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Memorie della Regale Accademia Ercolanese di Archeologia — 4,1.1852

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Avellino, Francesco Maria: Il mito di Talo: memoria; letta alla Reale Accademia Ercolanese nell'anno 1837
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https://doi.org/10.11588/diglit.14101#0126
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114 AVELLINO

Ciascun vede adunque come" intesa in questo senso
Medea nella tradizione concernente alla caduta ed alla
morte di Talo, non è che uno de1 tanti funebri simboli
dell' antico mito, e come tale è stato adottato dal pittore
di Ruvo nel vaso, di cui abbiamo ragionato, il cui inten-
dimento mostrasi perciò assolutamente mistico e sepolcrale.

E l'espiazione delle colpe, additata dalla lustrazione di
Circe nell' altra scena del vaso, opportunamente si accoppia
alla simbolica immagine della morte, come quella, che
apriva al defunto i bramati godimenti dell'Elisio *).

1) Avrei dovuto tener qui ragiona-
mento delle pregevoli osservazioni del
eli. collega sig. cav. Panofka intorno al
nostro vaso di Talo, ed al di lui mito, in-
serite nell' archaeologische Zeitung del
cav.Gerhard anno 1846 p.3i4 e segg., ed
anche di altro lavoro del sig. professore
Iahn, col quale assai ingegnosamente
ha ravvisato Talo opera di Vulcano in

un vaso divenuto già assai celebre per
le diverse spiegazioni datene dagli ar-
cheologi. Ma di tali notizie, pervenu-
temi quando già la impressione di que-
sta memoria era al suo termine, e di
qualche altra novella osservazione, mi
propongo piuttosto tener ragionamento,
quando che sia, in un'appendice.
 
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