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Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

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https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0037
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6i L I B R O
veggasi sinalmente la quinta in nuovo mo-
do, cioè a tre fori, o sia ingressi, ed è
quella di Nicopoli d’Epiro in Adriano:
IEPAc NIKOIIOAEIlc.Chilia notizia dell’
Antichità dubiterà a prima vista, che que-
lla mostri Arco, e non Porta; e tal vera-
mente potrebbe crederli per aver tre aper-
ture , se le due laterali fosser più basse, e
se le quattro fenestre, che ha sopra, e le
due torri dalle parti non mettessero fuord’
ogni dubbio, eh’è porta di Città. Veggasi
nel Serbo i’ antica da lui disegnata di Spel-
lo con due torri simili riconosciute per an-
tiche, benché modernamente ristorate, e
supplite. Due torri laterali mostra quella
ancora d’ Emerita, onde forsè venne I’ es-
sorsi dallo Spanemio, e dal Patino creduta
Castello; e Umilmente esfigiano nelle mo-
nete la Porta loro le Città di Nicopoli
all’ Istro , ediTraiana ; o GaTraianopoli.
Nuova osservazione cade in acconcio d’
aggiunger qui, per confermare come tutte
le sopradette Medaglie non rappresentano
altramente gli Alloggiamenti de’Pretoria-
ni . Cotesti Alloggiamenti aveano appunto
la porta doppia, cioè a due fori. Che in
tal guisa altre porte ancora si fabricassero
oltre a quelle delle Città , quando gran
quantità di gente per else transitar dovea,
si è già dimostrato per una pur doppia, di
cui gran parte rimane in Verona, e non fu
della Città, ma del Foro. Che tal fosse
quella de’Castri Pretori!, l’imparo da quel-
la Medaglia, che unicamente secondo me
ce gli mette dinanzi a gli occhi : dico uni-
camente , perchè io non gli veggo sigurati
in altre,, dove par si converrebbe più; co-
me nelle Allocuzioni, negli Eserciti, ne’do-
nativi distribuiti dall’ Imperadore a’ salda-
ti, e dove i titoli si danno di Pater, o di
Mater Caflrorum. La Medaglia in cui si
veggono, è quella di Claudio, dove muro
appare con doppia porta, e il motto in me-
zo Imperatore Recepto, indicando l’ averlo i
saldati dopo la morte di Caligola, dal luo-
go ove sì era nasoosto, ricuperato, e tras-
portatonegli Alloggiamenti, e gridatoIm-
peradore , come da Svetonio, e Dione.
Porta doppia mostrerebbero però l’accenna-
te Medaglie, se fodero de’ Castri Preto-
riani .
. In siamma niuna eccezione sembra dun-
que poterli dare alla nostra Medaglia di
Verona, per far creder la purità della qua-
le un accidente ancora è venuto a contri-
buire : esfondo che si è trovato subito un
bell’ingegno, che predane una di Costanzo
con l’istesso roveseio, rase le prime lette-
re, vi ha fatto intagliar su Verona . Io l’ho
comperata volentieri, non già per essorne

PRIMO.

61

rimaso ingannato , come si sperava, ma
perchè posta appresso la mia, serve mira-
bilmente a giustisicarla, spiccando ne’ca-
ratteri ad ogn’occhio anche mezanamente
addottrinatola diversità nella grossozza di
esfi, nell’ affilatura, nell’ incavo, e nella for-
ma, oltre all’alterazion del campo. Que-
llo riseontro fa conoseere ancora, come non
era possibile il far di nuovo nel contorno sì
lunga epigrafe, e che in tal caso il peso ne
potrebbe seoprir l’inganno; poiché per fug-
gir questo pericolo nell’adulterata si e fat-
to Verona fòlamente, e mostrato, che dall*
altre parti la Medaglia fosso mutilata, e
guasta. Oltre a quella nuova conferma, ila
in favor della nostra il parere di più esperti
Pratici, cui si è lasciata a tutto comodo in
mano; e sta il conio antico, e patente, e
sta il cimento del peso, poiché porta su bi-
lance da oro gelosilsime a rincontro d’altre
simili, trovasi ugualissima, e senza atomo
di differenza; là dove il levar le prime, e
l’abballare il campo per far nuove lettere,
eh’ è l’unica fraudo qual sospettar si poteri
se, non era possibile senzadetrarre al peso
seasibilmente,
Non mancherà chi si maravigli, come
con tutte quelle pruove io parli di questa
Medaglia quasi con riserva , e non avanzi
con asseveranza quanto può da essà ritrarsi.
li che da una mia massìma procede, dalla
quale non mi son mai dipartito, nè son per
dipartirmi già mai, Questa è di non fonda-
re opinione , o notizia nuova , e dalle ri-
cevute diversa , in Medaglia che si trovi
sola, quantunque non apparisea che op-
porvi , Così mi fece già rtabilire il piacer
ch’io mi presi in varie Città, di mettere in
confronto i Pratici più rinomati, e tenuti
per infallibili, e l’avergli trovati più d’una
volta collantemente diseordi : parimente
l’aver veduto, come niun ve n’ha, che
non sia slato colto in error qualche volta ;
appresso il sapere quanti strani modi met-
tono francamente in opera i falla rii, esson-
do questo il soto delitto, che si commette
a man salva, e che punir non si vede, ben-
ché il latrocinio sia qui congiunto sovente
col tradimento, e coniaperniziosa sovver-
sion dell’ Istoria, e d’ogni più importante
notizia. Non è per questo , che la sinceri-
tà d’ogni Medaglia unica voglia per me ri-
Vocarsi in dubbio; ma trattandoli qui di co-
sa alla patria mia appartenente io non in-
tendo di farne slato,nè di lavorarvi sopra,
s’altro riseontro un giorno non ne dà fuori.
Eisa per altro sarà in mia mano esposta
sempreall’esame de’ curiosi, avendomene
il Signor Abate Arrigoni fatto dono, com’è
uso suo con gli amici..
Tanto
 
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