nè precilamente assegnarne
autore, o tempo, Scrittore, ©monumen-
to non essendoci rimaso , che della fabri-
ca loro fàccia parola ; quando non debba
eccettuarli il Capuano per quel frammen-
to d’ Iscrizione, che l’anno pulsato è
venuto a luce. Del non vedersene memo-
ria negli antichi Storici non dobbiam ma-
rni-
 
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