88 V U L P E s
alla grandezza, alla solidità , ed alla forma dell' istrunien-
to. Laonde mi sono proposto di darne la presente illustra-
zione , che sottopongo all' acume del vostro ingegno.
Questo istrumento, che è un forcipe tutto di bronzo,
viene rappresentato dalla fig. 1 della tav. Ili con le stesse di-
mensioni come trovasi nel R. Museo Borbonico. L'istrumento
si considera messo in posizione verticale come sarebbe te-
nuto dalla mano destra dell' operatore allorché si accinge
a farne uso. Esso è composto di due pezzi ABC e JDEF,
i quali non sono incastrati ma posti 1' un sopra dell' altro
ed uniti per mezzo di un perno. I manubri AB e DE sono
parallelepipedi dal perno G sino ad 7?i ed n : ove incomin-
ciano a vedersi cilindrici e così continuano elegantemente
scanalati e torniti, e poi terminano con due cappelletti in
A e D.
Le due branche jBC ed EF sono quasi parallelepipede
ma non ugualmente lunghe, poiché la BC è più corta di
linea 1 7. La spessezza nel principio dov' è il perno è di
linee 2\, e tale si conserva sino all'estremo ove si trova
di due linee. Le dentellature in Cx ed Fy sono fatte a
linee orizzontali rilevate e parallele come si conservano
nella fìg. IL
I manubri, quando 1' istrumento è chiuso , distano
1' uno dall' altro per uno spazio il quale preso immedia-
tamente sotto a' cappelletti è di un pollice e linee 5|. Le
due branche si toccano nel principio delle dentellature ma
i margini inferiori dell' estremità dentellate lasciano tra
loro lo spazio di una linea. Il massimo allargamento,, a
alla grandezza, alla solidità , ed alla forma dell' istrunien-
to. Laonde mi sono proposto di darne la presente illustra-
zione , che sottopongo all' acume del vostro ingegno.
Questo istrumento, che è un forcipe tutto di bronzo,
viene rappresentato dalla fig. 1 della tav. Ili con le stesse di-
mensioni come trovasi nel R. Museo Borbonico. L'istrumento
si considera messo in posizione verticale come sarebbe te-
nuto dalla mano destra dell' operatore allorché si accinge
a farne uso. Esso è composto di due pezzi ABC e JDEF,
i quali non sono incastrati ma posti 1' un sopra dell' altro
ed uniti per mezzo di un perno. I manubri AB e DE sono
parallelepipedi dal perno G sino ad 7?i ed n : ove incomin-
ciano a vedersi cilindrici e così continuano elegantemente
scanalati e torniti, e poi terminano con due cappelletti in
A e D.
Le due branche jBC ed EF sono quasi parallelepipede
ma non ugualmente lunghe, poiché la BC è più corta di
linea 1 7. La spessezza nel principio dov' è il perno è di
linee 2\, e tale si conserva sino all'estremo ove si trova
di due linee. Le dentellature in Cx ed Fy sono fatte a
linee orizzontali rilevate e parallele come si conservano
nella fìg. IL
I manubri, quando 1' istrumento è chiuso , distano
1' uno dall' altro per uno spazio il quale preso immedia-
tamente sotto a' cappelletti è di un pollice e linee 5|. Le
due branche si toccano nel principio delle dentellature ma
i margini inferiori dell' estremità dentellate lasciano tra
loro lo spazio di una linea. Il massimo allargamento,, a