t>. Celiar.
GeogrJ.z.
(■ 9.
205
lavorate che su gli angoli, lasciato rozoil s
rimanente. Il ritirarli che fa visibilmente I
il muro ascendendo, è nel di dentro, e ver-
so il di fuori ; talché si cammina sui de-
grado, e su quella pietra , che forma cite-
riormente architrave; e più largamente nel
degrado del pian secondo , riducendoli il
terzo in poca grossezza. Nella cima i fori,
che abbiam detto aver la corona nell1 ester-
no, gli ha anche per di dentro , ma senza
sporto, e parrebbe a fine d’inserir legni.
L’interno certamente era di legno, non
avendoli ne i degradi del muro vestigio al-
cuno di volte, che vi impostassèro, nè in
altro luogo di muraglie , che si congiun-
gessero: bensì ne’corni de’gradi,e in qualch*
altro sito, pezzi di muro isolati, o pilastri
v’erano , ne’quali assìcurar si doveano, e
fondarli le travature. Di legno era parimen-
te l’interno d’altro Teatro scoperto predo
Anzio pur vicino al mare , e riconosciuto,
e riferito dal Bianchini all’ultima pagina
delle sue Infieritemi Sepolcrali della famiglia
d’Augnilo.
Non rella che le appendici, dell’inter-
na apparenza delle quali si è ragionato a
bastanza. L’edema è qual si mostra alla
lettera B. ed il lor fianco è qual si vede
alla lettera D. La lor prominenza è di pie-
di dieci : tra gli uni, e gli altri de i pilastri
raddoppiati è vacuo di cinque piedi , che
forma uscj, e nel fianco de'pi ani superiori
son due fenestre : nel pian di mezo i vani
son serrati con parete fino all’ imposte , a
ragguaglio delle quali è una piccola cornice ;
le due meze lune son clnuse da cancelli di
bianche pietre, quali travicelli triangolari,
che lasciano aria, e lume. Nel piano supe-
riore son quattro fenestre con ramate, o
griglie pur di pietra , forate a disegno , e
I L F
206
con opera differente in quelle di mezo dal?
altre due.
Ho fatto scavare assai profondamente
innanzi la porta grande, eh’è dalla parte
della Città, ma non mi èriuseito di trova-
re indizio di vestibolo, o d'altro ornamen-
to che vi folte, nè rottame alcuno di co-
lonna, o pezzo di marmo. Così non si è
ritrovato il pozzo , che si ha nel mezo a
Verona, nè ve n’era bisogno, dove per la
pendenza verso la marina il perfetto scolo
è tanto più facile, e pronto. Ben si è ritro-
vato in faccia all’uditorio un sotterraneo
condotto in linea retta, lungo oltra due
piedi, e dentro il quale cammina un uomo
diritto. E'coperto ora con volta, ora con
grossà ladra, ma i muri laterali non hanno
gli strati di quadroni , nè il bell’ordine, o
sontuosità di quei di Verona , nè la malta
vi è così indurita, nè mischiata di sassetti,
ma fragile come la moderna. Quello con-
dotto ne trova poi due altri alquanto mino-
ri, che vanno dirittamente verso il mare,
dove le immondizie portavano, e ? acque
piovane nel Teatro raccolte.
Avrei parlato volentieri anche delle re-
liquie di due Anfiteatri , che vien detto
trovarli in Sicilia , se la precisa informa-
zione, ch’altri con molta cortesia me ne ha
procurato, mi folte capitata. Leggo per al-
tro nelle Memorie Tsiariche del Sig. Abate
Caruso , che mi furono da lui gentilmente
mandate, allorché le diede in luce, come
di quello che si pretende a Siracusa pochìf-
sime relìquie resiano, eh’è quanto dire oseu-
re, ed incerte ; e più lettere di cospicui e
dotti soggetti di quel Regno mi attestano
in oltre, che di Teatri bensì , ma d’Anfi-
teatri orma non si vede.
INE,
LIBRO SECONDO.
A D D E
pag. ne fosser molti. C’ è fiato chi ha
creduto vedere avanzi d’Anfiteatro fino in
un villaggio sui lago d’Iseo,
pag. 35. te Grecia. Si rende chiaro altre-
sì, che a circolar Teatro, o ad altro simi-
le edilizio, nome diede d’Anfiteatro nel par-
lar di Corinto l’autore di quella Descrizion
del mondo publicata dal Gottosredo,
pag. 44. menzione d’Ansiteatro. Diocle-
ziano secondo il libro delle Morti de’Perse-
cutori fu rapito da infinita cupidìgia difiabrì-
care, e pero ove Basilichc} ove Circhi} ove
N D A.
