44 AVELLINO
focle alle tradizioni di Simonide ne aggiugneva altra im-
portantissima, esser cioè decreto del fato che Talo morir
dovesse quando per avventura si rompesse una meravi-
gliosa fistola ( cvpiy% ) che avea nel calcagno.
La perdita del Dedalo ài Sofocle, del quale non restano
che pochi frammenti, non ci permette in alcun modo in-
dagare con quale occasione abbia potuto il gran tragi-
co in quella sua favola, che credesi satirica »),, introdurre
la menzione di Talo. Il sig. cav. Welcker dottamente ha
creduto che sotto il nome di Daedalos Sofocle indicava
Vulcano, da cui diceasi formato l'animato uomo di bronzo
cioè Talo. Ma bene osserva il sig. Ahrens che se Dedalo
era Vulcano, non s' intende come la favola abbia potuto
intitolarsi Daedalus. E puossi aggiugnere che se altrove
Sofocle conserva a quel dio il solito nome di Hephaisios 2),
1) Pare che il Brunck [fragni.
p. 12 ) poggiandosi sull'autorità dello
scoliaste di Platone fosse il primo ad
emendar la lezione di quello di Apol-
lonio, leggendo anche in esso tv
AxiBaXw invece di tv TaXw. Ciò non
ostante lo Heyne ritenne non solo l'an-
tica lezione nelle sue note ad Apollodoro
pag. 89, ma anche espressamente disse
essere slato Sofocle autore di una favola
col titolo di Ta'Xws. Veggiamo pur ri-
tenuta nella già citala edizione del Wcl-
lauer e dal sig. Ahrens fragni. Soph.
p. 370 Didot la lezione \v TxXm. Il sig.
Schneidewin ( ad lòfc. fr. ip. 126 scg. )
segue decisamente l'emendazione del
Brunck; e par che l'approvi anche il sig.
Hoeck ( Creta tom. II p. 97 ) ; ma il eh.
sig. cav. Welcker nella sua classica ope-
ra sulle greche tragedie tom. I pag. 67
mostra con altri esempli come potè lo
scoliaste di Apollonio citar Sofocle tv
HóXtA) per indicar le cose che il tragico di
Talo dicea nella favola Daedalus, che
giustamente credesi satirica. Vedi la p. 73
c segg. ove più particolarmente parlasi
del Dedalo e delle cose che in esso dicea
Sofocle di Talo.
2) Veggasi per esempio il fram-
mento 649 nella stessa raccolta dell'
Ahrens p. 362.
focle alle tradizioni di Simonide ne aggiugneva altra im-
portantissima, esser cioè decreto del fato che Talo morir
dovesse quando per avventura si rompesse una meravi-
gliosa fistola ( cvpiy% ) che avea nel calcagno.
La perdita del Dedalo ài Sofocle, del quale non restano
che pochi frammenti, non ci permette in alcun modo in-
dagare con quale occasione abbia potuto il gran tragi-
co in quella sua favola, che credesi satirica »),, introdurre
la menzione di Talo. Il sig. cav. Welcker dottamente ha
creduto che sotto il nome di Daedalos Sofocle indicava
Vulcano, da cui diceasi formato l'animato uomo di bronzo
cioè Talo. Ma bene osserva il sig. Ahrens che se Dedalo
era Vulcano, non s' intende come la favola abbia potuto
intitolarsi Daedalus. E puossi aggiugnere che se altrove
Sofocle conserva a quel dio il solito nome di Hephaisios 2),
1) Pare che il Brunck [fragni.
p. 12 ) poggiandosi sull'autorità dello
scoliaste di Platone fosse il primo ad
emendar la lezione di quello di Apol-
lonio, leggendo anche in esso tv
AxiBaXw invece di tv TaXw. Ciò non
ostante lo Heyne ritenne non solo l'an-
tica lezione nelle sue note ad Apollodoro
pag. 89, ma anche espressamente disse
essere slato Sofocle autore di una favola
col titolo di Ta'Xws. Veggiamo pur ri-
tenuta nella già citala edizione del Wcl-
lauer e dal sig. Ahrens fragni. Soph.
p. 370 Didot la lezione \v TxXm. Il sig.
Schneidewin ( ad lòfc. fr. ip. 126 scg. )
segue decisamente l'emendazione del
Brunck; e par che l'approvi anche il sig.
Hoeck ( Creta tom. II p. 97 ) ; ma il eh.
sig. cav. Welcker nella sua classica ope-
ra sulle greche tragedie tom. I pag. 67
mostra con altri esempli come potè lo
scoliaste di Apollonio citar Sofocle tv
HóXtA) per indicar le cose che il tragico di
Talo dicea nella favola Daedalus, che
giustamente credesi satirica. Vedi la p. 73
c segg. ove più particolarmente parlasi
del Dedalo e delle cose che in esso dicea
Sofocle di Talo.
2) Veggasi per esempio il fram-
mento 649 nella stessa raccolta dell'
Ahrens p. 362.