I FUNERALI DI ARCHEMORO 141
da corruzione, quanto più si fosse potuto.Cosi nell'Iliade, in
mentre che Venere allontanava i cani dal cadavere d'Etto-
re, e lo ungeva d'olio rosato, Febo Apollo copriva d'azzur-
ra nube tutto il luogo occupato da quello, perchè i cocenti
raggi non gli seccassero nè i nervi, nè le membra. Così
Ornerò 1) :
Q,*g (Par* attiXYiCTccg • rov $ ou xvvig a/iCpacravovro.
AXku xavccg /xev oCkoXxi A/o? Cuyarwp A(ppo8z<rn
Hf^ara xoci vvxrag , pofozvri fa x?liv ^octco
Apfipocrico, ha, (tri yi.iv a,<rodpv(Poi Vkx.vrot.Xw
Tm S' mi xyavsov vityog nya-ys <t>oi(3og AcroXXwv
OvpavoOw «rsSiov&s ' x.aXv\p£ fa x(0?ov «a-avra
^Otctov &rti%i vwvg, yvn tfpw i^vog risXioio
Xxrikz? a/x(P/ <rtpi X90x m(W5 litktarcriv.
Queste minacce ei fea; ma gl'incitati
Mastin la salma non toccar d'Ettorre,
Che notte e dì sollecita la figlia
Di Giove Citerea gli allontanava ,
E il cadavere ugnea d' una celeste
Rosata essenza, che impedia del corpo
Strascinato l'offesa. Intanto Apollo
Sul campo indusse una cerulea nube,
Che tutto intorno ricoprìa lo spazio
Dal cadavere ingombro, onde alle membra,
E de' nervi al tessuto, innocua fosse
Dell' igneo sole la virtule attiva.
1) Ilìad. XXIII, v. 184.
da corruzione, quanto più si fosse potuto.Cosi nell'Iliade, in
mentre che Venere allontanava i cani dal cadavere d'Etto-
re, e lo ungeva d'olio rosato, Febo Apollo copriva d'azzur-
ra nube tutto il luogo occupato da quello, perchè i cocenti
raggi non gli seccassero nè i nervi, nè le membra. Così
Ornerò 1) :
Q,*g (Par* attiXYiCTccg • rov $ ou xvvig a/iCpacravovro.
AXku xavccg /xev oCkoXxi A/o? Cuyarwp A(ppo8z<rn
Hf^ara xoci vvxrag , pofozvri fa x?liv ^octco
Apfipocrico, ha, (tri yi.iv a,<rodpv(Poi Vkx.vrot.Xw
Tm S' mi xyavsov vityog nya-ys <t>oi(3og AcroXXwv
OvpavoOw «rsSiov&s ' x.aXv\p£ fa x(0?ov «a-avra
^Otctov &rti%i vwvg, yvn tfpw i^vog risXioio
Xxrikz? a/x(P/ <rtpi X90x m(W5 litktarcriv.
Queste minacce ei fea; ma gl'incitati
Mastin la salma non toccar d'Ettorre,
Che notte e dì sollecita la figlia
Di Giove Citerea gli allontanava ,
E il cadavere ugnea d' una celeste
Rosata essenza, che impedia del corpo
Strascinato l'offesa. Intanto Apollo
Sul campo indusse una cerulea nube,
Che tutto intorno ricoprìa lo spazio
Dal cadavere ingombro, onde alle membra,
E de' nervi al tessuto, innocua fosse
Dell' igneo sole la virtule attiva.
1) Ilìad. XXIII, v. 184.