Zecche, ove altri edifizj andò inalzando qua
e là , ma Anfiteatri non fece.
pag. 103. non sono già rilevate , nèfram-
mezate da’ canali, ma si suol dar tal nome
al lavoro non compianato, che viene a far’
effètto d’un ornamento rustico.
pag. no. non parlò punto. Anche il Per-
rault sonte col Barbaro, che Vitruvio del
Corintio quivi parli non del Toscano. Chi
pensasfc non avessero gli Etrusci altra idea
d’ Architettura , e di magnificenza , che
con semplici architravi, e di legno, vegga
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lavorate che su gli angoli, lasciato rozoil s
rimanente. Il ritirarli che fa visibilmente I
il muro ascendendo, è nel di dentro, e ver-
so il di fuori ; talché si cammina sui de-
grado, e su quella pietra , che forma cite-
riormente architrave; e più largamente nel
degrado del pian secondo , riducendoli il
terzo in poca grossezza. Nella cima i fori,
che abbiam detto aver la corona nell1 ester-
no, gli ha anche per di dentro , ma senza
sporto, e parrebbe a fine d’inserir legni.
L’interno certamente era di legno, non
avendoli ne i degradi del muro vestigio al-
cuno di volte, che vi impostassèro, nè in
altro luogo di muraglie , che si congiun-
gessero: bensì ne’corni de’gradi,e in qualch*
altro sito, pezzi di muro isolati, o pilastri
v’erano , ne’quali assìcurar si doveano, e
fondarli le travature. Di legno era parimen-
te l’interno d’altro Teatro scoperto predo
Anzio pur vicino al mare , e riconosciuto,
e riferito dal Bianchini all’ultima pagina
delle sue Infieritemi Sepolcrali della famiglia
d’Augnilo.
Non rella che le appendici, dell’inter-
na apparenza delle quali si è ragionato a
bastanza. L’edema è qual si mostra alla
lettera B. ed il lor fianco è qual si vede
alla lettera D. La lor prominenza è di pie-
di dieci : tra gli uni, e gli altri de i pilastri
raddoppiati è vacuo di cinque piedi , che
forma uscj, e nel fianco de'pi ani superiori
son due fenestre : nel pian di mezo i vani
son serrati con parete fino all’ imposte , a
ragguaglio delle quali è una piccola cornice ;
le due meze lune son clnuse da cancelli di
bianche pietre, quali travicelli triangolari,
che lasciano aria, e lume. Nel piano supe-
riore son quattro fenestre con ramate, o
griglie pur di pietra , forate a disegno , e
I L F
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con opera differente in quelle di mezo dal?
altre due.
Ho fatto scavare assai profondamente
innanzi la porta grande, eh’è dalla parte
della Città, ma non mi èriuseito di trova-
re indizio di vestibolo, o d'altro ornamen-
to che vi folte, nè rottame alcuno di co-
lonna, o pezzo di marmo. Così non si è
ritrovato il pozzo , che si ha nel mezo a
Verona, nè ve n’era bisogno, dove per la
pendenza verso la marina il perfetto scolo
è tanto più facile, e pronto. Ben si è ritro-
vato in faccia all’uditorio un sotterraneo
condotto in linea retta, lungo oltra due
piedi, e dentro il quale cammina un uomo
diritto. E'coperto ora con volta, ora con
grossà ladra, ma i muri laterali non hanno
gli strati di quadroni , nè il bell’ordine, o
sontuosità di quei di Verona , nè la malta
vi è così indurita, nè mischiata di sassetti,
ma fragile come la moderna. Quello con-
dotto ne trova poi due altri alquanto mino-
ri, che vanno dirittamente verso il mare,
dove le immondizie portavano, e ? acque
piovane nel Teatro raccolte.
Avrei parlato volentieri anche delle re-
liquie di due Anfiteatri , che vien detto
trovarli in Sicilia , se la precisa informa-
zione, ch’altri con molta cortesia me ne ha
procurato, mi folte capitata. Leggo per al-
tro nelle Memorie Tsiariche del Sig. Abate
Caruso , che mi furono da lui gentilmente
mandate, allorché le diede in luce, come
di quello che si pretende a Siracusa pochìf-
sime relìquie resiano, eh’è quanto dire oseu-
re, ed incerte ; e più lettere di cospicui e
dotti soggetti di quel Regno mi attestano
in oltre, che di Teatri bensì , ma d’Anfi-
teatri orma non si vede.
INE,
LIBRO SECONDO.
A D D E
pag. ne fosser molti. C’ è fiato chi ha
creduto vedere avanzi d’Anfiteatro fino in
un villaggio sui lago d’Iseo,
pag. 35. te Grecia. Si rende chiaro altre-
sì, che a circolar Teatro, o ad altro simi-
le edilizio, nome diede d’Anfiteatro nel par-
lar di Corinto l’autore di quella Descrizion
del mondo publicata dal Gottosredo,
pag. 44. menzione d’Ansiteatro. Diocle-
ziano secondo il libro delle Morti de’Perse-
cutori fu rapito da infinita cupidìgia difiabrì-
care, e pero ove Basilichc} ove Circhi} ove
N D A.
Zecche, ove altri edifizj andò inalzando qua
e là , ma Anfiteatri non fece.
pag. 103. non sono già rilevate , nèfram-
mezate da’ canali, ma si suol dar tal nome
al lavoro non compianato, che viene a far’
effètto d’un ornamento rustico.
pag. no. non parlò punto. Anche il Per-
rault sonte col Barbaro, che Vitruvio del
Corintio quivi parli non del Toscano. Chi
pensasfc non avessero gli Etrusci altra idea
d’ Architettura , e di magnificenza , che
con semplici architravi, e di legno, vegga