Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Maffei, Scipione; Vallarsi, Jacopo [Oth.]; Berno, Pierantonio [Oth.]
Verona Illustrata (Parte Quarta Ed Ultima): Contiene Il Trattato In questa seconda edizione accresciuto anche di figure Degli Anfiteatri E Singolarmente Del Veronese — In Verona: Per Jacopo Vallarsi, e Pierantonio Berno, 1731

DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.62320#0033
Overview
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
53

LIBRO

lib. 59.

i-i.n. 13,

Theatri
ìateritii
reliquia
&e.

E ir. Reg,
l. 4. c. 9,
et 107.

Re Dipi. i
.Anfiteatri,

d’Eutropio ha Ludo, cioè scuola de’ Gla-
diatori- Nella tradnzion di Dione dicesi,
che il ritratto di Drusilia fu introdotto sopra
cocchio tirato da Elefanti in Teatro-, dove
il Greco dice nel Circo. Nel Greco ancora
di Sifilino si .suol chiamar Teatro 1’Anfi-
teatro, tronco 1’ aggiunto di Cacciatorio ,
che vi suole apppr Dione, il qual poco si
compiacque del vocabolo d’ Ansiteatro, e
poco gli altri Greci altresì; la ragion di
che non altra io penso doverli credere, se
non l’esser nata quella voce fuor di Gre-
cia, e in Italia: il che mirabilmente con-
fermali da ciò che ho notato nell’ Isioria
Diplomatica ; cioè il nome Diploma, benché
Greco, non essersi tisato da Greci, e da
in sinii,. t Plutarco sidamente con certa verecondia ;
'fù x.
A/orXft»*

non per altro certamente, che per essèr
nato suor di Grecia, ed in Roma.
Finalmente non pochi sbagliarono per 1’
equivoco, ch’è facilisiìmo prendere nellere-
liquie d’ antiche fabriche. La penisoletta
diSarmione nel nostro lago alcuni muri,
e qualche parte ancor serva d’ abitazion
Romana, con nome non irragionevolmente
dato, e forsè tramandato, di cala di Ca-
tullo. Al Partenio cementatore di quel
Poeta parvero avanzi di Teatro, e la sua
opinione fu applaudita da Giufeppe Scali-
gero; per lo che il Dempstero computò
poi bizarramente Sarmione fra le dodici
Città degli Etrusci di qua dall’ Apennino.
Per verità i Palazzi antichi avean parti al-
quanto somiglianti all’uditorio de’ Teatri,
come in più antiche reliquie ho osserVato.
Notò Adrian Valesio nella Notizia delle Gai-
Ile, indi il Mabillone, come uno de gli
’ ', di cui trattò Lipsio , non
Anfiteatro fu , ma Palazzo de ì Re di
Francia: la deserizion per altro, che Lip-
sio ne fece, nè ad Anfiteatro compete, nè
a Palazzo, ed egli in ciò non impegnò ve-
ramente il suo giudizio. Ma equivocaron
talvolta i più esperti Antiquarj ancora ;on- .
Inpc.pa^ de parve al Fabretti veder vestigj d’ Anfi-
4°°' teatro nel sito di Trebula mutuesea, qua-
le, com’ egli Hello quivi mollra , perde I’
esser di Città gran tempo avanti che d’
Ansiteatri ci fosse idea. Ogni apparenza
di rotondata, o di ovai figura, all’ immagi-
nazione d’ alcuni ricorda Ansiteatro . Ag-
giungali, eh’ove reliquie, e vesìigio di Cir-
co si ritrovino, o di Teatro , anzi di più
altri antichi edifizj ancora, polsono rasiò-
migliare interamente a quelle d’ Ansitea-
tro. E che diremo di quando, come in
più luoghi accade, pretende il volgar gri-
do collantemente, che avanzi si veggano
d’ Anfiteatro, o di Romano Tempio, do-
ve tutto è moderno, e dove nè pure un
sasso antico, o il menomo rimasuglioappa-
risea? Che diremo di tante /lampe, quali
Ver. Illufir. Parte IV

PRIMO.

54

senza scrupolo alcuno si prendon giuoco di
noi, superbi Anfiteatri mollrandoci in Cit-
tà, e luoghi, dove informi rottami sola-
mente veggansi ? Nell’ Antichità /piegata si
mette in disegno, come elìdente in Autun,
Anfiteatro in tre ordini, con portico sopra
i gradi, e statue al di fuori : ma afferma
chi fu in quel paese tutto quello esser me-
ro lavoro di penna, e fabricamento di car-
ta; il che ben si compruova dall’ osierva-
re, come tutto è copiato da un disegno del
Ligorio, in cui figurò a capriccio 1’ Arena
di Verona. Porremo quell’ edilìzio adun-
que col difegno della nostra Naumachia,
intruso nell’ Opera postuma del Panvinio
sopra le Antichità Verone#. Nella soprac-
cennata raccolta mette# ancora l’intero di-
fegno, e profilo delle scalinate dell’ Anfi-
teatro d’italica in Ispagna, benché legga-
li quivi nell’ifiesiò tempo, che quell’Anfi-
teatro è ruinato tutto sino a’ fondamenti .
Nell’ampia, e nobil collezione d’ opere ar-
chitettoniche, fatta di frefeo dalFifehers,
affèrmasiche l’Ansiteatro di Tarracona con-
teneva ottanta mila uomini; e tal compu-
to si è potuto sare da qualche piccol pezzo
di muro antico, e d’ arcata rotta, che si
raccoglie sopravanzare in quella parte.
CAPO UNDECIMO.
Poterfi sbagliar sacilmente ne mona*
menti antichi sigurati ? credendo vede-
re Anfiteatro, dov è tati’ altro.
C^He fe si sbaglia negli stessi avanzi dell’
j antiche fabriche, che sarà poi nelle
immagini di esse, quali in logori metalli,
o in corrosi bassi rilievi, o in altra sorte di
monumenti ci si prefentino ? Ne’ Dittici
figurati d’ Anallagio, Console Orientale,
parve al Viltemió, copiato poi dal Pagi,
di vedere Anfiteatro , dentro il quale si
facciano que’ giuochi di Fiere, e d’uomini.
Ma qual faccia d’Ansiteatro ha mai un fe-
micerchio senza gradi, e dove gli spetta-
tori son fuori ? Anzi da que’ Dittici otti-
mamente si conferma, che in Costantino-
poli si fàcessero tali mofire in edifizj diver-
si, e non in Anfiteatro, benché per corre-
lazione si chiamasièro forsè con simil nome
talvolta. Anche certo edilìzio, che appa-
risse in Medaglia di Faustina feniore mani
data già al Mezabarba mal fu supposto
Anfiteatro. Giovami ora però di ragionar
particolarmente su gli Anfiteatri, eh’ altri
ha creduto vedere nella Colonna Traiana.
Non so qual rotondo edilizio seorgesi due
volte adombrato in ossa, prima presio una
Città assediata da i Daci, poi dove sono
i Legati da Decebalo spediti a Traiano.
Non è polsibile nell’ ofeurità della pietra
accertar che fosse; però il Ciaccone, che
D 2 sì “
 
Annotationen