( 502 )
vite in modo queste parole , che vi han riconosciute
piuttosto due dignità tra loro differenti (1). Or siffatta
opinione è confermata appunto, se non dal titolo del
Diploma , clie per 1' ambiguità prodotta dalla Sintassi ci
lascia nel dubbio, almeno dalla sottoscrizione , dove le
due parole MctyttTTgog, e @S(?Ty]g son messe in nominativo,
ed hanno quel puntino di divisione , il quale ordinaria-
mente nella nostra Carta serve a distinguere i sensi. Inol-
tre Papa Leone IX in una lettera a Costantino Mono-
maco intitola il nostro Argiro Duca gloriosissimo , ed
inclito Maestro, senza aggiungere dey Vesti, o dé* Vesta-
ti (2), mostrando in tal guisa che quel titolo non dovea
congiungersi con questo , ma che era una dignità a par-
te. Anzi in una Carta Greca recata in Latino dal nostro
Baffi si legge chiaramente Apyvgog Mayiarpog , y.ai fìwrqq.
Per verità il Maestro era colui, che fu detto da S. Atta-*
na-gio Yla?,ci7icu Mctyicrrgcg (5) , e da Suida toùv sv jy) avty
7m%eav v.aiauiaq9 aulicis militibus praefectus (4) ; onde
da Menandrò Protettore è chiamato tuv sv rrj avX?) koltu-
àoytòv tfyey,uv, cioè militum ad aulicam custodiam de-
putato rum dux (5) -, e da Zosimo Yjysy.OiV tùjv sv ty} avty
la^soov, dux ordinum militarium in aula (6) ; e più
(1) V. Da Gange. Calai. Catap. in V. Catapanus. et Famil. Byzant
Farail. XXV.
(2) Apud Baron. L. C.
(3) Jpolog. ari Constantium , dove parla di Palladio.
(4) Lex. V. Yov<ptm.
(5) In legai. Hist. JByz. T. I. p. 89. et seqq. Ven. 1729.
. Ìp).Histor. Lib, II. e da Eyagrio Lib. III. Bistor. cap. 29.
vite in modo queste parole , che vi han riconosciute
piuttosto due dignità tra loro differenti (1). Or siffatta
opinione è confermata appunto, se non dal titolo del
Diploma , clie per 1' ambiguità prodotta dalla Sintassi ci
lascia nel dubbio, almeno dalla sottoscrizione , dove le
due parole MctyttTTgog, e @S(?Ty]g son messe in nominativo,
ed hanno quel puntino di divisione , il quale ordinaria-
mente nella nostra Carta serve a distinguere i sensi. Inol-
tre Papa Leone IX in una lettera a Costantino Mono-
maco intitola il nostro Argiro Duca gloriosissimo , ed
inclito Maestro, senza aggiungere dey Vesti, o dé* Vesta-
ti (2), mostrando in tal guisa che quel titolo non dovea
congiungersi con questo , ma che era una dignità a par-
te. Anzi in una Carta Greca recata in Latino dal nostro
Baffi si legge chiaramente Apyvgog Mayiarpog , y.ai fìwrqq.
Per verità il Maestro era colui, che fu detto da S. Atta-*
na-gio Yla?,ci7icu Mctyicrrgcg (5) , e da Suida toùv sv jy) avty
7m%eav v.aiauiaq9 aulicis militibus praefectus (4) ; onde
da Menandrò Protettore è chiamato tuv sv rrj avX?) koltu-
àoytòv tfyey,uv, cioè militum ad aulicam custodiam de-
putato rum dux (5) -, e da Zosimo Yjysy.OiV tùjv sv ty} avty
la^soov, dux ordinum militarium in aula (6) ; e più
(1) V. Da Gange. Calai. Catap. in V. Catapanus. et Famil. Byzant
Farail. XXV.
(2) Apud Baron. L. C.
(3) Jpolog. ari Constantium , dove parla di Palladio.
(4) Lex. V. Yov<ptm.
(5) In legai. Hist. JByz. T. I. p. 89. et seqq. Ven. 1729.
. Ìp).Histor. Lib, II. e da Eyagrio Lib. III. Bistor. cap. 29.