MITO DI TALO 4>>
non par probabile che lo abbia poi voluto cambiare nel
più vago aggiunto di Daidalos nel titolo di una sua com-
posizione, che più naturalmente si sarebbe così inteso del
famoso autore del labirinto a). Ne ciò dicendo seguir poi
vogliamo nel resto la sentenza del lodato sig. Ahrens ,
cioè che essendo Dedalo autore di dotte ed ingegnose opere,
abbia voluto scherzevolmente dimostrar Sofocle quanto da
lui sia stato Talo superato , cioè la rozza materia dall' arte.
Poiché nè Talo può dirsi rappresentare la rozza materia,
essendo un uomo di bronzo , ornato di meravigliose qua-
lità, e per conseguenza opera perfettissima e singolare, quali
erano in generale tutti i lavori del dio xkurorixvYìs 2) in-
dicali col nome di iE§cu<=rÒTW)ircc. Nè poi può intendersi
un paragone trall'opera (supposta ancor rozza) di Vulca-
no , ed un artefice perfetto come Dedalo, potendo solo il
paragone cadere o tra due opere, o tra due artefici tra
loro.
Mentre però queste cose di Talo dicea Sofocle, V au-
tore del dialogo intitolato Minosse, che leggesi tragli scrit-
ti di Platone, ci dà di Talo ben diversa e più vantaggio-
sa idea , mostrandocelo con Radamanto seguace e mini-
stro di Minosse: se non che di Radamanto, ei dice, ser-
vivasi Minosse nell'interno della città, di Talo per lo
resto dell' isola ; e quindi ne percorrea questi per ben tre
fiate in ogni anno i villaggi, e custodiva in essi le leggi,
no , poiché la figura stessa del nume
ivi effigiato lo allontanava intera meo le.
2) Jliad. 1-ib. I v. 571.
0 Nel celebre vaso dipinto , nel
luale legger AAIAAAOS presso Vul-
10 » cd al quale allude il cav. Wel-
c*et, non
polca esservi equivoco alcu-
non par probabile che lo abbia poi voluto cambiare nel
più vago aggiunto di Daidalos nel titolo di una sua com-
posizione, che più naturalmente si sarebbe così inteso del
famoso autore del labirinto a). Ne ciò dicendo seguir poi
vogliamo nel resto la sentenza del lodato sig. Ahrens ,
cioè che essendo Dedalo autore di dotte ed ingegnose opere,
abbia voluto scherzevolmente dimostrar Sofocle quanto da
lui sia stato Talo superato , cioè la rozza materia dall' arte.
Poiché nè Talo può dirsi rappresentare la rozza materia,
essendo un uomo di bronzo , ornato di meravigliose qua-
lità, e per conseguenza opera perfettissima e singolare, quali
erano in generale tutti i lavori del dio xkurorixvYìs 2) in-
dicali col nome di iE§cu<=rÒTW)ircc. Nè poi può intendersi
un paragone trall'opera (supposta ancor rozza) di Vulca-
no , ed un artefice perfetto come Dedalo, potendo solo il
paragone cadere o tra due opere, o tra due artefici tra
loro.
Mentre però queste cose di Talo dicea Sofocle, V au-
tore del dialogo intitolato Minosse, che leggesi tragli scrit-
ti di Platone, ci dà di Talo ben diversa e più vantaggio-
sa idea , mostrandocelo con Radamanto seguace e mini-
stro di Minosse: se non che di Radamanto, ei dice, ser-
vivasi Minosse nell'interno della città, di Talo per lo
resto dell' isola ; e quindi ne percorrea questi per ben tre
fiate in ogni anno i villaggi, e custodiva in essi le leggi,
no , poiché la figura stessa del nume
ivi effigiato lo allontanava intera meo le.
2) Jliad. 1-ib. I v. 571.
0 Nel celebre vaso dipinto , nel
luale legger AAIAAAOS presso Vul-
10 » cd al quale allude il cav. Wel-
c*et, non
polca esservi equivoco alcu-