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ramo di palma nella sinistra, ed un trofeo nella destra:
le siede a piedi un prigioniero, e nel contorno si legge -
dilamannia De vieta.
Premesse tali cose , passiamo all' esame della moneta.
Flavio Giulio Crispo , al di cui onore si coniò la mone-
ta, fu uno de'figli di Costantino nato dalla di lui mo-
glie Minervina nell' anno dell' Era volgare 3o2. Egli fu
giovane di gran valore. Ebbe per maestro nelle scienze
Lattanzio Firmiano il più dotto de' suoi tempi , al dir di
Eusebio di Cesarea. L'Imp. Costantino , dopo aver de-
bellato Massenzio nel sesto anno della di lui tirannia, e
settimo del suo impero, si trattenne alcuni mesi nelle Gal-
lie. Di là partendo lasciò Crispo al comando delle trup-
pe, il quale essendo stato console nell' anno 316. fu no-
minato Cesare nell'anno 317. insieme col piccolo Costan-
tino , il quale appena contava pochi giorni di vita.
Neil' anno 321. si celebrarono in Roma i quinquen-
nali di Crispo Cesare insieme con que' di Costantino il
giovane, i quali si combinarono coT quindecemiali di Co-
stantino il Grande (a). Ed a questa epoca si deve rappor-
(a) In tal rincontro Nazario recitò un lungo panegirico. Giova rappor-
tarne poche parole, le quali possono servire alla maggiore intelligenza della
cosa : Quinquenniis igitur feliciter inchoatis, decenni^ Caesarum Nobìlis-
simorum uh fa posteros nostros extendenda quam impense rogare , et orare
bos convenìat ? ipsis bonis temporum , et Reip. utilitatibus admonemur.
Questi voti pubblici o si. concepivano , o si adempivano in favore
«le1 Principi Augusti, e de1 Cesari. Essi si rinnovavano in ogni quinquennio, du-
rante il corso della loro vita. Quindi nelle antiche medaglie ? e negli antichi
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ramo di palma nella sinistra, ed un trofeo nella destra:
le siede a piedi un prigioniero, e nel contorno si legge -
dilamannia De vieta.
Premesse tali cose , passiamo all' esame della moneta.
Flavio Giulio Crispo , al di cui onore si coniò la mone-
ta, fu uno de'figli di Costantino nato dalla di lui mo-
glie Minervina nell' anno dell' Era volgare 3o2. Egli fu
giovane di gran valore. Ebbe per maestro nelle scienze
Lattanzio Firmiano il più dotto de' suoi tempi , al dir di
Eusebio di Cesarea. L'Imp. Costantino , dopo aver de-
bellato Massenzio nel sesto anno della di lui tirannia, e
settimo del suo impero, si trattenne alcuni mesi nelle Gal-
lie. Di là partendo lasciò Crispo al comando delle trup-
pe, il quale essendo stato console nell' anno 316. fu no-
minato Cesare nell'anno 317. insieme col piccolo Costan-
tino , il quale appena contava pochi giorni di vita.
Neil' anno 321. si celebrarono in Roma i quinquen-
nali di Crispo Cesare insieme con que' di Costantino il
giovane, i quali si combinarono coT quindecemiali di Co-
stantino il Grande (a). Ed a questa epoca si deve rappor-
(a) In tal rincontro Nazario recitò un lungo panegirico. Giova rappor-
tarne poche parole, le quali possono servire alla maggiore intelligenza della
cosa : Quinquenniis igitur feliciter inchoatis, decenni^ Caesarum Nobìlis-
simorum uh fa posteros nostros extendenda quam impense rogare , et orare
bos convenìat ? ipsis bonis temporum , et Reip. utilitatibus admonemur.
Questi voti pubblici o si. concepivano , o si adempivano in favore
«le1 Principi Augusti, e de1 Cesari. Essi si rinnovavano in ogni quinquennio, du-
rante il corso della loro vita. Quindi nelle antiche medaglie ? e negli antichi
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