ISCRIZIONE De'ltjCCEI 285
cui chiesa cattedrale di S. Gio. e Paolo la copiò il diligen-
tissimo Smezio *), e da questi la trasse il Grillerò 2) f no-
tando averla ancor veduta Gio. Metello dotto trascrittore
di antiche lapidi. E pure in Ferentino, ugualmente che
in Àlatri municipio a lui vicino, la magistratura suprema
era il levirato siccome si fa chiaro da' monumenti epi-
grafici 3) , per cui la pretura di cui si onora C. Giulio
Rufo, debbe credersi senz' altro della stessa natura , che
quella sopra detta, cioè per le cose sacre.
Vo dire da ultimo del titolo di pretori, che generalmente
si crede avessero ancor assunto i Duumviri in Capua. L'unico
appoggio di tal credenza è il luogo di Cicerone nella secon-
da sua orazione contro la legge agraria proposta dal Tribu-
no Rullo 4). Il sig. profess. E. Lorentz nel più volte lodato
suo opuscolo su' pretori municipali 5) ha con accuratezza
esaminato questo punto, ed ha mostrato con solidi argomen-
ti, che il titolo e le onorificenze di pretori a somiglianza di
quei di Roma , furono usurpale per albagia personale dai
soli Duumviri L. Considio e Sesto Sattio nella deduzione
della colonia in Capua avvenuta nel 671. di Roma per
opera del Tribuno del partito di Mario M. Giunio Bruto
padre dell' uccisore di Cesare ; che v' ha ragion di crede-
re non durasse tal colonia , che due soli anni, siccome si
1) fol. LXXX1, 6. chiariss. cav. C. Gazzera Decret. di pa-
2) p. CCCCXXIV, 7. ripetuta dal- tronat. n. X.
l'Orelli n. 3y85. 4) c. 34. Opp. tom. VI. p. 83. edit.
3) Grutero p. CCCCLXI ; e la tavola Taur.
di patronato di Pomponio Basso presso 5) p. 14.
il Fea Framm. di Fasti p. 9 , 29 e '1
cui chiesa cattedrale di S. Gio. e Paolo la copiò il diligen-
tissimo Smezio *), e da questi la trasse il Grillerò 2) f no-
tando averla ancor veduta Gio. Metello dotto trascrittore
di antiche lapidi. E pure in Ferentino, ugualmente che
in Àlatri municipio a lui vicino, la magistratura suprema
era il levirato siccome si fa chiaro da' monumenti epi-
grafici 3) , per cui la pretura di cui si onora C. Giulio
Rufo, debbe credersi senz' altro della stessa natura , che
quella sopra detta, cioè per le cose sacre.
Vo dire da ultimo del titolo di pretori, che generalmente
si crede avessero ancor assunto i Duumviri in Capua. L'unico
appoggio di tal credenza è il luogo di Cicerone nella secon-
da sua orazione contro la legge agraria proposta dal Tribu-
no Rullo 4). Il sig. profess. E. Lorentz nel più volte lodato
suo opuscolo su' pretori municipali 5) ha con accuratezza
esaminato questo punto, ed ha mostrato con solidi argomen-
ti, che il titolo e le onorificenze di pretori a somiglianza di
quei di Roma , furono usurpale per albagia personale dai
soli Duumviri L. Considio e Sesto Sattio nella deduzione
della colonia in Capua avvenuta nel 671. di Roma per
opera del Tribuno del partito di Mario M. Giunio Bruto
padre dell' uccisore di Cesare ; che v' ha ragion di crede-
re non durasse tal colonia , che due soli anni, siccome si
1) fol. LXXX1, 6. chiariss. cav. C. Gazzera Decret. di pa-
2) p. CCCCXXIV, 7. ripetuta dal- tronat. n. X.
l'Orelli n. 3y85. 4) c. 34. Opp. tom. VI. p. 83. edit.
3) Grutero p. CCCCLXI ; e la tavola Taur.
di patronato di Pomponio Basso presso 5) p. 14.
il Fea Framm. di Fasti p. 9 , 29 e '1