codice palinsesto *7
de' Barbari furono o perduti, o sparsi nelle collezioni dei
privati »). Ed ebbero gran cura i Romani Pontefici, che
si perpetuasse il Rito Greco tra i nostri Monaci Basilia-
ni : talché il Sommo Pontefice Benedetto XIV ben seppe
reprimere Y arroganza di chi tentò far mutare nella Calabria
la Greca Liturgia nella Latina 2). Altronde molte Chiese
ancora , come nella Sicilia, così nella Calabria adopera-
rono il mentovato Rito ; spezialmente dopo che per gl' in-
degni maneggi di Anastasio Patriarca di Costantinopoli
furono sottratte dall' ubbidienza del Pontefice Romano 3).
Talune fra queste, ritornando a riconoscersi subordinate
al Patriarcato di Occidente, rinunziarono a quel Rito, ed
altre lo ritennero fino al secolo XIII 4). Ben può dunque
conghietturarsi, che il Parrasio abbia trovato nelle Cala-
brie il nostro Codice, adoperato una volta nelle Sacre Ce-
rimonie , e scritto e rescritto in qualche Sacro Recinto. Ciò
pure ebbi a pensare di quell' altro Palinsesto della nostra
Real Biblioteca, di cui già diedi conto all' Accademia 5) :
e mi gode l'animo, che in esso trovai molte pagine
della Bibbia Latina, le quali mi parvero di un'epoca poco
posteriore al III Secolo 6); siccome nel presente ne ab-
biamo osservato altre molte , in cui si legge una parte
1) Di siffatti Codici odasi il Mont-
faucon: in Calabria, et Regno Neapoli-
tano, graeca vigente lingua , innumeri
Codices descripti sunt, quorum festi-
vatn copiam vidi et volvi eie Palaeo-
graph. Graec. Lib. I pag. n3.
2) Rodotà.' Dell' Origine , e Stato
presente del Rito Greco in Italia, Lib. I
r~oi ir.
Cap. i3.
3) Babonius Annal. Eccles. Ad
Ann. -j3.
4) Ne tratta diffusamente il Rodotà
nell'Opera citata, Lib. I cap. io.
5) Memorie della Reale Accademia
Ercol. Tom. II pag. 121 et segg.
6) Jbid. pag. 128.
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de' Barbari furono o perduti, o sparsi nelle collezioni dei
privati »). Ed ebbero gran cura i Romani Pontefici, che
si perpetuasse il Rito Greco tra i nostri Monaci Basilia-
ni : talché il Sommo Pontefice Benedetto XIV ben seppe
reprimere Y arroganza di chi tentò far mutare nella Calabria
la Greca Liturgia nella Latina 2). Altronde molte Chiese
ancora , come nella Sicilia, così nella Calabria adopera-
rono il mentovato Rito ; spezialmente dopo che per gl' in-
degni maneggi di Anastasio Patriarca di Costantinopoli
furono sottratte dall' ubbidienza del Pontefice Romano 3).
Talune fra queste, ritornando a riconoscersi subordinate
al Patriarcato di Occidente, rinunziarono a quel Rito, ed
altre lo ritennero fino al secolo XIII 4). Ben può dunque
conghietturarsi, che il Parrasio abbia trovato nelle Cala-
brie il nostro Codice, adoperato una volta nelle Sacre Ce-
rimonie , e scritto e rescritto in qualche Sacro Recinto. Ciò
pure ebbi a pensare di quell' altro Palinsesto della nostra
Real Biblioteca, di cui già diedi conto all' Accademia 5) :
e mi gode l'animo, che in esso trovai molte pagine
della Bibbia Latina, le quali mi parvero di un'epoca poco
posteriore al III Secolo 6); siccome nel presente ne ab-
biamo osservato altre molte , in cui si legge una parte
1) Di siffatti Codici odasi il Mont-
faucon: in Calabria, et Regno Neapoli-
tano, graeca vigente lingua , innumeri
Codices descripti sunt, quorum festi-
vatn copiam vidi et volvi eie Palaeo-
graph. Graec. Lib. I pag. n3.
2) Rodotà.' Dell' Origine , e Stato
presente del Rito Greco in Italia, Lib. I
r~oi ir.
Cap. i3.
3) Babonius Annal. Eccles. Ad
Ann. -j3.
4) Ne tratta diffusamente il Rodotà
nell'Opera citata, Lib. I cap. io.
5) Memorie della Reale Accademia
Ercol. Tom. II pag. 121 et segg.
6) Jbid. pag. 128.
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