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dove potersi ristorare. Stolta temerità dovrebbe dirsi altri-
menti , non lodevole coraggio, Y impresa di voler correre
i mari dalla Spagna sino all'Isole indiane, se non avesse
avuta fondata lusinga di tali incontri. Come avrebbe ardito
di assicurare sì fermamente allo scontento e ammutinato
equipaggio, che entro tre giorni avrebbon veduta terra?
Poteva egli, senza una cicca e grossolana ignoranza, lusin-
garsi di trovarla in quella longitudine nell'Isole delle Spe ■
zierie ? e non anzi nelPAntilla e nell' Isole circonvicine?
Egli stesso confessa, die di quel? Isole da lui scoperte
avevano alcuni scritto, e parlato, e nella lettera, che scris-
se in lingua spagnuola a Raffaello Sanchez Tesoriere dei
He di Spagna, che tradotta in latino fu pubblicata in
Roma nel 1495. Solet, dice, Deus serpos suos, quique
sua praecepta diligimi, et in impossibilibus erudire
ut 7iobis in praesenlia contigli y qui ea consequuti su-
mus , quae hactenus mortalium vires minime attigerunt,
Nani si habxjm insularum quipiam aliquid scri-
pserunt 3 aut LOQuuTi sunt , nemo se eas vidisse
asserita unde prope videbatur fabula (1). V erano dun-
que stati alcuni, che avevano scritto e parlato di quell'Isola,
che allora scopriva Colombo; e questi ne avea notizia.
Il de la Lande nel secondo supplemento alla storia
delle Matematiche del Monlucia (2) cita la carta di An-
(ì) Epist. Christoph. Columbi etc. ad Magri. Raphaelem Sanxis etc.
(2) Montuchi to'rn. IV. see. supplem. ìstorico della geografia pog. 6n.
21 *
dove potersi ristorare. Stolta temerità dovrebbe dirsi altri-
menti , non lodevole coraggio, Y impresa di voler correre
i mari dalla Spagna sino all'Isole indiane, se non avesse
avuta fondata lusinga di tali incontri. Come avrebbe ardito
di assicurare sì fermamente allo scontento e ammutinato
equipaggio, che entro tre giorni avrebbon veduta terra?
Poteva egli, senza una cicca e grossolana ignoranza, lusin-
garsi di trovarla in quella longitudine nell'Isole delle Spe ■
zierie ? e non anzi nelPAntilla e nell' Isole circonvicine?
Egli stesso confessa, die di quel? Isole da lui scoperte
avevano alcuni scritto, e parlato, e nella lettera, che scris-
se in lingua spagnuola a Raffaello Sanchez Tesoriere dei
He di Spagna, che tradotta in latino fu pubblicata in
Roma nel 1495. Solet, dice, Deus serpos suos, quique
sua praecepta diligimi, et in impossibilibus erudire
ut 7iobis in praesenlia contigli y qui ea consequuti su-
mus , quae hactenus mortalium vires minime attigerunt,
Nani si habxjm insularum quipiam aliquid scri-
pserunt 3 aut LOQuuTi sunt , nemo se eas vidisse
asserita unde prope videbatur fabula (1). V erano dun-
que stati alcuni, che avevano scritto e parlato di quell'Isola,
che allora scopriva Colombo; e questi ne avea notizia.
Il de la Lande nel secondo supplemento alla storia
delle Matematiche del Monlucia (2) cita la carta di An-
(ì) Epist. Christoph. Columbi etc. ad Magri. Raphaelem Sanxis etc.
(2) Montuchi to'rn. IV. see. supplem. ìstorico della geografia pog. 6n.
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